Europa Ore 7

L'offerta dell'Ue a Johnson per risolvere i problemi legati al Protocollo irlandese

La Commissione svela la sua "Tool box" e dice "no" a Francia e Spagna sull'energia. Mentre si vaglia l'ipotesi di bloccare i fondi destinati alla Polonia, Orbán sceglie la sua candidata dell'opposizione in Ungheria 

David Carretta

Difficile rifiutare, ma c'è una condizione Boris e il suo ministro per la Brexit, David Frost, devono rinunciare a una linea rossa. “Speriamo nel meglio, ma ci prepariamo per il peggio”, ci ha detto un alto funzionario dell'Ue

La Commissione europea ieri ha presentato un'offerta che il governo di Boris Johnson faticherà a rifiutare per risolvere i problemi legati all'applicazione del Protocollo irlandese dell'accordo Brexit. L'80 per cento delle merci che transiteranno dalla Gran Bretagna verso l'Irlanda del nord non sarà più controllato, comprese le salsicce (e la carne fresca) su cui il Regno Unito era pronto a lanciare una guerra. Ma c'è una condizione. Johnson e il suo ministro per la Brexit, David Frost, devono rinunciare a una linea rossa altamente simbolica per i Brexiters: come prevede il Protocollo che loro stessi hanno chiesto, negoziato e firmato, la Corte di giustizia dell'Ue continuerà a estendere la sua giurisdizione sull'Irlanda del nord per il mercato unico. Il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, ieri ha chiesto esplicitamente al governo di Londra di negoziare “in modo onesto” e di rinunciare a linee rosse e scadenze artificiali”. In un discorso a Lisbona martedì, Frost ha detto chiaramente che la Corte è una linea rossa e che il Regno Unito è pronto a invocare l'articolo 16 del Protocollo che porterebbe alla sua sospensione e al rischio di una guerra commerciale. “Speriamo nel meglio, ma ci prepariamo per il peggio”, ci ha detto un alto funzionario dell'Ue. Dopo aver fatto grandi concessioni, la Commissione sembra pronta a reagire se Johnson rifiuterà la sua offerta.

 

La domanda che tutti si pongono a Bruxelles è se ci si possa fidare della coppia Johnson-Frost. L'ex principale consigliere del premier britannico, Dominic Cummings, ieri ha sostanzialmente risposto di “no”. Come spiega il Guardian, Cummings ha detto che sin dall'inizio il governo Johnson non aveva intenzione di applicare il Protocollo: era tutta tattica e nessuna buona fede. Cummings ha anche svelato un altro dettaglio significativo. Fino al novembre del 2020, cioè ben dopo la firma dell'accordo Brexit (compreso il Protocollo irlandese) e mentre si stava ancora negoziando l'intesa sulle relazioni future, Johnson non aveva capito le implicazione dell'uscita dall'unione doganale. E' sempre stata l'impressione di Bruxelles: un negoziato condotto sulla base delle contingenze di politica interna, senza comprendere le implicazioni più ampie. Gli effetti si vedono in Irlanda del nord, dove il Protocollo ha provocato una serie di intoppi nella catena di approvvigionamento di generi alimentari e medicinali. L'Ue aveva avvertito delle implicazioni, ma Johnson è andato dritto per la sua strada della “hard Brexit” infischiandosene dei nord-irlandesi. Ci sarà un'altra ragione di politica interna per far deragliare i nuovi negoziati sul Protocollo e attivare l'articolo 16?

 

Sefcovic ieri ha voluto usare “toni positivi”. Ha evitato di parlare di cosa potrebbe succedere con l'articolo 16 (in sostanza la fine del regime “zero dazi, zero quote” di cui beneficia il Regno Unito). Il pacchetto presentato da Sefcovic rappresenta una concessione significativa. Di fatto l'Ue affida all'Irlanda del nord il controllo della frontiera doganale. I controlli ufficiali sull'80 per cento delle merci verranno rimossi non solo per i supermercati, ma per tutti i commerci. In cambio l'Ue chiede un rafforzamento del monitoraggio della catena di approvvigionamento. Per le imprese della Gran Bretagna significa un enorme taglio della burocrazia: un solo certificato che dichiara che tutti i prodotti delle diverse classi presenti su un camion o su un cargo rispettano le regole dell'Ue, invece che un certificato per ciascun prodotto. Sulle dogane, l'Ue propone di ridurre di metà le formalità, allargando la nozione di prodotti che non sono a rischio di entrare nel mercato interno. Vale anche per le famose salsicce, considerate come “prodotto identitario”. In cambio l'Ue vuole che ciascun prodotto sia etichettato come “Uk only” o “Northern ireland only”. Un'altra misura importante riguarda i medicinali. Il pacchetto è completato da un meccanismo di consultazione delle categorie in Irlanda del nord.

 

Sefcovic ha invitato domani a pranzo Frost. “Se il Regno Unito insite con preoccupazioni di carattere costituzionale rimarrà un ampio divario tra le idee che abbiamo messo sul tavolo e ciò che il Regno Unito chiede”, ci ha spiegato l'alto funzionario dell'Ue. Bruxelles chiede a Johnson di essere “realista nelle sue richieste e concentrarsi sulla stabilità e la prevedibilità invece che su problemi costituzionali di alto livello”. Sefcovic ha detto che sarebbe “molto felice di iniziare il nuovo anno con un nuovo accordo e nuove regole in vigore” sul Protocollo irlandese. Ma tutto dipende dall'umore di BoJo. Un portavoce del governo britannico ieri sera ha ribadito che servono "cambiamenti significativi per affrontare i problemi fondamentali al cuore del Protocollo, inclusa la governance".

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di giovedì 14 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

La Commissione dice “no” a Francia e Spagna sull'energia - La Commissione ieri ha svelato la sua “Tool box” per affrontare l'aumento dei prezzi dell'energia che rischia di destabilizzare la ripresa dell'Ue e il Green deal. Come avevamo anticipato qui, non c'è alcuna bacchetta magica immediata dell'Ue. “Nel breve periodo gli stati membri sono meglio piazzati e equipaggiati per agire”, ha spiegato la commissaria Kadri Simson: “Le regole attuali permettono e incoraggiano gli stati membri ad agire” con sostegni finanziari a consumatori e imprese. La Commissione vuole che siano mirati alle fasce più fragili. Il consiglio è usare i 10,8 miliardi di entrate in più che i governi hanno incassato dal sistema di scambio di emissioni Ets nei primi nove mesi dell'anno. Ma sulle principali richieste di Francia e Spagna – la revisione del mercato dell'energia per disaccoppiare prezzo di gas e elettricità e la possibilità di tassare le utility che non usano il gas – è arrivato un sostanziale “no”. E' “importante che le misure non provochino distorsioni nel mercato dell'energia e siano in linea con il Green deal”, ha detto Simson a proposito della tassa spagnola. Quanto alla Francia, l'attuale sistema “ottimizza il prezzo in ogni momento”: lo scorso anno, in diverse occasioni, il prezzo dell'energia è stato “negativo” con “benefici per i consumatori”, ha ricordato Simson.
 

La proposta su eventuali acquisti comuni di gas solo a dicembre - La commissaria Simson non è apparsa entusiasta nemmeno della proposta spagnola, sostenuta dall'Italia, di acquisti comuni di gas da parte dell'Ue per formare una riserva strategica. L'eventuale proposta arriverà solo a dicembre (quando l'emergenza forse sarà meno acuta) e ci saranno molti paletti. “La partecipazione in questo schema di acquisti comuni sarebbe volontaria. Lo schema deve rispettare le regole sulla concorrenza e non interferire sul funzionamento del mercato dell'energia”, ha detto Simson. La commissaria è stata rassicurante sugli stock di gas, spiegando che nell'ultima settimana sono passati dal 75 al 77 per cento. Inoltre “ci sono buone notizie dalla Norvegia”, che ha annunciato di voler aumentare le forniture.


Viaggio nel Golfo e occhi puntati su Gazprom - Simson ha annunciato che nelle prossime settimane farà un viaggio nel Golfo per discutere con i produttori di idrocarburi delle forniture all'Ue. In conferenza stampa, la commissaria ha anche risposto a una nostra domanda sull'accusa lanciata dalla Polonia contro la Russia sulle manipolazioni nel mercato del gas. “Guardiamo a tutte le questioni legate alla manipolazione e a comportamenti anti-competitivi (…) incluse le preoccupazioni su Gazprom”, ci ha detto Simson. La commissaria ha spiegato che Gazprom sta rispettando i contratti di lungo periodo, ma “senza offrire forniture aggiuntive”.


Putin fa l'europeo su gas e il clima - Il presidente russo, Vladimir Putin, ieri ha negato che la Russia stia limitando le forniture all'Europa per far aumentare il prezzo del gas, reagendo con veemenza all'accusa di usare Gazprom come "arma" per accelerare l'approvazione del nuovo gasdotto Nord Stream 2. Putin ha spiegato che la Russia ha risposto positivamente a tutte le richieste di forniture di gas dall'Europa e che Gazprom è andata oltre ai suoi obblighi contrattuali. "Non c'è stato un solo rifiuto. Nemmeno uno", ha detto Putin. Ma, come spiega il Financial Times, gli analisti e i trader ritengono che non ci siano segnali di forniture addizionali dalla Russia. Putin ieri ha fatto anche l'europeo modello sul clima, promettendo che la Russia raggiungerà la neutralità sulle emissioni entro il 2060. Peccato che il presidente russo abbia aggiunto che il gas continuerà a giocare un ruolo maggiore nel mix energetico della Russia.

 

Il mostro a due teste von der Leyen-Michel - Oggi è giovedì ed esce il nuovo numero della rubrica “EuPorn - il lato sexy dell'Europa”, che è la sorella maggiore di questa newsletter. Paola Peduzzi e Micol Flammini sono andate a vedere come funziona la leadership disfunzionale dell'Ue a due teste: quella della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e quella del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Il "Sofagate" era solo la punta dell'iceberg di un problema molto più grosso anche se si tratta di una guerra molto piccina. Assolutamente da leggere.


Von der Leyen pensa alla condizionalità sullo stato di diritto per la Polonia - La Commissione potrebbe bloccare i fondi dell'Ue destinati alla Polonia per rispondere alla sentenza del Tribunale costituzionale polacco che ha dichiarato incostituzionale la supremazia del diritto europeo. Ieri ne ha discusso il collegio dei commissari. La presidente, Ursula von der Leyen, “ha enfatizzato che l'obiettivo è di assicurare che i diritti dei cittadini polacchi siano protetti”, ha spiegato la commissaria Kadri Simson. “Una analisi approfondita della sentenza è in corso”, ma “un prima valutazione mostra seri problemi sulla primazia della legge europea”. Von der Leyen ha indicato le “Possibili opzioni” per la Commissione: “da lanciare una procedura di infrazione all'uso della condizionalità sullo stato di diritto”, ha detto Simson. “IL collegio tornerà sulla questione una volta che la valutazione sarà finalizzata”, ha spiegato la commissaria.


Orbán sceglie la sua candidata dell'opposizione in Ungheria - In Ungheria questa settimana è successa una cosa strana. Mentre i militanti dell'opposizione in Ungheria stanno votando nel secondo turno delle primarie per scegliere chi sfiderà Viktor Orbán alle elezioni della primavera 2022, uno dei quotidiani più fedeli al Fidesz, Magyar Nemzet, ha scritto un lungo articolo per elogiare la candidata più a sinistra, la socialdemocratica Klára Dobrev. Il messaggio non troppo subliminale è “votatela”. Perché? Come spieghiamo sul Foglio la ragione è tattica: se Dobrev è favorita nelle primarie, in realtà è più debole dell'altro candidato, l'economista conservatore Peter Márki-Zay, nella sfida diretta con Orbán.


I Verdi pensano al divieto di pubblicità mirata su internet - Il gruppo dei Verdi al Parlamento europeo ieri ha presentato uno studio in cui si evoca un possibile divieto all'uso di dati personali nella pubblicità online. All'origine dell'iniziativa c'è la deputata tedesca, Alexandra Geese. Secondo il rapporto, il modello di pubblicità online che domina oggi il mercato è la pubblicità basata sul tracciamento, in cui gli annunci vengono presentati agli individui in base ai dati personali forniti dai siti web e dai partner adtech con cui stanno lavorando. Questo è preoccupante in termini di invasione della privacy personale, rischio di alimentare la disinformazione o pericoli per la sicurezza nazionale.


Weber rieletto capogruppo del Ppe alla bulgara - Con il 93,7 per cento dei voti, il tedesco Manfred Weber ieri è stato rieletto presidente del gruppo del Partito popolare europeo al Parlamento europeo. Weber ha ottenuto 162 su 173 voti espressi. Ci sono state 11 astensioni e nessun voto contrario. “Sono profondamente grato ai miei colleghi per la mia rielezione”, ha detto Weber, promettendo di lavorare per “rafforzare la democrazia cristiana e il centrodestra in tutta Europa. Combatteremo quelli che vogliono danneggiare e distruggere la nostra Unione”, ha spiegato Weber.


I Paesi Bassi arrestato un uomo che minacciava Rutte - Le autorità olandesi ieri hanno arrestato un muovo di 22 anni perché minacciava di abbattere il primo ministro, Mark Rutte, e stava cercando dei complici per effettuare un raid assassino al Parlamento dell'Aia. Yavuz O. (il cognome non è stato diffuso pubblicamente) è sospettato di aver inviato messaggi sediziosi attraverso due conti Telegram il 9 dicembre 2020 e il 15 luglio 2021. Secondo la procura dell'Aia, voleva arruolare combattenti per un attacco contro il Parlamento ed era alla ricerca di armi.


EuroNomine - Il Consiglio dell'Ue ieri ha nominato due nuovi giudici del Tribunale dell'Ue. Sono l'ungherese Krisztián Kecsmár e il rumeno Ion Gâlea.
 

 


Accade oggi in Europa

– Consiglio: riunione informale in teleconferenza dei ministri delle Telecomunicazioni

– Commissione: la vicepresidente Vestager incontra il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, Luca Visentini

– Commissione: la vice-presidente Jourová in visita a Roma partecipa a un'audizione delle commissioni Esteri e Affari europei di Camera e Senato e incontra il sottosegretario Vincenzo Amendola

– Commissione: il commissario Gentiloni a Washington partecipa alle riunioni autunnali di Banca mondiale e Fondo Monetario internazionale, e a un evento della Brookings Institution

– Servizio europeo di azione esterna: visita dell'Alto rappresentante Borrell negli Stati Uniti (fino al 16 ottobre)

– Parlamento europeo: conferenza dei presidenti

– Parlamento europeo: cerimonia del Premio Caruana Galizia

– Parlamento europeo: le commissioni Esteri e Sviluppo votano i tre candidati finalisti del Premio Sakharov per la libertà di pensiero 2021

– Parlamento europeo: audizione del capo della supervisione bancaria della Bce, Andrea Enria, alla commissione Affari economici

– Parlamento europeo: audizione della commissaria Simson sulle misure sull'aumento dei prezzi dell'energia alla commissione Industria

– Eurostat: dati sui flussi nel mercato del lavoro nel secondo trimestre del 2021; statistiche sui principali attori del commercio mondiale nel 2020; dati sulla popolazione nata nell'Ue che vive in altri paesi dell'Ue o dell'area Efta