Europa Ore 7

Il Parlamento pianta rigidi paletti contro i Gafa

Vestager punta gli occhi su Siri, Alexa e Google Assistant; Lagarde sfida falchi e mercati sull'inflazione al 5 per cento e Blinken cerca di rimettere in riga l'Ue sulla Russia. La multa di 69 milioni di euro alla Polonia e il portavoce di Le Pen la tradisce con Zemmour

David Carretta

Uno degli emendamenti più importanti approvati dal Parlamento è il divieto di tecniche di targeting per i dati personali dei minori a fini pubblicitari. “E' una vittoria enorme per i cittadini europei”, ha detto l'eurodeputata verde tedesca, Alexandra Geese

Facebook, Google, Apple, Amazon, Twitter e gli altri giganti del digitale sono avvertiti: il Far West – come lo ha definito il commissario al Mercato interno, Thierry Breton – sta per finire. L'Ue ieri ha fatto un altro passo verso quella che si annuncia come la più grande rivoluzione al mondo delle norme che regolano il mondo digitale, dopo che il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sul Digital Services Act (DSA). A dicembre la plenaria di Strasburgo aveva approvato l'altro pilastro della nuova regolamentazione sul digitale, il Digital Markets Act (DMA). I due regolamenti ora saranno oggetto dei negoziati tra Parlamento e governi.

 

La Francia, che ha la presidenza di turno del Consiglio dell'Ue, intende mettere il piede sull'acceleratore. Imbrigliare i cosiddetti “Gafa” (Google, Amazon, Facebook e Apple) è sempre stata un'ambizione dichiarata di Emmanuel Macron, che è in campagna per la sua rielezione. Ieri ben cinque ministri francesi (Esteri, Economia, Cultura, Affari europei e Digitale) hanno commentato in un unico comunicato il voto del Parlamento. Parigi vuole un accordo il più presto possibile. Prima delle presidenziali di aprile?

 

Il DMA è il regolamento che regola le pratiche considerate anticoncorrenziali dei cosiddetti “gatekeepers”, cioè le piattaforme più grande con più di 45 milioni di utenti in Europa. Il DSA definisce le competenze e le responsabilità di tutte piattaforme online, dei social media e dei siti di commercio digitale, con tutta una serie di obblighi e sanzioni. La posizione del Parlamento europeo sul DSA, che è stata approvata con 530 voti favorevoli, 78 contrari e 80 astensioni, modifica la proposta iniziale della Commissione. I prestatori di servizio sono soggetti a un obbligo di “notifica e azione” per rimuovere prodotti, servizi o contenuti online. Le piattaforme di dimensioni più grandi sono soggette a obblighi specifici per contribuire a contrastare i contenuti nocivi che potrebbero non essere illegali e la diffusione di disinformazione. Le piccole e medie imprese del settore possono beneficiare di alcune eccezioni sulle nuove regole.

 

Sulla base del testo del Parlamento, dovrebbe esserci una scelta più trasparente e informata sulla pubblicità mirata, comprese le informazioni sulla monetizzazione dei dati degli utenti. Se il consenso viene rifiutato o revocato, gli utenti devono avere altre opzioni per accedere a una piattaforma online, comprese le opzioni basate sulla pubblicità senza tracciamento. Le piattaforme online di dimensioni molto grandi devono fornire almeno un sistema di raccomandazione non basato sulla profilazione dell'algoritmo. I destinatari dei servizi digitali e le organizzazioni che li rappresentano devono poter chiedere un risarcimento per eventuali danni derivanti dal fatto che le piattaforme non rispettano i loro obblighi di dovuta diligenza.

 

Uno degli emendamenti più importanti approvati dal Parlamento è il divieto di tecniche di targeting per i dati personali dei minori a fini pubblicitari. Un altro divieto considerato fondamentale è la pubblicità mirata sulla base della raccolta di dati sensibili (salute, religione, preferenze politiche, orientamento sessuale, razza o origine etnica). “E' una vittoria enorme per i cittadini europei”, ha detto l'eurodeputata verde tedesca, Alexandra Geese. Una vittoria arrivata un po' a sorpresa, dopo che una parte del Ppe ha deciso di sostenere questo emendamento, che era stato presentato dai Verdi e dal resto del centrosinistra.

 

L'approvazione della posizione del Parlamento europeo sul DSA è una “notizia eccellente”, ha commentato il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire. “La sfida è essenziale: dobbiamo mettere i giganti del digitale di fronte alle loro responsabilità nella diffusione di contenuti pericolosi”, ha spiegato Le Maire. “Giorno storico”, ha detto Thierry Breton. Ovviamente gran parte delle dichiarazioni di ministri, commissari e deputati europei sul DSA le potete leggere sulle grandi piattaforme del Far West digitale.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 21 gennaio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Vestager punta gli occhi su Siri, Alexa e Google Assistant - A proposito di digitale, la Commissione ieri ha pubblicato i risultati di un'indagine settoriale sulla concorrenza sull'internet degli oggetti di consumo (Internet of Things), annunciando possibili azioni dell'Antitrust e misure legislative per regolamentare il settore. “I risultati della nostra indagine settoriale confermano le preoccupazioni individuate nella relazione preliminare. Si tratta di un mercato con forti barriere all'ingresso e pochi operatori integrati verticalmente e caratterizzato da preoccupazioni per quanto riguarda, tra l'altro, l'accesso ai dati, l'interoperabilità o le pratiche di esclusività”, ha detto la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager.

 

I dettagli dell'indagine sull'Internet of Things - Cosa dice l'indagine della Commissione? Il settore dell'Internet of Things è in rapida crescita, con gli assistenti vocali che vengono sempre più utilizzati come interfacce utente per l'interazione con altri dispositivi intelligenti e servizi di internet degli oggetti di consumo. Secondo la maggior parte dei portatori di interessi che hanno partecipato all'inchiesta settoriale, il costo degli investimenti tecnologici costituisce uno dei principali ostacoli all'entrata ed espansione nel settore. I costi sono particolarmente elevati sul mercato degli assistenti vocali. La situazione concorrenziale costituisce un altro ostacolo per la difficoltà a competere con imprese integrate verticalmente che hanno costruito i propri ecosistemi all'interno e all'esterno del settore dell'internet degli oggetti di consumo, come Google, Amazon o Apple. Queste società forniscono i sistemi operativi dei dispositivi mobili più comuni e i principali assistenti vocali. Inoltre, data la loro funzione chiave nella produzione e raccolta dei dati, queste società hanno la possibilità di controllare i rapporti con gli utenti.

 

Attenzione alle finte recensioni sui siti - La Commissione europea e le autorità nazionali di protezione dei consumatori ieri hanno pubblicato i risultati di un'indagine sui siti web dell'Unione europea sulle recensioni online dei consumatori, rivelando che in più di due terzi dei siti controllati i giudizi dei consumatori non possono essere considerati come autentici. Complessivamente sono 233 i siti che sono stati oggetto dello screening. In 144 siti di vendita online, motori di ricerca o servizi di comparazione, le autorità non hanno potuto confermare che le recensioni fossero state postate da consumatori che hanno davvero usato il prodotto o il servizio in questione. "Non voglio che i consumatori siano ingannati. Voglio che siano in grado di interagire in un ambiente fidato", ha detto il commissario alla Giustizia, Didier Reynders: "Le società online devono fornire ai consumatori informazioni chiari e visibili sull'affidabilità delle recensioni". Secondo la Commissione, almeno il 55 per cento dei siti oggetto dello screening potrebbe violare la direttiva sulle pratiche commerciali scorrette. Per il 18 per cento dei siti restano dubbi. Ora le autorità nazionali contatteranno i siti in questo per modificare le loro pratiche e, se necessario, avvieranno procedure sanzionatorie.

 

Lagarde sfida falchi e mercati sull'inflazione al 5 per cento - La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ieri ha rigettato gli appelli dare una stretta alla politica monetaria per rispondere ai livelli record di inflazione. La Bce ha "tutte le ragioni di non agire tanto rapidamente o brutalmente" quanto la Federal reserve americana. Secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat, a dicembre l'inflazione ha raggiunto il 5 per cento nella zona euro, ben al di sopra dell'obiettivo del 2 per cento della Bce. I rendimenti sui bund tedeschi sono tornati positivi per la prima volta dal 2019. L'inflazione "scenderà meno di quanto avevamo previsto, ma scenderà", ha detto Lagarde alla radio France Inter: "si stabilizzerà e scenderà gradualmente nel corso del 2022". Le stime della Bce di dicembre indicano un'inflazione del 3,2 per cento nel 2022.

 

Blinken cerca di rimettere in riga l'Ue sulla Russia - Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, oggi sarà a Ginevra per incontrare il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e cercare di farlo ragionare sulla minaccia di invasione dell'Ucraina. Ma ieri Blinken era a Berlino per incontrare i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Regno Unito e restituire un senso di unità dell'occidente. Mercoledì il presidente americano, Joe Biden, aveva rivelato pubblicamente le divisioni occidentali in caso di “incursione minore” in Ucraina. Lo stesso giorno il presidente francese, Emmanuel Macron, ha evocato una proposta europea di un “nuovo ordine di sicurezza e stabilità” da negoziare direttamente con Vladimir Putin. Sul Foglio spieghiamo i tormenti irrisolti interni all'Ue sulle sanzioni e su cosa debba innescarle. Blinken dovrebbe partecipare (in videoconferenza) alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue lunedì. Sul Foglio c'è anche il ministro britannico della Difesa, Ben Wallace, che smonta l'accusa di Putin sulla Nato espansiva. Infine, a proposito di Ucraina, sul Foglio Micol Flammini spiega come stanno nascondo giornali uucraini in lingua inglese per contrastare la propaganda della Russia ed evitare che gli occidentali si distraggano.

 

Avviso di pagamento da 69 milioni di euro alla Polonia - La Commissione europea ha inviato una lettera alla Polonia per chiedere il pagamento di una multa inflitta dalla Corte di giustizia dell'Ue per non aver rispettato un'ordinanza volta a sospendere il regime disciplinare dei giudici. “La Commissione ha inviato una prima richiesta di pagamento”, ha detto ieri un portavoce dell'esecutivo comunitario. La multa è di un milione al giorno e il periodo della richiesta della Commissione va dal 3 novembre 2021 al 10 gennaio 2022. Totale: 69 milioni di euro. C'è un'altra multa da mezzo milione al giorno per la quale la Commissione ha chiesto (finora in vano) il pagamento: riguarda un'ordinanza della Corte di giustizia dell'Ue sulla miniera di Turow. In questo caso i termini per il pagamento della prima messa in mora sono già scaduti e la Commissione ha avviato le procedure per recuperare i soldi sottraendoli dai fondi comunitari destinati alla Polonia.

 

Appello a una missione di osservazione elettorale in Ungheria - Un gruppo di deputati europei dei principali gruppi politici ha chiesto all'ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (Odihr) dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in europea (Osce) di inviare una missione elettorale per monitorare le elezioni legislative in Ungheria del 3 aprile. "Condividiamo tutti la preoccupazione che l'elezione possa non rispettare i più alti standard democratici", hanno scritto i deputati nella lettera al direttore dell'Odihr, Matteo Mecacci. I firmatari vengono da 19 paesi e sono membri dei gruppi del Partito popolare europeo, dei Socialisti&Democratici, di Renew, dei Verdi e della Sinistra. Zoltan Kovacs, il portavoce di Orban, ha risposto definendo i deputati una "cricca liberale anti Ungheria" della "rete Soros" e accusandoli di voler influenzare il voto.

 

Portavoce di Le Pen al Parlamento europeo la tradisce con Zemmour - Jérôme Rivière, uno dei principali deputati del Rassemblement National di Marine Le Pen al Parlamento europeo, ha annunciato un cambio di campo e il suo ingresso nella squadra di Eric Zemmour in vista delle elezioni presidenziali in Francia. "L'incapacità che il Rassemblement National ha dimostrato nel vincere le elezioni regionali (del 2021) è la dimostrazione flagrante che Marine Le Pen non è in grado di vincere le elezioni presidenziali", ha detto al Parisien Riviére, che diventerà vicepresidente e portavoce di Reconquete!, il partito di Zemmour. Anche Damien Rieu, cofondatore del movimento Génération identitaire che è assistente di un eurodeputato lepenista, ha fatto defezione per passare con Zemmour.

 

I vaccini spaccano il PVV di Geert Wilders - L'unico parlamentare europeo del Partito per la libertà (PVV) di Geert Wilders ha deciso di andarsene e arruolarsi nella formazione populista rivale nei Paesi Bassi, il Forum per la democrazia (FVD) di Thierry Baudet, per la posizione pro vax di Wilders. In un tweet, il deputato olandese Marcel de Graaf ha annunciato il suo passaggio al FVD, perché non vuole più "essere un membro di un partito che spinge le persone a farsi vaccinare". Secondo de Graaf, il partito di Baudet è l'unico che si oppone alle “minacce a salute, libertà e democrazia".

 


Accade oggi in Europa

- Conferenza sul futuro dell'Europa: sessione plenaria (fino a sabato)

- Presidenza francese dell'Ue: riunione informale in teleconferenza dei ministri della Sanità

- Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Ambiente

- Presidenza francese dell'Ue: riunione informale dei ministri dell'Energia (fino a sabato)

- Commissione: la presidente von der Leyen presiede una riunione sul Covid-19

- Consiglio europeo: il presidente  Michel in visita ufficiale in Lettonia

- Consiglio: riunione del Coreper

- Banca centrale europea: discorso di Lagarde alla sessione plenaria del "Global Economic Outlook" organizzata dal World Economic Forum

- Eurostat: dati sulla vendita di case nel terzo trimestre del 2021; statistiche sulle finanze pubbliche (debito e deficit) nel terzo trimestre del 2021