Amori regalati
di Olimpio Talarico, Aliberti, 256 pp., 17 euro
Era accaduto che i fili disseminati in giro per il mondo si rincontrassero e si riannodassero per un attimo”.
Con un tenero sorriso misto a inquietudine, Talarico conduce così il lettore tra le vinelle di Caccuri, in cui i protagonisti da adolescenti giocavano a nascondino con la vita, facendo capolino dietro un mazzo di montagne che sovrasta ulivi carichi di speranza. Inaspettate scomparse, ritorni struggenti, omicidi misteriosi e nuovi sentieri si intersecano con avvenimenti storici. Trentuno capitoli, senza nome ma numerati, si susseguono facendo intrecciare piani temporali e spazi che non si sarebbero mai incontrati se non sul treno della memoria di Martino. A guidare i protagonisti è sempre la “nostalgia per la propria terra e gli affetti tagliente come il coltello che scannava i porci a Natale”. Il ricordo di un rapporto di fratellanza libero da imposizioni che, dopo esser stato allentato da strade diverse seppur convergenti, si ritrova davanti a un testamento che conduce alla tomba di Tomaso, il più misterioso della combriccola. Proprio qui, la narrazione si ricongiunge con il contesto delle prime pagine, rivelando come in nome della fratellanza si possa donare un bene prezioso quale è la famiglia, aggrappandosi alla solidità di un amico per preservare i propri cari da un oscuro destino. Con una scrittura semplice ma evocativa Talarico tratteggia così pagine illustrate in cui perdersi nella bellezza di luoghi bucolici, girovagare sulla cartina dei sentimenti, e sentirsi un po’ tutti meno “monchi” affettivi.
AMORI REGALATI
Olimpio Talarico
Aliberti, 256 pp., 17 euro