Sara al tramonto
Maurizio De Giovanni
Rizzoli, 360 pp., 19 euro
Sara ha 55 anni e si muove tra la collina del Vomero e la periferia napoletana ai giorni nostri e proprio come il commissario Ricciardi, possiede una dote paranormale. E’ capace di interpretare ogni piccolo segno, “il movimento delle labbra, la postura, la posizione della testa, il tono della voce”, riuscendo a cogliere confidenze, raccogliendo drammi, scoprendo i nostri segreti. Ha un passato nei servizi segreti ma per amore ha lasciato tutto finendo con un pugno di mosche in mano. Sta per diventare nonna ed è impegnata a ricucire i rapporti con Viola – la compagna del proprio figlio defunto che le rivelerà un talento da fotografa – quando una ex collega torna a farle visita, chiedendole di indagare sull’uccisione del ricco finanziere Molfino, per la quale è stata arrestata la figlia tossicodipendente. Un caso già risolto eppure sospetto. Sara dovrà agire fuori dai radar, affiancata dagli scrupoli di coscienza del poliziotto Davide Pardo e dal suo ingombrante quadrupede, un bovaro del Bernese. Questo libro principia come un thriller – non senza la sua vena di umorismo – ma stavolta De Giovanni lascia più spazio all’introspezione dei personaggi con un testo che ha un marcato carattere teatrale, una sorta di commedia umana partenopea che appassiona la lettura.
SARA AL TRAMONTO
Maurizio De Giovanni
Rizzoli, 360 pp., 19 euro