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La pace giusta del G7

Cari “pacifisti”, se non volete la resa, cosa non va nelle condizioni poste da Zelensky?

Kyiv chiede il ritiro dell'esercito del Cremlino, garanzie di sicurezza, nessuna smilitarizzazione dell’Ucraina, riparazioni economiche e tribunali per i crimini commessi. Ma per un certo tipo di pacifismo, il presidente ucriano non cerca una soluzione ma la distruzione della Russia: sono gli stessi che vorrebbero un accordo dettato da Putin

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Nella dichiarazione finale del vertice straordinario del G7 che si è tenuto martedì dopo l’assalto missilistico dell’esercito di Vladimir Putin in Ucraina, si legge al punto 11: “Nessun paese desidera la pace più dell’Ucraina, la cui popolazione viene uccisa, deve sfollare e subisce innumerevoli atrocità a causa dell’aggressione russa. In solidarietà con l’Ucraina, i leader del G7 accolgono la disponibilità del presidente Zelensky per una pace giusta. Questa dovrebbe includere i seguenti elementi: rispettare la protezione dell’integrità territoriale e della sovranità prevista dalla Carta delle Nazioni Unite; salvaguardare la capacità dell’Ucraina di difendersi in futuro; garantire la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, anche esplorando le possibilità di farlo con fondi provenienti dalla Russia; perseguire la responsabilità per i crimini russi commessi durante la guerra”.

Le condizioni per la pace giusta  proposte dal presidente ucraino sono in sostanza: il ritiro della Russia dai territori ucraini occupati, garanzie di sicurezza a livello internazionale, nessuna smilitarizzazione dell’Ucraina, riparazioni di guerra per la ricostruzione e tribunali per crimini di guerra.

Per i nostri “pacifisti”, Zelensky non vuole la pace, vuole la distruzione della Russia e proprio per questo l’occidente (il G7) dovrebbe smettere di rifornire l’Ucraina di armi. Per i nostri “pacifisti”, l’Ucraina sostenuta dalla Nato provoca la Russia, come con l’esplosione sul ponte in Crimea, e non fa nulla per imbastire un dialogo con Mosca. Per i nostri “pacifisti”, le condizioni devono essere dettate dalla Russia, che è con le spalle al muro. Ma, nel merito, che cosa del punto 11 della dichiarazione del G7 non vorrebbero sottoscrivere i nostri “pacifisti”?

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