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lettere

Smettiamola di fare gli ambientalisti con il backyard degli altri

Chi ha scritto il direttore Claudio Cerasa

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Al direttore - Orsinismo malattia surrealistica del cretinismo. Pronta per il grillismo.
Massimo Teodori


Al direttore - Il prof. Orsini, durante la trasmissione “#Cartabianca” dello scorso 19 aprile ha fatto delle affermazioni dirimenti circa la posizione dei cittadini di Mariupol verso l’invasione russa. Il prof. Orsini ha affermato infatti di essere in contatto con delle famiglie a Mariupol che gli scrivono tutti i giorni: “Professore stanno ammazzando i nostri figli… La prego professore parli in televisione… Tutti i giorni queste donne mi scrivono con i bambini morti… Fate qualcosa, voi in Italia siete tutti impazziti, non fate altro che parlare di guerra e mandare armi” (al netto delle imprecisioni della trascrizione, ma il senso è quello). Data l’importanza delle affermazioni fatte dal prof. Orsini e lo scoop che potrebbe fare la redazione del programma “#Cartabianca”, non ritiene che Bianca Berlinguer dovrebbe pretendere l’esibizione di tali comunicazioni provenienti dalle madri di Mariupol?
Carlo Ferrari

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Al direttore - Da Gualtieri, sindaco di Roma, una lezione che va oltre il problema dei rifiuti di Roma. L’inceneritore a Roma è un risparmio economico per la capitale, che paga molto per portare fuori i suoi rifiuti. E’ una alternativa, più pulita e ambientale alle discariche. E’, finalmente, la soluzione alla monnezza che resta per strada a Roma perché non si sa dove portarla. Ma, in questo momento di crisi energetica e di necessità di sostituire il gas russo, è una diversificazione di fonte energetica di eccezionale valore. I rifiuti sono la ricchezza energetica più trascurata. La ragione è l’assurda resa di politici, privi di visione, a uno stolto ambientalismo di retroguardia. Che ha imposto tabù anti ambientali e immobilismo. L’incenerimento è una fonte di energia pulita e abbondante. I rifiuti non riciclabili (che sono una quantità enorme) vengono conferiti all’inceneritore, miscelati, combusti per l’ossidazione completa. Questo processo, senza emissioni inquinanti, crea calore e vapore che, immesso in un turbogeneratore, produce energia elettrica e calore per il riscaldamento della città. Insomma, si risparmia gas. La Francia e la Germania hanno il doppio di noi di tali impianti energetici. Da noi sono bloccati da un tabù dei Verdi e di ambientalisti della domenica. Che avversano tutte le soluzioni ambientali e combattono il waste to energy (dai rifiuti all’energia) che, specie oggi, dovrebbe, invece, diventare una regola. Gli inceneritori che non abbiamo fanno il paio con i rigassificatori che ci mancano, il gas che non estraiamo dalle nostre fonti nazionali, le centrali nucleari che non abbiamo, gli impianti di rinnovabili che non riusciamo a realizzare per i veti “ambientalisti”. L’ecologismo malinteso, un ambientalismo ideologico e paralizzante, si è trasformato in un costo economico, energetico e ambientale. Senza precedenti da altre parti in Europa. Specie oggi che dobbiamo diversificare le fonti energetiche. Va messo all’angolo. Bravo Gualtieri. 
Umberto Minopoli 

L’indipendenza energetica dell’Italia, prima ancora che dalla risoluzione dei suoi rapporti con la Russia, passa dalla risoluzione dei suoi rapporti con i professionisti del No. Vale per i termovalorizzatori (bravo Gualtieri). Vale per il gas (l’Italia in questi anni ha scelto di importare il 95 per cento del suo fabbisogno di gas  piuttosto che occuparsi di come sfruttare gli oltre 90 miliardi di metri cubi di metano in fondo al mare italiano). Vale per il nucleare (l’Italia compra ogni anno il 5 per cento di energia dalla Francia, che la produce con il nucleare a due passi da noi). Come direbbe Stefano Ricucci, è arrivata l’ora di smetterla di fare gli ambientalisti con il backyard degli altri.
 

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