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Europa Ore 7

L'Ue si prepara alla terza ondata Covid-19

Impotenza e fallimento dopo il primo lockdown. I capi di stato e di governo ora guardano al 2021

David Carretta

“I cittadini sono legittimamente stanchi”, ma “serve pazienza, disciplina e solidarietà”, ha detto von der Leyen. Oggi ci sarà una riunione dei ministri della Sanità ma la priorità è quella della riforma dell'Organizzazione mondiale della sanità

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A otto mesi dall'arrivo della pandemia in Europa i capi di stato e di governo dell'Ue ieri sera hanno nuovamente promesso coordinamento e cooperazione per affrontare il Covid-19. Non la seconda ondata, perché ormai quella sta colpendo in pieno l'Unione europea, con i singoli governi che hanno iniziato a imporre lockdown più o meno severi. Ma coordinarsi in vista della possibile terza ondata, che arriverà dopo Natale, forse all'inizio del 2021, quando le misure restrittive introdotte in questi giorni saranno allentate e la vaccinazione di massa non sarà ancora a disposizione di tutti. “Siamo uniti perché siamo sulla stessa barca”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo la riunione in videoconferenza con i capi di stato e di governo: “è una battaglia difficile, è una crisi grave, è una seconda ondata che ci mette alla prova e mette alla prova i nostri cittadini in Europa”. Secondo Michel, “coesione e solidarietà contano più che mai”. Ma dietro gli slogan già ripetuti nei vertici di marzo, aprile, maggio e giugno, cosa c'è di concreto? “Il focus è stato su test e tracciamenti e sui vaccini”, ha spiegato Michel: “sono cruciali non solo nel breve termine, ma nel medio e lungo periodo”.

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A otto mesi dall'arrivo della pandemia in Europa i capi di stato e di governo dell'Ue ieri sera hanno nuovamente promesso coordinamento e cooperazione per affrontare il Covid-19. Non la seconda ondata, perché ormai quella sta colpendo in pieno l'Unione europea, con i singoli governi che hanno iniziato a imporre lockdown più o meno severi. Ma coordinarsi in vista della possibile terza ondata, che arriverà dopo Natale, forse all'inizio del 2021, quando le misure restrittive introdotte in questi giorni saranno allentate e la vaccinazione di massa non sarà ancora a disposizione di tutti. “Siamo uniti perché siamo sulla stessa barca”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo la riunione in videoconferenza con i capi di stato e di governo: “è una battaglia difficile, è una crisi grave, è una seconda ondata che ci mette alla prova e mette alla prova i nostri cittadini in Europa”. Secondo Michel, “coesione e solidarietà contano più che mai”. Ma dietro gli slogan già ripetuti nei vertici di marzo, aprile, maggio e giugno, cosa c'è di concreto? “Il focus è stato su test e tracciamenti e sui vaccini”, ha spiegato Michel: “sono cruciali non solo nel breve termine, ma nel medio e lungo periodo”.

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Dire che il “test and tracing” sia cruciale nel pieno della seconda ondata che colpisce l'Europa è una confessione di impotenza e fallimento dopo il primo lockdown. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata costretta a lanciare un appello agli stati membri a “condividere dati” epidemiologici affidabili. La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha implorato di tenere le frontiere aperte, anche se tre stati membri (Ungheria, Finlandia e Repubblica ceca) le hanno già chiuse. “In particolare per un paese nel mezzo dell'Europa, è importante che le frontiere rimangano aperte e che ci sia una catena economica funzionate”, ha detto Merkel, secondo il suo portavoce. La Commissione ha obbedito, rafforzando le “Green Lanes” (le corsie preferenziali) per la libera circolazione delle merci. Ma von der Leyen non ha detto nulla sulla libera circolazione delle persone. “I cittadini sono legittimamente stanchi”, ma “serve pazienza, disciplina e solidarietà”, ha detto la presidente della Commissione. Due settimane fa, dopo aver annunciato il suo auto-isolamento per un contatto con un positivo, von der Leyen aveva preso l'auto di servizio con autista e si era trasferita da Bruxelles a 500 chilometri nella sua casa in Germania.

 

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Come l'orchestra del Titanic, i leader dell'Ue e dei suoi stati membri suonano mentre la nave affonda. Le raccomandazioni della Commissione di questa estate non sono state seguite dai governi nazionali e i capi di stato e di governo si mettono a dibattere di questioni tecniche, come i test rapidi antigenici e la logistica per vaccini e vaccinazioni. Oggi ci sarà una riunione dei ministri della Sanità dei 27, ma il Covid-19 non è il principale punto i agenda: la priorità è quella della riforma dell'Organizzazione mondiale della sanità. La Commissione ha stanziato 220 milioni di euro per il trasferimento transfrontaliero di pazienti dai paesi i cui ospedali sono sopraffatti, ma pretende di avere i dati del tasso di occupazione delle terapie intensive, perché gli stati membri sono reticenti a darli a Bruxelles. Un altro caso esemplare sono i negoziati sul pacchetto di bilancio, da cui dipende la partenza del Recovery fund da 750 miliardi. I negoziati tra la presidenza tedesca dell'Ue e il Parlamento europeo sono in stallo. Speriamo che sia possibile nel breve periodo decidere del pacchetto che abbiamo approvato in luglio”, ha detto Michel: “è importante fare progressi per limitare la diffusione del virus per limitare i danni economici, ma è importante anche implementare ciò che è stato deciso”. Chi blocca? I leader non vogliono toccare l'accordo di luglio. Al Parlamento europeo gli eurodeputati dei partiti che sono al governo – come i francesi di Renew – chiedono più soldi per i programmi Ue. Così funziona l'Europa: i capi di stato e di governo di 27 paesi che rappresentano 450 milioni di cittadini non sanno nemmeno cosa fanno i loro deputati e ancor meno i loro ministri della Sanità. Difficile gestire insieme una pandemia.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di venerdì 30 ottobre, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo


 

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Il Recovery fund non prima di metà febbraio - I negoziati tra la presidenza tedesca dell'Ue e il Parlamento europeo sul pacchetto di bilancio sono bloccati. Ieri non c'è stata la svolta attesa sul meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto, mentre non è chiaro quando riprenderanno le trattative sul quadro finanziario pluriennale. Entrambi fanno parte del pacchetto di bilancio: senza un accordo complessivo, il Recovery fund non può partire. Dato il ritardo accumulato, lo scenario migliore è un accordo sul pacchetto entro metà novembre. In quel caso il Recovery fund potrebbe entrare in vigore a partire da metà febbraio. Il problema non sono tanto i soldi della Recovery and Resilience Facility, che non arriveranno comunque prima di inizio estate, ma le risorse di ReactEu che saranno versate più rapidamente. Per l'Italia si tratta di 4 miliardi.

La Bce attendista, ma ci sarà anche per la seconda ondata - Christine Lagarde ieri ha annunciato che a dicembre la Banca centrale europea ricalibrerà i suoi strumenti di politica monetaria per rispondere alla seconda ondata del Covid-19 e all'impatto economico di una seconda serie di lockdown. “La Bce c'è stata per la prima ondata. La Bce c'è per la seconda ondata”, ha detto Lagarde al termine del consiglio dei governatori, evocando diverse opzioni a disposizione dell'Eurotower. Per ora però, come spiega Mariarosaria Marchesano, la Bce rimane attendista.

La ripresa del sentimento economico in lockdown - A ottobre la ripresa dell'indicatore del sentimento economico (Esi) si è arrestato sia per la Zona euro (fermo a 90,9 punti) sia per l'Unione Europea (fermo a 90,0 punti), mentre l'indicatore delle aspettative per l'occupazione è tornato a scendere (rispettivamente di 1,8 e 1,2 punti), secondo le stime pubblicate ieri dalla Commissione. La stagnazione dell'Esi è dovuta a un calo della fiducia nel settore dei servizi e tra i consumatori, che è controbilanciata da una continua ripresa per i settori dell'industria, del commercio al dettaglio e delle costruzioni. Tra i grandi paesi, l'Esi è migliorato in Germania (+1,5) e Italia (+1,2), mentre ha registrato cali significativi nei Paesi bassi (-2,2) e in Francia (-4,5).

L'Eurogruppo chiama un'esperta di sanità - Andrea Ammon, il direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, parteciperà alla prossima riunione dell'Eurogruppo che si terrà in videoconferenza il 3 novembre. I ministri delle Finanze della zona euro vogliono approfondire con lei “l'interazione tra la situazione pandemica e le condizioni economiche”, ha detto una fonte dell'Eurogruppo. Le nuove restrizioni "avranno importanti conseguenze sull'attività economica. Questo è inevitabile. E' chiaro e comprensibile che l'Eurogruppo voglia monitorare la situazione da molto vicino", ha spiegato la fonte.

La Francia sotto attacco - "E' la Francia che è sotto attacco", ha detto ieri Emmanuel Macron, dopo l'attentato alla basilica di Notre-Dame di Nizza, nel quale sono morte tre  persone. A Lione la polizia ha fermato un uomo afghano con un coltello. La polizia ha abbattuto un uomo a Avignone (ma non sarebbe terrorismo). Una guardia al consolato francese di Gedda, in Arabia Saudita, è rimasta ferita dopo un attacco da parte di un assalitore saudita. Macron ha annunciato un rafforzamento dell'operazione "Sentinelle": i militari nelle strade passeranno da 3.000 a 7.000. Qui l'Elefantino (Giuliano Ferrara) spiega Nizza, la strage, gli islamisti, la dottrina fragile dei benpensanti (chiesa compresa) e la necessità di agire contro chi soffia sul fuoco.

L'Ue è solidale con la Francia - "Condanno l'attacco odioso e brutale" di Nizza, ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen: "tutta l'Europa è solidale con la Francia. Restiamo uniti e determinate di fronte alla barbarie e al fanatismo". I capi di stato e di governo hanno pubblicato una dichiarazione comune: “Siamo uniti e fermi nella nostra solidarietà con la Francia, il popolo e il governo francese, nella nostra lotta comune e continua contro il terrorismo e l'estremismo violento. Chiediamo ai dirigenti di tutto il mondo di lavorare al dialogo e all'intesa tra le comunità e le religioni invece che alle divisioni”.

Aouissaoui, i movimenti secondari e il Patto Ue - Il presunto autore dell'attacco di Nizza è un ragazzo tunisino di 21 anni, Brahim Aouissaoui, arrivato in Europa a fine settembre dopo essere sbarcato a Lampedusa. Secondo Afp, era stato messo in quarantena al suo arrivo, prima di ricevere l'ordine di espulsione e essere liberato dalle autorità italiane. Più che lo sbarco a Lampedusa è la liberazione di Aouissaoui a assumere una dimensione europea. Anche se non aveva chiesto asilo, si tratta dell'ennesimo caso di un movimento secondario all'interno dell'Ue. Il nuovo Patto su migrazione e asilo proposto dalla Commissione prevede forme di solidarietà per i paesi di primo ingresso, come l'Italia. Ma la precondizione è che i migranti – siano o meno richiedenti asilo – non lascino il territorio. E' il paese di primo ingresso che deve assicurare le verifiche di sicurezza, l'espulsione e che i migranti irregolari non fuggano verso altri stati membri. La Francia, con ogni probabilità, diventerà ancora più rigida sulla questione dei movimenti secondari.

L'alleanza Ue-Canada in attesa delle presidenziali Usa - L'evento è stato mantenuto appositamente di basso profilo: una videoconferenza tra Charles Michel, Ursula von der Leyen e Justin Trudeau, seguita da una breve conferenza stampa dei due presidenti dell'Ue e del primo ministro canadese. Ma la data non è stata scelta a caso. L'occasione sono i tre anni dalla firma del Ceta, l'accordo di libero scambio tra Ue e Canada. Ma mancano anche cinque giorni alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Donald Trump ha minato le relazioni con entrambi questi alleati storici dell'America. Occorre prepararsi a ogni eventualità, ma ci sono pochi dubbi su chi fare il tifo: Joe Biden. La dichiarazione finale dell'incontro è un'ode al multilateralismo: l'Ue e il Canda "si impegnano a cooperare più strettamente” su molte cose (Covid-19, clima, minacce alla democrazia), ma soprattutto a “promuovere l'ordine internazionale basato sulle regole”.

Michel dopo il 3 novembre vuole una forte alleanza con gli Usa - Durante la conferenza stampa con Trudeau, abbiamo chiesto a Michel e von der Leyen se auspichino un cambiamento alla Casa Bianca il 3 novembre. “Rispetteremo l scelte che saranno fatte dagli elettori americani”, ha risposto Michel. “Per l'Europa gli Stati Uniti sono un alleato importante. In futuro vogliamo sviluppare forti partnership e alleanze. In passato abbiamo avuto opinione diverse su diverse questioni, come il clima, il commercio rade, e la situazione in altre parti del mondo. Sarebbe bene per il futuro se fosse possibile avere una forte alleanza con gli Stati  Uniti”, ha detto Michel.

Von der Leyen dal 3 novembre auspica Usa multilaterali - “Gli Stati Uniti sono partner molto importante per l'Ue”, ha risposto von der Leyen: “Siamo alleati, condividiamo gli stessi valori, abbiamo una lunga storia comune di cooperazione eccellente”. Ma esistono “divergenze” su “questioni specifiche”, ha ammesso la presidente della Commissione. “Per il prossimo mandato, nelle relazioni tra Usa e Ue ci aspettiamo più impegno sulla scena multilaterale per un sistema basato sulle regole”, ha detto von der Leyen.

Fase cruciale dei negoziati Brexit - I negoziati tra Unione Europea e Regno Unito su un accordo di libero scambio che regoli le relazioni post-Brexit sono “in una fase critica”, ha detto von der Leyen, durante la conferenza stampa con Michel e Trudeau. “I negoziati si sono intensificati da una settimana”, ha spiegato von der Leyen: “Stiamo facendo buoni progressi, ma ci sono due questioni su cui vorremmo vedere più progressi: il level playing field e la pesca”. Le squadre di Michel Barnier e David Frost stanno lavorando su un meccanismo che consenta di adottare sanzioni se l'altra parte utilizza gli aiuti di stato come strumento per distorcere la concorrenza. “Stiamo entrando nei dettagli” sul level playing field “che è condizione sine qua non per il Regno Unito per avere accesso al mercato interno che sia senza dazi e senza quote”, ha detto von der Leyen.

Il Canada offre un Ceta a BoJo - Justin Trudeau ha assicurato che adattare l'accordo di libero scambio Ceta tra Canada e Unione Europea per il Regno Unito sarà meno complicato che negoziare l'accordo di libero scambio post-Brexit. In ogni caso, il premier canadese è determinato ad assicurare “certezza” alle imprese britanniche sulla possibilità di continuare ad accedere al suo mercato.

Corbyn sospeso dal Labour per antisemitismo - L'ex leader del partito Laburista, Jeremy Corbyn, è stato sospeso dal suo successore, Keir Starmer, per aver ignorato il problema dell'antisemitismo durante la sua gestione. Gregorio Sorgi spiega che la sospensione di Corbyn è l'inizio di un'era nuova per il Labour. Starmer mette all'angolo il predecessore e i suoi alleati interni. Un duro rapporto dell’Equality and Human Rights Commission (Ehrc), un ente indipendente a difesa dei diritti umani, aveva accusato i vertici del Labour di Corbyn di avere violato la legge. L’accusa più grave è quella di avere insabbiato le denunce di antisemitismo per ragioni politiche.

Rivolta al Parlamento europeo per taglio diaria causa Covid - L'ufficio di presidenza del Parlamento europeo ha deciso di chiudere per tutto il mese di novembre il registro centrale di presenza, che i deputati devono firmare per poter ottenere l'indennità giornaliera di 323 euro per coprire le spese di alloggio a Bruxelles e Strasburgo. La ragione è legata alla decisione di ridurre al minimo le attività in presenza, con la tenuta in remoto delle plenarie e delle riunioni di commissione. Ma subito sono scoppiate proteste di alcuni parlamentari. In un'email interna, il finlandese Nils Torvalds accusa l'ufficio di presidenza di violare i diritti dei deputati. "Gran parte di noi ha un appartamento a Bruxelles affittato con contratto annuale o triennale", si legge nell'email: "per questa ragione dovete trovare una soluzione che non violi i diritti", ha scritto Torvalds.

 

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Accade oggi in Europa

- Consiglio: riunione in teleconferenza dei ministri della Sanità

- Commissione: von der Leyen partecipa alla conferenza "Energia Verde per l'Europa"

- Eurostat: stima flash inflazione ottobre; stima preliminare Pil terzo trimestre; dati sulla disoccupazione a settembre

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