editoriali

Trovare lavoro in Cina è un disastro

Redazione

Per la prima volta nella storia della Repubblica popolare cinese più di tre milioni di cittadini si sono presentati all’esame annuale per diventare dipendenti pubblici. Ma c'è posto solo per l'1 per cento

Per la prima volta nella storia della Repubblica popolare cinese più di tre milioni di cinesi domenica  scorsa si sono presentati all’esame annuale per il “servizio civile”, cioè l’esame per diventare dipendenti pubblici. E’ un numero enorme che dimostra quanto in una Cina con un’economia sempre più instabile e un tasso di disoccupazione giovanile senza precedenti i neolaureati provino a cercare stabilità nei lavori governativi.

 

Su Weibo, il social media cinese, un utente ha commentato così  la notizia sul numero di partecipanti record  rilanciata dai media statali: “In effetti, il contesto generale in cui ci troviamo non va bene. Le aziende licenziano i propri dipendenti e moltissime  chiudono. Non è affatto stabile, quindi devo scegliere di fare il funzionario pubblico. Guadagnare meno mi sta bene. Almeno non sarò disoccupato e non morirò di fame”. Nonostante Pechino abbia smesso di pubblicare i dati sulla disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni ormai da mesi, analisi indipendenti sugli  annunci di lavoro online e sulle  indagini ufficiali sull’economia e sulle famiglie indicano che il mercato del lavoro cinese è peggiorato nel  terzo trimestre dell’anno, con alcuni segni di debolezza che si sono protratti fino a ottobre e novembre. Il governo cinese presenta la partecipazione all’esame governativo come un successo, dice che il numero di posti è aumentato nel corso degli anni ma sa che di questi tre milioni di candidati soltanto una minima parte otterrà un posto, il resto rimarrà disoccupato.

 

Quest’anno i posti disponibili presso le agenzie governative e le affiliate sono  39.600: significa che verrà ammessa un candidato ogni 77.  Chu Zhaohui, un ricercatore presso l’Accademia nazionale delle Scienze dell’Educazione, ha detto che ormai le aspettative di molte persone di trovare un lavoro in Cina dopo la laurea “sono relativamente basse”.                             

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