Generare Dio
Massimo Cacciari
Il Mulino, 105 pp., 12 euro
Ha passione, Massimo Cacciari, e quando non la rivolge all’odierna mediocrazia della politica, perdendo tempo e dissipando i tesori che gli albergano nel cuore e nella mente, genera pagine splendenti e sofferenti, come splende, soffre e risplende il volto di Maria che “sceglie di concepire il bambino che la sceglie”. Generare Dio, l’ultima creatura del filosofo veneziano, s’illumina anche della Vergine col Bambino, icona riletta attraversando i capolavori di Andrea Mantegna e Giovanni Bellini.
Il filosofo coglie gemme dai versi di Dante, Luzi, l’amato Luzi, e Rebora per ripresentarci l’Evento, per meditare su Colei che medita, con meraviglia e timore, con fiducia e sofferenza, mentre in grembo il Figlio matura. Le pagine più intense raccontano di una donna, di quella Donna, che acconsente, che è piena di grazia, che vive la grazia e la Croce, la piega dolorosa, il risvolto angosciante, l’ombra che prepara la luce, perché “forse è solo all’ombra di Maria che finalmente la luce si fa carne. Quegli angeli fiammeggianti, luciferini che abbagliano in certe Annunciazioni trovano rifugio all’ombra della donna, spengono il loro canto altisonante, rammemorano, infine, di essere messaggeri dell’ombra, da cui Maria è stata resa feconda”. Annunciazione, Madonna col Bambino e Croce sono i tre momenti che scandiscono l’alta riflessione filosofica di Cacciari, coadiuvata da pitture immortali. Il turbamento, la paura, il respiro sospeso accompagnano le pagine e la nascita, le pagine di una nascita. Generare Dio ha generato Icone, la nuova, preziosa collana del Mulino. Pensare per immagini è il sottotitolo e Cacciari a un’immagine, a quell’Immagine, a una donna, a quella Donna, ha felicemente rivolto il suo sguardo. E noi con lui.
GENERARE DIO
Massimo Cacciari
Il Mulino, 105 pp., 12 euro