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veleni a cinque stelle

"Conte può fare il capo politico del M5s", dice Giulia Grillo

Carmelo Caruso

La ex ministra stoppa Raggi e Appendino ("No alla deroga sui due mandati") e si scaglia contro il Pd: "Arcaico e ideologico sull'immigrazione, e sulle regionali non accettiamo ricatti"

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Meglio Conte come premier o ">meglio Conte come leader del M5s? “Conte ha tutti i numeri e tutte le qualità per fare il nostro capo politico. E’ riuscito a interpretare, e al meglio, il sistema valoriale del movimento, ad andare oltre le ideologie. Ha le carte”. Al momento avete Vito Crimi che vi guida, il reggente che però nessuno regge, un altro ibrido italiano, il capo mezzo capo. Che ne pensa? “Chi lo ha legittimato? Non ce l’ho con Crimi, ma con la figura del reggente, una figura che non è più sufficiente per un movimento sommerso dai litigi e dagli arrivisti. Faccio parte del M5s ma, a volte, e lo dico con dolore, mi sento separata in casa”.

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Meglio Conte come premier o ">meglio Conte come leader del M5s? “Conte ha tutti i numeri e tutte le qualità per fare il nostro capo politico. E’ riuscito a interpretare, e al meglio, il sistema valoriale del movimento, ad andare oltre le ideologie. Ha le carte”. Al momento avete Vito Crimi che vi guida, il reggente che però nessuno regge, un altro ibrido italiano, il capo mezzo capo. Che ne pensa? “Chi lo ha legittimato? Non ce l’ho con Crimi, ma con la figura del reggente, una figura che non è più sufficiente per un movimento sommerso dai litigi e dagli arrivisti. Faccio parte del M5s ma, a volte, e lo dico con dolore, mi sento separata in casa”.

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Perché il M5s ha dimenticato questa sua ministra? Giulia Grillo ha guidato la sanità con il governo gialloverde, governo che il M5s vuole rimuovere dal passato come una foto da rimettere nel cassetto. E allora risponde lei: “Io credo che quel governo abbia dato risposte alla voglia di cambiamento e che in quel governo il M5s era protagonista”. Non lo è più? “Non voglio fare il controcanto all’esecutivo che sta lavorando bene e nell’emergenza. Anche al Pd riconosco la capacità amministrativa. I risultati si vedono. Ma di quel governo rivendico la novità sui temi ambientali e sui decreti sicurezza. Nel Pd c’è una posizione ideologica e arcaica su questi argomenti. Il rischio è che vengano mitigate le nostre antiche battaglie e i nostri successi”. Sarà perché è cresciuta in questo movimento e ne conosce le paranoie, le dichiarazioni smozzicate e manipolate, ma la Grillo si interrompe e puntualizza: “Non significa che mi piaceva Matteo Salvini, non mi piaceva il suo atteggiamento sprezzante con i migranti. Ma il problema immigrazione esiste, e rimane, tanto più in un momento di pandemia. E’ un problema reale. La mia Sicilia è coinvolta. L’eccessivo buonismo non risolve i problemi. Di quel governo rimpiango la determinazione”.

 

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Pensa insomma che il M5s stia perdendo terreno e peso specifico: “Abbiamo perso troppi amici per strada, persone il cui solto torto è stato criticare, offrire contenuti. Nel M5s si dibatteva, eravamo belli perché eravamo diversi ma con un’identità forte. Il rapporto con il territorio è saltato. Non c’è più”. Lo sa già che le daranno della rancorosa? L’ex ministra che conosce già l’accusa (“Sono una donna felice. In questo movimento ci sono dagli inizi e ricordo quando formavamo liste civiche, quando tutti ci guardavano storto”) non prova neppure a difendersi. Perché dovrebbe? Non lo dice lei, ma si capisce che nel M5s esiste un problema sotterraneo che riguarda le donne e il loro ruolo nelle posizioni di comando. “Nel M5s mi sento come un fantasma. Eppure ho guidato la Sanità. Non ho bisogno di ricordare chi sono. Dopo quell’esperienza mi sono messa a disposizione del movimento e mi sembra che, su questi temi, ho qualcosa da dire e da dare”.

 

È vero che le danno della livorosa? “E’ l’aggettivo che hanno scelto per silenziare me e Barbara Lezzi, altra ex ministra che ha sollecitato la discussione, chiesto una dialettica. Per zittire rispondono: 'La Grillo e la Lezzi criticano perché sono livorose'. E’ un metodo sottile per metterci in cattiva luce”. E infatti, entrambe, rimangono quasi sempre in silenzio. Perché non intervenite? La Grillo alza così le spalle e risponde: “Non ho bisogno di spazio comunicativo, mi interessa che il mio lavoro sia valorizzato in commissione, in Aula. Insomma, che dobbiamo fare io e Barbara? Ci hanno tolto pure il diritto d’opinione. E vabbè. Pazienza”.

 

E se le chiedessimo invece la sua opinione sulle prossime elezioni regionali? Pd e M5s ancora insieme nonostante l’Umbria? L’ex ministro spiega che va bene la Liguria dove è stata individuata la figura di Ferruccio Sansa (“Può essere davvero un laboratorio”), ma l’intesa non può funzionare in Puglia dove il M5s non può votare Michele Emiliano. “Conosco Antonella Laricchia, la nostra candidata e penso, come tanti militanti, tutto il meglio possibile. Non possiamo mortificare il suo impegno”. Come si comprende non è pregiudizialmente contro l’alleanza con il Pd ma contro “la pura convenienza politica che, per carità, so anche io essere importante, ma non può sempre essere il nostro metro”. L’ex ministra introduce quindi una riflessione matura che estende ai governi di ogni colore: “Le elezioni regionali non possono essere il ricatto. Si dice: ‘se si perde alle regionali, cade il governo’. E’ un errore e vale per tutti senza distinzione di colori”.

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">Virginia Raggi e Chiara Appendino devono ancora governare? Nella sua veste di deputata conferma che non ha cambiato idea: “Sono sempre contraria alla deroga dei due mandati. Se si vuole derogare si deve derogare con un vero dibattito interno”. E’ orgogliosamente indipendente anche se la inserivano nella corrente Di Battista. Che fine ha fatto? Hanno silenziato pure lui? “Mi sembra che Alessandro sia preso in considerazione ">tanto da essere stato invitato al Villaggio Rousseau, anzi, l’Olimpo Rousseau”. Se dovesse scegliere fra Di Battista e Conte come capo politico non si schiererà con il primo? “Se entrambi si presenteranno, valuterò i programmi e la loro squadra. Non appartengo a nessuna corrente se non a quella di Giulia Grillo”.

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