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l'inchiesta

Perquisita la sede del Ppe a Bruxelles: l'inchiesta coinvolge il tedesco Voig

David Carretta

Dopo il Qatargate, l'Unione europea rischia di essere scossa da un nuovo scandalo di corruzione. Le indagini sono state aperte dalla procura di Erfurt, in Germania, e riguardano un pagamento da 17 mila euro nell'ambito della campagna elettorale del 2019

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Bruxelles. Dopo il Qatargate, l'Unione europea rischia di essere scossa da un nuovo scandalo di corruzione, dopo che la sede del Partito popolare europeo oggi ha subìto una perquisizione nell'ambito di un'inchiesta lanciata in ottobre dalla procura di Erfurt in Germania. Se il Qatargate aveva coinvolto parlamentari, ex parlamentari e assistenti del gruppo dei Socialisti&Democratici, questo nuovo scandalo tocca il Ppe, la più grande famiglia politica dell'Ue, e potrebbe raggiungere il suo leader, il tedesco Manfred Weber.

La perquisizione eseguita dalla polizia belga insieme a quella tedesca, su richiesta della procura di Erfurt, riguarda un'inchiesta nei confronti di Mario Voig, l'attuale leader della Cdu in Turingia. Nel 2019 Voig era stato chiamato da Weber per dirigere la campagna digitale per le elezioni europee del Ppe. Secondo quanto riportato dai media tedeschi a ottobre, la procura di Erfurt ritiene che Voig abbia ricevuto 17 mila euro a titolo di consulenza da una società internet a cui il Ppe aveva affidato un contratto per la sua campagna digitale. All'epoca Weber era il capogruppo al Parlamento europeo e lo “Spitzenkandidat” (capolista candidato alla presidenza della Commissione) del Ppe. Oggi Weber occupa anche il posto di presidente del partito del Ppe.

In un comunicato, il Ppe ha confermato le perquisizioni nella sede del partito a Bruxelles. “La visita è collegata a un'inchiesta in corso in Turingia, in Germania. Il partito sta collaborando in piena trasparenza con le autorità coinvolte, fornendo tutte le informazioni e la documentazione del caso”, ha detto il Ppe. Voig beneficia della presunzione di innocenza e ha ripetutamente negato le accuse. Ma, a poco più di un anno dalle elezioni europee e dopo il Qatargate, ogni nuovo scandalo rischia di avere gravi conseguenze per l'immagine dell'Ue tra i cittadini.

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