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Giustizia, l'audizione del ministro Cartabia sul Recovery plan

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L'occasione è quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dedica un capitolo alla Giustizia, su cui l'Unione europea suggerisce all'Italia più di un intervento. Toccherà al nuovo ministro, Marta Cartabia, gettare le basi per una riforma capace di sanare i deficit italiani, una riforma che come ha sottolineato l'ex presidente della Corte costituzionale in audizione presso la commissione Giustizia della Camera dovrà essere condivisa in Parlamento: "Il Parlamento deve tornare a essere centrale in ogni processo di riforma", ha detto, illustrando le linee guida del dicastero. "La prossima settimana presenteremo gli emendamenti ai testi già incardinati per le riforme" della Giustizia, ha detto. "Bisogna verificare il lascito del precedente governo, verificando quel che va salvato o modificato e implementato. Il lavoro svolto non va vanificato ma rimodulato e arricchito". 

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"Voglio dire con chiarezza alle forze politiche che sarebbe sleale impegnarsi nel contesto attuale con programmi inattuabili – ha detto poi il ministro – Cercheremo di affrontare insieme i problemi più urgenti auspicando senza presunzione e senza hybris di poter contribuire a rispondere ad alcune domande di giustizia che ardono nel nostro Paese".

 

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Per ovviare a tempi della giustizia da "medie del tutto inadeguate" occorre "riportare il processo italiano a un modello di efficienza e competitivita'" anche per restituire la "fiducia dei cittadini" nella giustizia e "la ripresa degli investimenti". "Un processo dalla durata ragionevole risolverebbe il nodo della prescrizione, relegandola a evento eccezionale", ha poi aggiunto.  

 

Sulla delega legislativa, Cartabia si è espressa a favore, anche perche' in un "contesto come l'attuale la legge delega permette di disegnare un quadro di insieme" secondo un "percorso realistico, ma capace di assicurare una certa coerenza d'insieme". 

 

 

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