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Italia e Ue cercano un'intesa sulla manovra. Così Conte spera di evitare la procedura di infrazione

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di  Tageszeitung, Zeit, Fiaro, New York Times, Cinco dias

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Ue: l'Italia non è la Grecia
Berlino, 26 nov 08:38 - (Agenzia Nova) - L'elevato debito pubblico e il confronto in corso con l'Unione europea sulla legge di stabilità per il 2019 potrebbero avvicinare l'Italia alla Grecia all'inizio della crisi economica che ha colpito il paese dal 2008. Tuttavia, sostiene il quotidiano tedesco “Die Tageszeitung”, l'Italia “non è la Grecia” e, qualora il paese fosse colpito da una crisi della propria economia, le conseguenze potrebbero essere ben più gravi, soprattutto per gli italiani. Secondo “Die Tageszeitung”, è “sempre più chiaro” come intransigenza del governo italiano nel confronto con la Commissione europea sulla legge di bilancio sia “fondata sul ricatto”. Il crollo dell'Italia, terza economia dell'Eurozona, “metterebbe in ginocchio l'intera Europa”, in quanto il paese è la terza economia dell'Eurozona. Lega e Movimento 5 Stelle, al governo in Italia, ritengono quindi che “prima o poi” Bruxelles cederà alla posizioni di Roma al fine di impedire che la crisi italiana contagi l'intero apparato economico e finanziario europeo”. Tuttavia, sostiene Mario Seminerio, esperto di economia intervistato da “Die Tageszeitung”, “non vi è niente di più illusorio della strategia del ricatto” attuata dal governo italiano nei confronti della Commissione europa, poiché “non vi è alcun pericolo di contagio in quanto l'Europa ha steso da anni una rate di sicurezza intorno all'Italia”. La strategia del ricatto di Lega e Movimento 5 Stelle sarà, quindi, “inefficace e avrà le conseguenze più serie a livello nazionale”. Uno sviluppo già evidente nell'aumento del differenziale di reddito tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi che, “mettendo a rischio l'economia dell'Italia, potrebbe portare il governo a cedere” nel confronto con la Commissione europea.
Italia-Ue: il premier Conte spera di evitare la procedura di infrazione
Berlino, 26 nov 08:38 - (Agenzia Nova) - Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spera di evitare la procedura di infrazione per disavanzo eccessivo richiesta dalla Commissione europea quando ha bocciato la legge di stabilità per il 2019. Secondo quanto riferisce il settimanale tedesco “Die Zeit”, il 24 novembre scorso, Conte ha incontrato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, alla vigilia del Consiglio europeo tenuto ieri nella capitale del Belgio per la ratifica del trattato tra Ue e Regno Unito sulla Brexit. Al termine dei colloqui con Juncker, Conte si è detto “fiducioso circa la possibilità di evitare la procedura di infrazione con il dialogo”. Inoltre, il presidente del Consiglio ha dichiarato di essere “sempre ambizioso quando negozia”, pur non precisando quali concessioni l'Italia potrebbe compiere per evitare le sanzioni dell'Ue. A tal riguardo, Conte si è limitato a evidenziare di aver dichiarato a Juncker come “ovviamente l'Italia non si allontanerà dalle riforme principali previste dal programma di governo”.
Italia e Ue cercano un'intesa sulla legge di stabilità
Parigi, 26 nov 08:38 - (Agenzia Nova) - Nei prossimi giorni, l’Italia e la Commissione europea lavoreranno insieme per trovare un’intesa sulla legge di stabilità per il 2019, bocciata da Bruxelles che ha richiesto l'avvio di una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo nei confronti del paese. Lo scrive il quotidiano francese “Le Figaro”, ricordando come per la Commissione l’Italia abbia infranto le regole europee approvando una legge di bilancio che non prevede una riduzione del debito. Dopo la cena di lavoro tra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, avvenuta il 24 novembre scorso, un portavoce di Bruxelles ha affermato che “il lavoro continuerà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione rivolta verso il futuro”. In Italia, il debito pubblico è intorno al 130 per cento del Pil, il dato più elevato dell'Eurozona dopo quello della Grecia, al 180 per cento.

  
Italia: Salvini apre spiraglio sul deficit, “nessuno si attacca ai decimali”
New York, 26 nov 08:38 - (Agenzia Nova) - Il vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha accennato ieri, 25 novembre, alla possibilità di modificare l'obiettivo di deficit dell'Italia per il prossimo anno, una mossa che potrebbe agevolare un accordo tra Roma e Bruxelles per evitare una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo contro il paese. "Penso che nessuno si sia attaccato (ai decimali)", ha detto Salvini rispondendo alla domanda se l'obiettivo del 2,4 per cento del Pil per il deficit pubblico italiano fosse intoccabile. "Se esiste un piano di bilancio che faccia crescere il paese (il deficit) potrebbe essere 2,2 o 2,6 per cento (…), i decimali non sono il problema, il problema è essere seri e concreti", ha aggiunto Salvini. Roma, come ricorda il quotidiano statunitense “New York Times”, rischia di essere sottoposta a una procedura disciplinare da parte della Commissione europea dopo aver presentato il bilancio del 2019, rivedendo gli obiettivi fiscali rispetto a quelli concordati dal precedente governo. Secondo fonti stampa durante la cena di sabato, il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, avrebbe chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di convincere il governo ad abbassare l'obiettivo del deficit 2019 del paese di almeno 0,3 o 0,4 punti percentuali per evitare sanzioni.
Nicola Mai (Pimco) a “Cinco Dias”: “L’Italia gioca col fuoco e rischia di perdere l’accesso ai mercati”
Madrid, 26 nov 08:38 - (Agenzia Nova) - “L’Italia sta giocando con il fuoco. Per ora, non penso che né Bruxelles né Roma cederanno, quindi vedremo un significativo aumento della pressione. Uno dei rischi è che il paese perda l'accesso ai mercati”: a lanciare l’allarme, Nicola Mai, uno dei più grandi esperti nel debito sovrano europeo. In un’intervista al quotidiano economico “Cinco Dias”, Mai, vicepresidente esecutivo di Pimco a Londra, ha confessato di essere molto preoccupato per il braccio di ferro fra il governo gialloverde e la Commissione europea. “Il paese è fortemente indebitato e ha un potenziale di crescita molto basso. Dovrebbe fare riforme, ma c'è una mancanza di volontà politica per realizzarle. Inoltre, senza le riforme, l'Europa ha più difficoltà ad aiutare l'Italia. Il paese è stato motivo di preoccupazione per molto tempo, ma ora è particolarmente preoccupante che il suo governo sia chiaramente populista e voglia sfidare lo status quo e combattere l'Europa”, ha dichiarato l’economista. Se l’Italia non si deciderà a fare un passo indietro, secondo Mai, potrebbe arrivare a dover chiedere un “riscatto all’Europa, nel quadro di un programma di acquisto di debito diretto da parte della Bce, che implicherebbe il rispetto di alcune linee guida”, “oppure saltare nel vuoto”, con “conseguenze finanziarie, economiche e sociali imprevedibili”. Il vice presidente di Pimco ha infine fatto notare che ci sono già segnali di deterioramento del debito come il fatto che “la liquidità nel mercato obbligazionario emessa dal governo italiano si sia già drasticamente ridotta”. “È diminuita della metà in meno di sei mesi. È qualcosa di serio, considerando che l'Italia emette 250 miliardi di euro di debito pubblico ogni anno”, ha detto Mai.
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