Michelangelo Pistoletto (foto Stephan Röhl - CC BY-SA 2.0)

L'arte dell'Europa. Un'opera di Michelangelo Pistoletto con il Foglio

Sabato 13 giugno il giornale uscirà con un numero da collezione: sarà avvolto in un’opera d’arte dedicata all’Europa disegnata in esclusiva per noi. Ecco chi è il nostro artista della settimana

L’arte dell’Europa. Sabato 13 giugno il Foglio uscirà con un numero da collezione: sarà avvolto in un’opera d’arte dedicata all’Europa disegnata in esclusiva per noi da Michelangelo Pistoletto. È la seconda di una serie di “copertine” inedite, opere di grandi artisti italiani e internazionali (nella scorsa edizione, l'omaggio di Mimmo Paladino). 

  

Nato a Biella nel 1933, Pistoletto inizia a esporre nel 1955 e nel 1960 tiene la sua prima personale alla Galleria Galatea di Torino. Nel biennio successivo approda alla realizzazione dei Quadri specchianti, che includono direttamente nell’opera la presenza dello spettatore, la dimensione reale del tempo e riaprono la prospettiva, rovesciando quella rinascimentale chiusa dalle avanguardie del XX secolo. Con questi lavori - base della sua successiva produzione artistica e riflessione teorica - Pistoletto raggiunge riconoscimento e successo internazionali, che lo portano a realizzare, già nel corso degli anni Sessanta, mostre personali in prestigiose gallerie e musei in Europa e negli Stati Uniti

   

   
Tra il 1965 e il 1966 produce un insieme di lavori intitolati Oggetti in meno, considerati basilari per la nascita dell’Arte Povera, movimento artistico di cui Pistoletto è animatore e protagonista. “L’arte italiana ha avuto valore fino a quando non è stata separata, ma protagonista, di grandi fenomeni artistici internazionali”, diceva, poco più di un anno fa, al nostro Salvatore Merlo. E di quel tempo esprimeva un senso vivace e quasi carnale: “Da ragazzo sono stato incluso, unico non americano, nella pop art”. C’era Andy Warhol. “Che però aveva la sua ghenga. E poiché io non sono mai stato un tipo da ghenga non ci frequentavamo. Ero invece più amico di Roy Liechtenstein e di Oldenburg. Warhol stava sempre chiuso nella sua factory. Ma erano anni molto vivi. Negli anni Sessanta e Settanta c’erano alte espressioni di valore. E con l’arte povera il protagonismo internazionale tornò in Italia”, e Pistoletto ne fu il protagonista.

 

Poi però qualcosa si è come interrotto. Sempre dall'intervista concessa al Foglio: “I movimenti artistici nel mondo sono finiti. E adesso abbiamo persone singole, che nella maniera più onesta e sensibile possibile, cercano di esprimersi”. Così ogni anno Pistoletto si reinventa. Scrive, disegna, martella, spezza, compone e scompone, spinto da una vitalità, da un carisma denso e fantasioso, sempre intriso d’ironia, che trascende l’anagrafe. Le sue opere oggi vengono vendute a centinaia di migliaia di euro, in qualche asta newyorkese hanno superato il milione, sono state esposte nei musei di mezzo mondo, anche al Louvre, fanno sfoggio di sé nelle gallerie private e nelle case di facoltosi compratori. 

 

 

A partire dal 1967 Pistoletto realizza, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che rappresentano le prime manifestazioni di quella “collaborazione creativa” che svilupperà nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Tra il 1975 e il 1976 realizza nella Galleria Stein di Torino un ciclo di dodici mostre consecutive, Le Stanze, il primo di una serie di complessi lavori articolati nell’arco di un anno, chiamati “continenti di tempo”, come Anno Bianco (1989) e Tartaruga Felice (1992).

 


"La Mela Reintegrata" in Piazza Duca D'Aosta (foto LaPresse/Vince Paolo Gerace)

  

Nel 1978 tiene una mostra nel corso della quale presenta due fondamentali direzioni della sua futura ricerca e produzione artistica: Divisione e moltiplicazione dello specchio e L’arte assume la religione. All’inizio degli anni Ottanta realizza una serie di sculture in poliuretano rigido, tradotte in marmo per la mostra personale del 1984 al Forte di Belvedere di Firenze. Dal 1985 al 1989 crea la serie di volumi “scuri” denominata Arte dello squallore. Nel corso degli anni Novanta, con Progetto Arte e con la creazione a Biella di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto e del progetto UNIDEE - che dal 2015 diventa anche un'Accademia che offre corsi triennali e master di arte e design per la sostenibilità -, mette l’arte in relazione attiva con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia. Nel 2004 l'Università di Torino gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze Politiche. In tale occasione l'artista annuncia quella che costituisce la fase più recente del suo lavoro, denominata Terzo Paradiso. Nel 2007 riceve a Gerusalemme il Wolf Foundation Prize in Arts, “per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo”.

 


Obelisco e Terzo Paradiso, 1976-2013, Musée du Louvre, Paris (foto Yann Caradec)

 
Nel 2010 è autore del saggio Il Terzo Paradiso, pubblicato in italiano, inglese, francese e tedesco. Nel 2012 si fa promotore del Rebirth-day, prima giornata universale della rinascita, festeggiata ogni anno il 21 dicembre con iniziative realizzate in diversi luoghi del mondo. Nel 2013 il Museo del Louvre di Parigi ospita la sua mostra personale Michelangelo Pistoletto, année un - le paradis sur terre e riceve a Tokyo il Praemium Imperiale per la pittura.

 
Nel maggio del 2015 la Universidad de las Artes de L'Avana gli conferisce la laurea honoris causa. Nello stesso anno realizza un'opera di grandi dimensioni, intitolata Rebirth, collocata nel parco del Palazzo delle Nazioni di Ginevra, sede dell'Onu.

 
Nel 2017 viene pubblicato il suo testo Ominiteismo e Demopraxia. Manifesto per una rigenerazione della società. Tra il 2018 e il 2020 è ulteriormente intensificata l'attività del Terzo Paradiso, in particolare attraverso lo sviluppo di una rete internazionale di ambasciate e di forum. In questi stessi anni è inoltre particolarmente attivo in vari paesi dell'America Latina con mostre personali e diverse iniziative legate al Terzo Paradiso.

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