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Editoriali

Referendum e confessione delle toghe

Redazione

La corrente Area vota No per evitare che la politica sia troppo autonoma. Ah!

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Forse perché non c’è il Fatto a giocare di sponda o a fare il super diffusore della notizia, perché questa volta Marco Travaglio proprio non potrebbe, ma l’appello per il No al referendum della corrente di Area democratica per la giustizia non ha avuto quell’impatto che si sarebbe potuto prevedere e che ci fu in altre occasioni. E’ la corrente che pigramente si indica come “di sinistra”, e come è già capitato in altre occasioni anche questa volta il potente sodalizio di magistrati resta fedele all’idea che non esistano riforme costituzionali auspicabili e utili ma, come direbbe Davigo, solo attacchi alla Carta non ancora scoperti e solo derive autoritarie non ancora individuate. E che ogni modifica alla Costituzione equivale a rivoltarla, colpevolmente, come un calzino.

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Forse perché non c’è il Fatto a giocare di sponda o a fare il super diffusore della notizia, perché questa volta Marco Travaglio proprio non potrebbe, ma l’appello per il No al referendum della corrente di Area democratica per la giustizia non ha avuto quell’impatto che si sarebbe potuto prevedere e che ci fu in altre occasioni. E’ la corrente che pigramente si indica come “di sinistra”, e come è già capitato in altre occasioni anche questa volta il potente sodalizio di magistrati resta fedele all’idea che non esistano riforme costituzionali auspicabili e utili ma, come direbbe Davigo, solo attacchi alla Carta non ancora scoperti e solo derive autoritarie non ancora individuate. E che ogni modifica alla Costituzione equivale a rivoltarla, colpevolmente, come un calzino.

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Gli argomenti di Area sono simili ad altri provenienti dal composito fronte del No, con le solite recriminazioni sulla riduzione degli spazi democratici a causa del passaggio a 600 parlamentari eletti, che darebbe come esito “un Parlamento meno rappresentativo, efficiente e pluralista, perché privo dei contributi di tanti territori e delle minoranze e omologato alle direttive del governo. Una riduzione che accresce il ruolo delle segreterie dei partiti, che finiranno con l’occupare ogni spazio di rappresentanza”. In pratica: votiamo No per non dare forza ai grandi partiti.

   

   

   

I magistrati di Area poi non danno fiducia alle iniziative legislative, calendarizzate ieri, sulla legge elettorale e sulle modifiche, anche costituzionali, necessarie a rendere ben compatibile con il funzionamento delle istituzioni il taglio dei parlamentari (legge Fornaro). Anche perché se le leggi a corredo della riforma costituzionale oggetto del referendum fossero approvate, verrebbe meno parte degli argomenti usati nel documento per il No. Ciò che sta loro a cuore, ancora una volta, è limitare l’autonomia della politica. Dicono di voler difendere il Parlamento, ma lo fanno con argomenti deboli e schierandosi contro un voto parlamentare schiacciante. Il Fatto questa volta non li segue e loro non seguono Travaglio, ma con Area ci sono le sardine e tutte le testate Gedi a partire da Repubblica. Questa volta va così, accozzaglia 1 contro accozzaglia 2, ed è più divertente.

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