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Gran Milano

Se 500 ghisa sembrano tanti (e la sicurezza resta un problema)

Fabio Massa

Le vicende di piazza Duomo e il caso del vigile disarmato da quattro ragazzini rinfocolano il dibattito (con un filo di isteria) sulla sicurezza a Milano. Beppe Sala ha promesso nuovi agenti di polizia locale. Ma la questione “non è solo numerica: saranno preparati per gestire l’ordine pubblico?", chiede l'ex sindaco Albertini

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Il caso dell’agente della polizia locale (in borghese) che viene disarmato da quattro ragazzini, e che esplode dapprima un colpo in aria e poi un colpo a terra ha rinfocolato, casomai servisse, il dibattito (con un filo di isteria) sulla sicurezza. A maggior ragione dopo le vicende di piazza Duomo, con le violenze sessuali massive e reiterate. Certo, bisogna prima di tutto stabilire se i ragazzi avessero davvero capito che si trovavano di fronte a un agente di polizia, oppure se, come sostengono, non si fosse qualificato. In ogni caso non un bello spot, ancor una volta, per Milano.

 

A seguito di questi episodi il sindaco nei giorni scorsi ha riferito in Consiglio comunale. Giocando una carta di sicuro impatto mediatico. Beppe Sala ha infatti detto che una delle soluzioni, quella che può adottare fin da subito, riguarda il numero di ghisa, che verranno aumentati di 500 unità: 240 nuovi vigili entro il 2022 e altri 260 entro novembre 2023. Anche perché, ha spiegato, nell’attuale organico ci sono 500 uomini e donne che non possono uscire in strada per motivi di salute, mentre “una parte significativa dei rimanenti non sono più inseribili nei turni serali e notturni per raggiunti limiti di età e anni di servizio”. Secondo quanto verificato dal Foglio, negli ultimi cinque anni sono stati circa un centinaio all’anno gli agenti andati in pensione, con un turnover che ha portato a un saldo negativo sui cinque anni di circa 150 unità. Insomma, dei 200 vigili promessi entro il 2022, circa 150 servono a colmare il deficit creatosi dal 2016 a oggi. E solo nel 2024, secondo quanto riferito dal presidente della commissione Sicurezza del Comune, Michele Albiani, si raggiungerà il numero di oltre 500 agenti in più rispetto ad oggi.

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Il problema della sicurezza a Milano varia ovviamente a seconda delle zone, e soprattutto non è gestibile unicamente con il corpo della Polizia locale. Tuttavia, a furia di tagli ai bilanci, vi è un innegabile peggioramento delle condizioni di partenza. non “Ai miei tempi arrivammo a 4.000 agenti di polizia locale”, ricorda con il Foglio Gabriele Albertini. L’ex sindaco ingaggiò nel 1997 una lotta durissima proprio per far uscire in strada gli agenti, con 540 giorni tra scioperi e precettazioni (due). “Io mi ero trovato nel 1997 con la necessità di presidiare le strade. Per farlo dovevo combattere contro regole contrattuali che permettevano, a soli 12 anni dall’assunzione, di programmare i servizi esterni unicamente su base volontaria. In pratica un contrattualizzato a 19 anni, già a 31 si sedeva alla scrivania. Sono stati 18 mesi di sciopero e riorganizzazione, con sradicamento di tutte le normative che avevano reso inservibile un corpo che invece era cruciale per molte attività”.

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La questione dei 500 di Beppe Sala, spiega poi Albertini, “non è meramente numerica: che cosa vanno a fare? L’impiego è importante, ed è importante che sappiano fare il loro lavoro. Io avevo in programma di arrivare a 5 mila vigili, ma mi fermai prima. Ne assunsi almeno 2.000, ma poi non sono riuscito a cambiare le norme che, ad esempio, non prevedevano l’assunzione dei vigili con un rapporto altezza-peso paragonabile a quello usato dalle forze di polizia. Mi trovavo insomma delle vigilesse alte un metro e quaranta e che avevano superato i test dei dipendenti comunali, ma incompatibili con questo ruolo” Domanda: i nuovi ghisa saranno adeguatamente preparati per gestire l’ordine pubblico? Da questo punto di vista l’assunzione di 500 vigili, se non monitorata e attuata attentamente, potrebbe risultare addirittura un danno.
 

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