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il bi e il ba

Pizzino per Zingaretti

Guido Vitiello

Cosa deve fare il Pd per incunearsi nelle contraddizioni del M5s, movimento che della refrattarietà al principio di non contraddizione ha fatto la sua bandiera bifronte? Un consiglio 

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Incunearsi nelle contraddizioni. Suona gagliardo, vero? Dialettica e arditismo in una sola baldanzosa metafora, che a sinistra si tengono cara da decenni. Ora Zingaretti dovrebbe incunearsi nelle contraddizioni del M5s. Ma qui la metafora mostra i suoi limiti, perché non è facile incunearsi nelle contraddizioni di un movimento che della refrattarietà al principio di non contraddizione ha fatto la sua bandiera bifronte: tutto e il contrario di tutto. Bastava osservare, ieri, i diagrammi con cui i giornali davano conto della galassia pentastellata. Non ce n’erano due che si somigliassero, e i nomi dei capannelli (chiamarle correnti sarebbe vilipendio di cadavere della Dc) non alludevano a nulla di comprensibile: dimaiani, puristi, governisti e Rousseau, secondo Repubblica; movimentisti, contiani, lealisti, senatori e filo Pd, per la Stampa.

 

E’ il riflesso di un peccato d’origine: il M5s aveva trionfato aggregando segmenti di elettorato scontenti o furibondi per le ragioni più inconciliabili, dopo aver somministrato a ciascuna bolla la sua balla demagogica confezionata su misura. Quando la prova del governo ha mostrato che dalla sommatoria di volontà particolari non si crea nessuna volonté générale, le bolle (no Tav, no Tap, no euro) sono scoppiate a una a una lasciando in parlamento bivacchi di manipoli pronti a tutto per essere rieletti. Che deve fare ora il Pd? Dopo la mossa del cavallo, lasciai questo pizzino nella cassetta dei suggerimenti: puntate a spezzare tutti i fili tra i gruppi parlamentari e il mangiafuoco della Casaleggio Associati, per poi scilipotizzare i burattini. Alla prima metà dell’opera stanno provvedendo da soli, che aspetta Zingaretti a metter mano alla seconda?

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