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Il lavoro che approfitta per cambiare. L’Osservatorio Smart Working del Poli

Paola Bulbarelli

Tra i settori che registrano numeri positivi ci sono anche società che offrono servizi informatici per il lavoro "da casa". Come le imprese si stanno preparando a una svolta inevitabile

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Il segretario al Commercio americano Wilbur Ross ha dichiarato che l’epidemia cinese potrebbe essere addirittura positiva per l’economia americana. La Vir Biotechnologies, azienda statunitense che sta tentando di creare un vaccino, ha visto crescere le sue azioni al Nasdaq del 97 per cento, portando la capitalizzazione a 2,66 miliardi di dollari. Top Glove, azienda asiatica che produce 70 miliardi di guanti in lattice all’anno, è cresciuta in Borsa del 14 per cento. La giapponese Kawamoto Corp., mascherine protettive, ha quadruplicato il suo valore. La Jiangsu Bioperfectus Technologies ha annunciato un sistema di monitoraggio per gli ospedali contro il virus, ed è cresciuta alla Borsa di Shanghai di circa il 75 per cento. Ma anche da noi, c’è chi può sfruttare il momento (grave).

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Il segretario al Commercio americano Wilbur Ross ha dichiarato che l’epidemia cinese potrebbe essere addirittura positiva per l’economia americana. La Vir Biotechnologies, azienda statunitense che sta tentando di creare un vaccino, ha visto crescere le sue azioni al Nasdaq del 97 per cento, portando la capitalizzazione a 2,66 miliardi di dollari. Top Glove, azienda asiatica che produce 70 miliardi di guanti in lattice all’anno, è cresciuta in Borsa del 14 per cento. La giapponese Kawamoto Corp., mascherine protettive, ha quadruplicato il suo valore. La Jiangsu Bioperfectus Technologies ha annunciato un sistema di monitoraggio per gli ospedali contro il virus, ed è cresciuta alla Borsa di Shanghai di circa il 75 per cento. Ma anche da noi, c’è chi può sfruttare il momento (grave).

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I settori che registrano numeri positivi, con aumenti tra il 2 e il 6 per cento, sono attività legate alla farmaceutica, all’alimentare e alla cura della casa, alla grande distribuzione e, dato interessante, alle società che offrono servizi informatici per lo smart working. “Di mascherine ne vendevamo venti all’anno – dice Stefano Danesi, titolare dell’Antica Farmacia di Brera – ora duemila in una settimana” Ma chi ci può guadagnare davvero, e non solo per il momento specifico, è lo smart working. “Per come lo definiamo noi, è un concetto più ampio rispetto al semplice lavorare da casa – spiega Fiorella Crespi, direttore dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico – significa ripensare al lavoro dando alle persone autonomia e sensibilità nella scelta di orari, luoghi e strumenti di lavoro a fronte di una responsabilità di risultati. Cambia l’approccio e non può essere messo in piedi dall’oggi al domani. Quello cui stiamo assistendo oggi è un mega esperimento di lavoro da remoto. Chi sta cercando di capire se è possibile lavorare e portare avanti delle attività in modo diverso si sta cimentando davvero perché fino a poco tempo prima non pensava fosse possibile e non aveva nessun tipo di progetto in merito. Sicuramente ci aspettiamo che dopo l’emergenza queste realtà decidano di mettere a sistema questo approccio arricchendolo di una serie di elementi legati alla formazione, ai manager, e trasformando un lavoro da remoto in vero smart working”.

 

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Le aziende erano pronte a un cambio di lavoro così radicale? “Molte hanno dovuto adeguare la tecnologia velocissimamente. E tante ci hanno contattato. Il concetto di smart working è regolato dalla legge 81 del 2017 che stabilisce tutta una serie di iniziative che devono essere messe in atto. Procedure burocratiche complesse da portare a termine per le aziende che dovevano mettere in piedi una task force da remoto in poco tempo; nel decreto legge sono state facilitate certe procedure, snellite fino al 15 marzo. Non c’è dubbio che da questa situazione, lo smart working ne possa benficiare oggi ma soprattutto in futuro”. Lo Smart Working non è solo una moda, è un cambiamento che risponde alle esigenze delle persone, delle organizzazioni e della società nel suo complesso, e come tale è un fenomeno inarrestabile. E non fa danni, come l’inarrestabile coronavirus.

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