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Bossi al Foglio: “Le elezioni inglesi? E’ finita l’epoca degli urlatori”

Intervista all’ex leader della Lega: “Gridare non basta più. Anche Grillo sarà transitorio, se non cambia mosse. E Salvini…” - di Salvatore Merlo
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Roma. “Sono stati puniti quelli che sono semplicemente ‘contro’, che non governano, che non incidono, quelli come Farage. Ed è possibile un reflusso della marea eurofobica in tutto il continente. L’Europa è furba, comincia a sganciare del grano. E così tutta quella roba, quella schiuma, rischia di afflosciarsi, se non riesce a farsi governo ma rimane semplice protesta”. E Umberto Bossi pronuncia queste parole con un tono da veterano dell’eterna guerra tra l’istinto e la logica, tra le viscere e l’opportunità politica, un conflitto che lui aveva risolto urlando, sì, ai tempi d’oro della Lega, quando mostrava il dito medio, ma quando pure governava, a Roma, e sempre mosso dall’idea che in fondo basta allungare un braccio per cogliere un’occasione. “Gli scozzesi di Sturgeon, gli indipendendisti, a queste elezioni britanniche sono andati benissimo, al contrario di Farage. E non sono meno duri con l’Europa”, dice. “Anche Grillo sarà un fenomeno transitorio, se non cambia mosse”

 

(Il resto dell’intervista domani sul Foglio)

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