La stella a quattro punte
Carloalberto Biazzi
Novecento, 563 pp., 14,90 euro
Il sottotitolo richiama Dario Argento e aggiungerei del primo periodo in cui l’intreccio psicologico e l’indagine investigativa si fondono in un’apoteosi di tensione e di paura. Carloalberto Biazzi si legge con il fiato sospeso e un brivido freddo sulla pelle.
Da questo momento l’indagine ha un ritmo frenetico e incalzante, si alternano le scene tra il giorno e il buio della notte con atmosfere spettrali, incontri angosciosi in cui i personaggi cambiano veste come degli shapeshifter. Ognuno è un probabile assassino, ognuno nasconde in sé una doppia anima, quella bianca e quella nera. Davanti agli occhi di chi legge si materializzano i Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, una carrellata di personaggi insospettabili pronti a colpire con un’arma letale. E’ piena di suspense la narrativa di Carloalberto Biazzi che riesce a tenere il lettore inchiodato per oltre cinquecento pagine in una serie di subplot che si innestano l’uno nell’altro fino a trovare una via di fuga, fino al denouement che porterà a una rivelazione impensabile e scioccante. Il blu dell’oceano è la colonna sonora composta dalla protagonista e che sembra palpitare nelle pagine del romanzo mentre la psicologia dei personaggi accompagna la lettura creando una fitta trama di supposizioni pervase sempre da un pensiero che aleggia indecifrabile dietro ogni dialogo e che nel finale si rivela.
LA STELLA A QUATTRO PUNTE
Carloalberto Biazzi
Novecento, 563 pp., 14,90 euro