Foto di Oleg Petrasyuk, via Ansa 

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Natale nel teatro di Odessa: l'Opera, il missile supersonico, l'orecchino strappato

Adriano Sofri

Kherson bombardata la vigilia. A Santo Stefano la conta dei crimini di guerra russi è di 76.583. Il capo della polizia nazionale ha detto che il "Capodanno si svolgerà in condizioni di guerra totale"

Odessa. Dal nostro inviato. A Natale, nell’aeroporto militare di Machulishchy, in Bielorussia, il motore di un MiG-31K russo da combattimento, che può trasportare missili ipersonici Kinzhal, ha preso fuoco. “Miracolo di Natale”, intitola il gruppo d’informazione indipendente Belaruski Hajun. 

 

Odessa, pomeriggio di Natale, Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto. Il Barbiere di Siviglia. Comincia un’ora e mezza dopo per l’allarme aereo, gli spettatori vengono ammucchiati nel rifugio, gli obiettori tornano in strada fino al cessato allarme. I greci dicevano, con una sola parola, che l’uomo è la creatura più mirabile, la più terribile. Avevano previsto che sarebbe stato capace di inventare l’Opera buffa e il missile ipersonico Zircon. Spettacolo eccellente, il folto pubblico ride. “Un dottor della mia sorte”. Alla fine del Barbiere, dopo tutte le uscite e gli applausi, arrivano sul palcoscenico due famosi cantanti del Teatro in divisa, in permesso dal fronte, e il pubblico piange. 

 

Lunedì Santo Stefano, gran bella mattina, sole e azzurro, e tram gialli in movimento. I telamoni e le cariatidi del Passage, nella loro nudità di gesso, sono meno intirizziti di ieri. Verso le 10, sette esplosioni. Loro? Noi? Qualche festeggiatore di fine anno che fa le prove? Poi il comunicato: “I residenti sono invitati a non preoccuparsi: è opera delle Forze di Difesa. Si stanno addestrando. Le esplosioni possono anche essere causate dalla detonazione controllata di mine marine, che a volte vengono portate sulle coste di Odessa dalle tempeste”. 26 dicembre, ultime cifre ufficiali: i morti russi sono 102.600. “550 solo nell’ultimo giorno”, soprattutto a Kupiansk, Avdiivka e Bakhmut. 331 i bambini ucraini scomparsi. Crimini di guerra imputati dall’Ufficio della Procura generale all’invasione russa: 76.583. 

 

A cena, i miei amici parlano della vedova di Babel’, del segretario personale di Berdiaev, di un qualche ritrattista di Achmatova, come se fossero qui a tavola: e noi pensiamo che in Italia non si possa fare la rivoluzione perché ci conosciamo tutti. I miei amici parlano sottovoce della paura che i russi bombardino la stazione ferroviaria di confine da cui arrivano le armi. 
Ieri sono stati festeggiati tre marinai dell’Isola dei Serpenti, che avevano resistito ed erano stati catturati dai russi il 28 febbraio, liberati a novembre, curati e destinati a tornare in servizio: sono gli eroi dei bambini. 

 

Il 24 dicembre, vigilia, i russi hanno bombardato metodicamente Kherson, vie, ospedali, e soprattutto il mercato. Hanno fatto 16 morti civili e 64 feriti, di cui 18 gravi. Sono state usate bombe al fosforo. I video mostrano la loro suggestione pirotecnica, una pioggia natalizia di stelle cadenti. “Kherson è russa per sempre”, avevano dichiarato indicendo il referendum farsa. Poi hanno dovuto scappare dalla loro russa-per-sempre e trincerarsi sull’altra sponda del Dnipro, e come si fa con la bella perduta hanno deciso: se non sarà mia, allora di nessuno.

 

Unico capoluogo occupato all’inizio dell’invasione, Kherson non aveva mai interrotto la sua guerriglia partigiana. Ora ha preso il posto di Mykolaiv nella rabbia frustrata e vile: “fraterna”, come precisano i bombardatori. La fraternità, colpo di genio dei rivoluzionari francesi e della Repubblica romana, è la principale vittima dei rivoluzionari post-russi. Violetta D., una giovane signora, guida turistica, che si è improvvisata fabbricante di candele, dice, pensierosa: “Se a Natale è così, figuriamoci che cosa stanno preparando per Capodanno!”. 

 

A Odessa, dopo il tramonto, le persone si muovono a memoria nel buio e nella pioggia, sbucando all’improvviso, come ranocchie. Il municipio comunica: 36 conducenti arrestati in stato di ebbrezza. Tre vittime della strada buia, semafori compresi. Cronaca nera. “Furto temerario: un ladro ha strappato un orecchino dall’orecchio di una donna”. C’è la foto: una vera faccia da schiaffi. Per lui un “avviso di rapina in regime di legge marziale”. Odessa, sapete, si scrive con due s in russo, con una in ucraino. A Odesa, un altro ladro ha rubato acqua di colonia in un negozio. 

 

Altre: “Un compaesano di 26 anni ha sparato a una ragazza con un fucile da caccia nella regione di Odesa”. “Nella regione di Odesa è stato arrestato un uomo che contrabbandava all’estero soldati di leva per 6.000 dollari” – e qui siamo al delicato tema scafisti. Un lama ha dato alla luce un cucciolo nello zoo di Odesa il giorno di San Nicola. Il cucciolo si è subito messo in piedi, ma si sente ancora insicuro e resta accanto alla mamma. Non si sa ancora di che sesso sia. Si chiamerà comunque Mykola, o Mykolaivna. 

 

Il capo della polizia nazionale ha ricordato che quest’anno il Capodanno si svolgerà in condizioni di guerra totale e con la minaccia di attacchi missilistici. Dunque per Capodanno il coprifuoco (dalle 23 alle 5) non è stato cancellato, e chi esce rischia di ritrovarsi in una stazione di polizia. A Natale, sono stati premiati i cani di cittadini che pattugliano le strade durante il coprifuoco. 

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