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Legge elettorale, Renzi apre sui capilista per “stanare” M5s e Forza Italia

L'ex premier: “Non ho problema a mettere la faccia per prendere i voti”. Fico apprezza l'apertura, ma così il Movimento rischia di ritrovarsi le liste piene di “casi Genova” 

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Roma. “Sono disponibile a togliere i capilista bloccati, non ho problema a mettere la faccia per prendere i voti”, dice Matteo Renzi a Porta a Porta. Si sono subito detti d’accordo Bersani e Speranza, ma il bersaglio grosso dell’ex segretario del Pd è un altro. È il primo effetto dell’“incidente” avvenuto la settimana scorsa in commissione Affari Costituzionali, con l’elezione di Salvatore Torrisi alla presidenza. “C’è una nuova maggioranza al Senato”, dicono gli uomini vicini all’ex presidente del Consiglio. Ora bisogna solo farla emergere. Un chiaro segnale, dopo il caso Torrisi: la legge elettorale? Ora è affar vostro, vediamo cosa sapete fare. “Perché non fate la legge elettorale? Perché non abbiamo i numeri”, aveva detto Renzi nel fine settimana a Bari. “In questi anni abbiamo avuto un governo di coalizione, e abbiamo fatto dei miracoli a portare avanti dei risultati come quelli ottenuti. Ma il sistema istituzionale vuole la palude, vuole tutti fermi, perché in Italia sono più abituati a contare i veti e non i voti”.

 

Per questo Renzi ora vuole “stanare” il M5s e Forza Italia. Il partito di Grillo non tratterà mai davvero con Renzi, nonostante l’apertura serale di Roberto Fico in un tweet, ed è difficile che possa rinunciare ai capilista, pena trovarsi le liste piene di casi simili a quelli di Genova. I berlusconiani invece sono sempre storicamente a favore dei capilista.

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