Europa Ore 7

I colori europei della coalizione semaforo a Berlino

La prima critica della Commissione a Draghi; l'appena eletta premier svedese Magdalena Andersson si dimette; per Ecdc e Ema è “booster time”. Orbán rinuncia ad altri vaccini russi e cinesi e Tsikhanouskaya accusa l'Ue di non fare abbastanza contro Lukashenka

David Carretta

La Spd, i Verdi e la Fdp ieri hanno annunciato un accordo per formare un nuovo governo

L'era di Angela Merkel si sta per chiudere definitivamente in Germania e in Europa, dopo che la Spd, i Verdi e la Fdp ieri hanno annunciato un accordo per formare un nuovo governo di coalizione “semaforo” a Berlino. Il leader dei socialdemocratici Olaf Scholz sarà cancelliere. Il co-presidente dei Verdi, Robert Habeck, occuperà il posto di super-ministro dello sviluppo economico, della protezione del clima e della transizione energetica. L'altro co-presidente dei Verdi, Annalena Baerbock, dirigerà il ministero degli Esteri. Il leader dei Liberali, Christian Lindner, sarà ministro delle Finanze. L'accordo ora deve essere ratificato dal congresso della Spd e della Fdp e dal voto dei 125 mila iscritti ai Verdi. Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini spiegano la nuova Germania di Herr Scholz: il governo semaforo è un lavoro di equilibrismo e pazienza, una sintesi che è anche una delle lezioni più importanti di Merkel. Ma cosa cambierà per l'Unione europea?

La Germania pronta a modificare i trattati - Contrariamente alla politica seguita durante gli ultimi 14 anni dell'era Merkel, il nuovo governo Scholz sosterrà la possibilità di modificare i trattati dell'Ue. Secondo l'accordo presentato ieri, la Conferenza sul futuro dell'Europa "dovrebbe portare a una convenzione costituzionale e all'ulteriore sviluppo di un'Europa federale che sia decentralizzata e organizzata secondo il principio della sussidiarietà". Il presidente francese, Emmanuel Macron, sarà felice. Gran parte degli altri stati membri, molto meno. Il prossimo governo tedesco chiederà anche di sostituire l'unanimità con il voto a maggioranza nella politica estera e di difesa, con un Alto rappresentante che sia vero ministro degli Esteri.

La Germania più dura sullo stato di diritto - "Siamo impegnati a favore di un'Ue che protegga i suoi valori e lo stato di diritto sia a livello interno sia a livello esterno e che li difenda con determinazione", si legge nell'accordo di governo. La coalizione semaforo metterà molta più pressione su Ursula von der Leyen per usare il pugno di ferro con Polonia e Ungheria. "Chiediamo alla Commissione europea di usare e applicare gli strumenti esistenti sullo stato di diritto in modo più coerente e rapido", dice l'accordo. E' il contrario dell'approccio del dialogo e del compromesso difeso fino in fondo da Merkel. Ma la bomba (per von der Leyen) è contenuta nel passaggio relativo allo stato di diritto e al Recovery fund: il nuovo governo darà il via libera alla proposta della Commissione di stanziare fondi ai due paesi solo se "precondizioni come l'indipendenza della giustizia saranno rispettate".

La Germania non esclude nulla sul Patto di stabilità - I timori per la nomina di Lindner come ministro delle Finanze appaiono fortemente esagerati alla luce dell'accordo di coalizione. Il testo dice che le regole del Patto di stabilità e crescita sono sufficientemente flessibili, ma non esclude "ulteriori sviluppi" per tre obiettivi: crescita, sostenibilità del debito e investimenti verdi. Le regole dovrebbero diventare anche "più semplici e più trasparenti". Non ci sono linee rosse, ma l'impegno a negoziare. La porta per una "Golden rule verde" per alimentare gli investimenti climatici sembra aprirsi. Sull'Unione bancaria, il testo cita il meccanismo europeo di assicurazione dei depositi, ma fissando una serie di paletti (compresa la riduzione dei titoli pubblici nei bilanci delle banche).

Per la Germania, la Francia è il primo partner ma c'è anche la Polonia - Nel capitolo sui partner europei il primo paese citato nell'accordo ci coalizione è la Francia. Ma subito dopo c'è la Polonia, con cui viene citata la “profonda amicizia”. Nessuna menzione per altri stati membri. Per contro, si parla dei Balcani occidentali (sostegno al processo di adesione) e Brexit (richiesta al Regno Unito di rispettare il Protocollo irlandese, altrimenti ci saranno contromisure). Quanto al resto del mondo, gli Stati Uniti rimangono un partner fondamentale. “Insieme vogliamo stabilizzare l'ordine internazionale basato sulle regole, contrastare le evoluzioni autoritarie e lavorare di più nel vicinato orientale e meridionale dell'Ue”. Insomma continuità transatlantica, almeno fino a quando non ci sarà un altro Donald Trump alla Casa Bianca: “L'alleanza transatlantica è un pilastro centale e la Nato è una parte indispensabile della nostra sicurezza”.

La Germania un po' meno vicina alla Russia, ma più lontana dalla Cina – L'arrivo di Baerbock agli Esteri con ogni probabilità non porterà a una rottura con la linea seguita da Merkel su Russia e Cina, nonostante l'opposizione dei Verdi a Nord Stream 2 e la loro volontà di perseguire una politica  estera più incentrata sui valori. Dal testo emerge un certo equilibrismo nei confronti di Mosca, ma non c'è menzione di Nord Stream 2 (è una vittoria della Spd). Sulla Cina, per contro, l'accordo mette l'accento su diritti umani, Taiwan e Hong Kong. Una rottura netta con Merkel riguarda l'accordo sugli investimenti concluso alla fine del 2020 dalla Commissione. “Una ratifica dell'accordo Ue-Cina sugli investimenti nel Consiglio dell'Ue non può avvenire al momento per una serie di ragioni”, si legge nel testo.

La Germania avrà un commissario europeo verde? - Brutte notizie per il secondo mandato di Ursula von der Leyen. L'accordo di coalizione prevede che spetti ai Verdi nominare il commissario tedesco nella prossima coalizione, a meno che non sia scelta una candidata tedesca (cioè von der Leyen) attraverso il processo degli Spitzenkandidaten (i candidati capolista). Gli Spitzenkandidaten sembravano essere stati archiviati definitivamente dopo la nomina di von der Leyen. La mossa della coalizione semaforo è abile: se vuole conservare la speranza di un secondo mandato, la presidente della Commissione dovrà continuare a dare priorità a Berlino, anche se la sua Cdu si trova all'opposizione. Se invece von der Leyen sta già pensando a un ritorno sulla scena nazionale in vista delle elezioni legislative del 2025, si annunciano tempi complessi nelle relazioni tra Bruxelles e Berlino.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 25 novembre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La prima critica della Commissione a Draghi - La Commissione europea ieri ha espresso la prima seria critica al governo di Mario Draghi, da quanto il presidente del Consiglio è arrivato a Palazzo Chigi lo scorso febbraio. Il giudizio sulla manovra di bilancio per il 2022 contenuto nel pacchetto del semestre europeo non è del tutto positivo. C'è un richiamo esplicito alla crescita della spesa corrente che va in direzione contraria a quanto richiesto ai paesi ad alto debito. “Per contribuire a realizzare una politica fiscale prudente, la Commissione invita l'Italia a adottare le misure necessarie nell'ambito del processo nazionale di bilancio per limitare la crescita della spesa corrente finanziata a livello nazionale”, ha detto la Commissione. Il commissario Paolo Gentiloni ha voluto minimizzare. “Non chiediamo correzioni specifiche, ma solleviamo un problema che merita attenzione”, ha detto Gentiloni, spiegando di essere sicuro che il governo Draghi saprà come affrontarlo.
 

In Svezia Magdalena Andersson si dimette appena eletta premier – La socialdemocratica Magdalena Andersson è stata confermata ieri primo ministro in Svezia, ma è stata costretta a dimettersi poche ore dopo, quando i Verdi hanno annunciato l'uscita dalla coalizione di governo per l'adozione in Parlamento del progetto di bilancio presentato dall'opposizione. La conferma di Andersson come premier era avvenuta in mattinata, dopo un accordo con il partito della Sinistra che chiedeva un aumento delle pensioni in cambio del sostegno al suo governo di minoranza. Ma il voto è stato sul filo di lana, con 174 parlamentari che avevano rigettato Andersson. Ne sarebbe bastato uno solo di più per bloccare la conferma. Poche ore dopo il Parlamento ha bocciato il progetto di bilancio del governo e approvato quello dell'opposizione, compreso il partito di estrema destra dei Democratici svedesi. Annunciando le dimissioni per l'uscita dei Verdi dalla coalizione, Andersson ha spiegato di voler riprovarci con un governo di minoranza formato solo dai socialdemocratici. In un editoriale il Foglio spiega che la premiership lampo di Andersson è un regalo all'estrema destra.


Per Ecdc e Ema è “booster time” - Il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) ieri ha raccomandato agli stati membri di procedere al richiamo del vaccino contro il Covid-19 per tutte le a tutta la popolazione adulta, dando priorità alle persone con più di 40 anni. A settembre l'Ecdc aveva sostenuto che non c'era urgenza di procedere con il cosiddetto "booster". Il direttore dell'Ecdc, Andrea Ammon, ieri ha spiegato che il richiamo è "urgente" di fronte al netto peggioramento della situazione epidemiologica perché può contribuire a ridurre la diffusione dei contagi. Marco Cavaleri, capo della task force sui vaccini dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), ha usato questa espressione: "It's booster time". Secondo i modelli dell'Ecdc, il momento peggiore della variante Delta deve ancora arrivare. Il rischio sarà "molto elevato a dicembre e gennaio, a meno che gli interventi non farmaceutici non vengano applicati subito in combinazione con gli sforzi per aumentare il tasso vaccinale nella popolazione complessiva".

Orbán rinuncia ad altri vaccini russi e cinesi - Il governo di Viktor Orbán ieri si è detto soddisfatto di non aver preso parte agli ultimi acquisti comuni di vaccini da parte dell'Ue. Il portavoce del governo, Gergely Gulyás, ha spiegato a una commissione parlamentare che ci sono ancora 10 milioni di dosi in stock, sufficienti per i richiami di tutta la popolazione. Orbán comprerà altre dosi di Sputnik e Sinopharm? No. Lunedì il ministro degli Esteri, Peter Szijáártó, ha escluso nuovi acquisti di vaccini dalla Russia o dalla Cina. "Attualmente non siamo in discussione né con Sputnik né con Sinopharm su nuove consegne all'Ungheria. La prossima consegna di vaccini quasi certamente non includerà vaccini dall'est", ha detto Szijáártó ad ATV. Euractiv ha tutti i dettagli.

La Polexit dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo - Il Tribunale costituzionale polacco ieri ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Nel mirino di Varsavia questa volta c'è il Consiglio d'Europa e in particolare le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo. "Il tribunale costituzionale cestina la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che viola il nostro ordinamento. Una bella giornata per lo stato di diritto e la sovranità polacca", ha commentato su Twitter il vice ministro della Giustizia, Sebastian Kaleta. Jakub Jaraczewski qui fornisce un'utile sintesi della sentenza di ieri.

Il sindacato della Bce accusa la Bce di non proteggere dall'inflazione - Il sindacato interno alla Banca centrale europea ha accusato la stessa Bce di non fare abbastanza per proteggere i salari del suo personale contro l'inflazione, malgrado il fatto che l'istituzione continui a sostenere che l'aumento dei prezzi sia solo temporaneo. Come racconta Politico.eu, l'International and European Public Services Organisation ha detto di non ritenere sufficiente un aumento dell'1,3 per cento dei salari. L'incremento proposto "non protegge più i nostri salari dall'inflazione", ha detto il sindacato. E "anche se l'aumento dell'inflazione fosse di natura temporanea - cosa che tutti speriamo - non abbiamo garanzie di recuperare le nostre perdite. La Bce non è in grado (o non vuole) proteggere il suo stesso personale contro l'impatto dell'inflazione?".

Tsikhanouskaya accusa l'Ue di non fare abbastanza contro Lukashenka - In un discorso davanti al Parlamento europeo, la leader dell'opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya, ha accusato l'Ue di non fare abbastanza contro il regime di Alexander Lukashenka. "Mentre l'Europa esita, il tempo passa per tutti quelli che sono incarcerati, uccisi o esiliati. Il tempo si misura in modo diverso per i bielorussi", ha detto Tsikhanouskaya: "Abbiamo bisogno che l'Europa sia proattiva di fronte all'autocrazia". Secondo Tsikhanouskaya, è necessario che "le parole si trasformino in atti". "I valori dell'Unione non sono in vendita", ha risposto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli: "Questo Parlamento chiede anche alle altre istituzioni di essere all'altezza della difesa dei diritti fondamentali".

Il Ppe sceglie Metsola per la presidenza del Parlamento europeo - Il gruppo del Partito popolare europeo ieri ha scelto la maltese Roberta Metsola come sua candidata per la presidenza del Parlamento europeo, quando scadrà il mandato di David Sassoli a metà gennaio. Metsola ha ottenuto 112 voti su 174, superando nettamente l'olandese Esther de LAnge (44 voti) e l'austriaco Othmar Karas (18 voti). A luglio del 2019 i gruppi del Ppe, dei Socialisti&Democratici e dei liberali di Renew avevano firmato un accordo in base al quale il Parlamento europeo sarebbe stato presieduto da un socialista nella prima metà della legislatura e da un popolare nella seconda metà. Ma Sassoli intende comunque presentarsi. Tra i candidati del Ppe, Metsola è la più temibile: giovane, donna, di un piccolo paese del sud, apprezzata da buona parte dell'aula del Parlamento, la maltese complica i giochi di Sassoli.

 


Accade oggi in Europa

– Summit dell'Asem in videoconferenza con i presidenti di Consiglio europeo, Charles Michel, e Commissione, Ursula von der Leyen

– Consiglio competitività (Mercato interno e industria)

– Parlamento europeo: sessione plenaria (dibattito sulla giornata internazionale dell'eliminazione della violenza contro le donne; sulla situazione in Somalia, il Gruppo Wagner, il Camerun; sulla congestione dei porti internazionali)

– Commissione: conferenza stampa del commissario Reynders sulla libera circolazione nell'Ue durante la pandemia

– Commissione: conferenza stampa della commissaria Johansson sui viaggi dai paesi terzi durante la pandemia

– Commissione: conferenza stampa dei commissari Dombrovskis e McGuinness sul pacchetto Unione dei mercati dei capitali

– Commissione: conferenza stampa della vicepresidente Jourová sulle nuove regole sulla pubblicità politica e il finanziamento dei partiti europei

– Banca centrale europea: pubblicazione del resoconto della riunione del Consiglio dei governatori del 27 e 28 ottobre

– Commissione: il commissario Gentiloni riceve il ministro per l'Innovazione tecnologica, Vittorio Colao

– Consiglio: riunione del Comitato politico e di sicurezza

– Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sull'importazione parallela di medicinali

– Corte dei conti dell'Ue: Pubblicazione di un'analisi sui grandi progetti infrastrutturali di trasporto

– Nato: conferenza stampa del segretario generale Stoltenberg con il presidente polacco, Andrzej Duda

– Eurostat: dati sulla sicurezza aerea nel 2020