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Renzi prova l'accordo con il M5s per l'elezione dei tre giudici della Consulta

Redazione
L’intesa dovrebbe essere stata raggiunta sui nomi di Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti. Decisive sarebbero state le critiche di Renato Brunetta che oggi in Aula ha definito "marchette" alcune misure introdotte nella legge di stabilità.
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L’intesa sui giudici da eleggere alla Consulta dovrebbe essere stata raggiunta. Fonti interne alla maggioranza ammettono che ci sarebbe un accordo di massima tra il Pd e il Movimento 5 stelle per attivare a un intesa comune per l'elezione dei tre posti vacanti.

 

L'avvicinamento tra la maggioranza e l'M5s sarebbe arrivato dopo le critiche del capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta che ha interrotto più volte il discorso del presidente del Consiglio Matteo Renzi, definendo “mance” e “marchette” alcune misure introdotte nella legge di stabilità.

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Il premier avrebbe così chiamato a raccolta i parlamentari del Partito democratico chiedendo loro di "Annullare ogni missione per partecipare alla votazione decisiva" che si terrà oggi alle 19.

 

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I nomi su cui è stato trovato l'accordo sarebbero quelli del giurista Augusto Barbera, voluto dal Pd, quello di Franco Modugno, espresso dal M5s e quello del professore Giulio Prosperetti che accoglie i consensi dei centristi, di Area Popolare (Ncd con Udc), Scelta civica e Popolari per l'Italia.

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