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Il rumore di fondo di un avviso di garanzia

Redazione

Denunce a Conte che anche la procura giudica infondate. Inutili e stantie

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Il premier Giuseppe Conte, insieme a sei ministri del suo governo, ha ricevuto un avviso di garanzia per le denunce presentate da vari soggetti che lo considerano responsabile di aver adottato misure inadatte o di aver travalicato i limiti costituzionali nella gestione dell’emergenza sanitaria. La procura di Roma ha accompagnato l’invio degli avvisi di garanzia con una nota in cui considera le accuse infondate e quindi da archiviare. Deciderà il Tribunale dei ministri, che dovrebbe concordare con la procura e chiudere un caso che in realtà non esiste. (Usiamo il condizionale perché ci sono stati casi recenti nei quali i giudici delle indagini preliminari hanno invece insistito perché si svolgessero indagini più approfondite o addirittura deciso per il rinvio a giudizio in dissenso con le procure). Naturalmente le scelte operate del governo, che ha dovuto fronteggiare, primo governo democratico, una situazione senza precedenti, possono essere criticate, e naturalmente col senno di poi. Da questo a ipotizzare che si siano commessi reati terribili, come la “procurata epidemia”, ce ne corre e molto.

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Il premier Giuseppe Conte, insieme a sei ministri del suo governo, ha ricevuto un avviso di garanzia per le denunce presentate da vari soggetti che lo considerano responsabile di aver adottato misure inadatte o di aver travalicato i limiti costituzionali nella gestione dell’emergenza sanitaria. La procura di Roma ha accompagnato l’invio degli avvisi di garanzia con una nota in cui considera le accuse infondate e quindi da archiviare. Deciderà il Tribunale dei ministri, che dovrebbe concordare con la procura e chiudere un caso che in realtà non esiste. (Usiamo il condizionale perché ci sono stati casi recenti nei quali i giudici delle indagini preliminari hanno invece insistito perché si svolgessero indagini più approfondite o addirittura deciso per il rinvio a giudizio in dissenso con le procure). Naturalmente le scelte operate del governo, che ha dovuto fronteggiare, primo governo democratico, una situazione senza precedenti, possono essere criticate, e naturalmente col senno di poi. Da questo a ipotizzare che si siano commessi reati terribili, come la “procurata epidemia”, ce ne corre e molto.

 

Fa impressione lo spazio che una notizia che riguarda denunce irrilevanti (per la stessa magistratura) ha ottenuto, anche perché questo era l’obiettivo dei denuncianti. Naturalmente l’informazione è interessata a suscitare l’attenzione e questo porta a enfatizzare questioni in realtà secondarie, com’è accaduto anche per la vicenda dei bonus richiesti da parlamentari avventati. E’ persino inutile chiedersi a chi giovi questa tendenza a esasperare il valore di notizie o fatti di scarso rilievo, visto che volta per volta riguardano esponenti di forze politiche o istituzioni assai diverse. Quando c’è una situazione che crea disagi e difficoltà c’è una tendenza naturale a ricercare dei responsabili, anche se questo non attenua i problemi e in molti casi finisce per creare solo una gran confusione. Sommandosi tra loro tutte queste vociferazioni finiscono per creare solo un rumore di fondo, fastidioso e inutile, di cui si farebbe a meno volentieri. Forse è tempo che anche i fautori delle via giudiziaria se ne rendano conto.

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