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L'offensiva nel Donbas

I russi arrivano a Severodonetsk prima dei lanciarazzi americani

Cecilia Sala

Mosca ha fatto lo stesso errore due volte, non la terza. Adesso bisogno rincorrere Putin: La Casa Bianca promette l'arma più preziosa per Kyiv 

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“In trincea ci si divide una tanica d’acqua, un sacco con il pane e una scatola di barrette proteiche ogni due giorni, in dieci. Ma l’ultima settimana è diventato impensabile fare avanti e indietro dalle prime linee, troppo pericoloso”. Kostyantyn ha combattuto a Lyman fino a mercoledì, adesso la città è dei russi e sventola la loro bandiera. Alla domanda su quanti suoi compagni siano morti, come qualsiasi soldato ucraino, non può rispondere. Ogni colpo sparato da uno di loro è un sacrificio. Perché significa segnalare la propria posizione al nemico che poi risponderà potendo gettare contro di loro più munizioni e contando su armi che possono coprire distanze superiori – lo farà da lontano, rimanendo più protetto.

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“In trincea ci si divide una tanica d’acqua, un sacco con il pane e una scatola di barrette proteiche ogni due giorni, in dieci. Ma l’ultima settimana è diventato impensabile fare avanti e indietro dalle prime linee, troppo pericoloso”. Kostyantyn ha combattuto a Lyman fino a mercoledì, adesso la città è dei russi e sventola la loro bandiera. Alla domanda su quanti suoi compagni siano morti, come qualsiasi soldato ucraino, non può rispondere. Ogni colpo sparato da uno di loro è un sacrificio. Perché significa segnalare la propria posizione al nemico che poi risponderà potendo gettare contro di loro più munizioni e contando su armi che possono coprire distanze superiori – lo farà da lontano, rimanendo più protetto.

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C’è un video che circola in rete in questo momento e guardandolo si capisce bene quale sia il problema.

 

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Nel filmato i russi usano il lanciarazzi Solntsepek, ci caricano bombe termobariche e fanno piazza pulita di posizioni ucraine. Il video è girato dall’alto con un drone, si vede l’estensione del danno – la rapida successione di esplosioni che si diffondono in ogni direzione – e si capisce che da un attacco così non c’è possibilità di difendersi. Lo ha pubblicato su Twitter anche Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, e ha scritto che il livello di violenza sul campo raggiunto in questa scena è il più vicino all’uso di un’arma tattica nucleare, prima dell’uso di un’arma atomica.

 

Gli ucraini in questi casi subiscono: alcuni di loro, in quella zona, combattono ancora con una mitragliatrice che ha più di cento anni, la M1910, che pesa settanta chili e risale ai tempi della Russia imperiale (è del 1910). “Abbiamo davvero bisogno di sistemi che ci consentano di bombardare il nemico da lunga distanza”, ha detto Valerij Zaluzhnij, il comandante in capo delle forze armate di Kyiv. E’ il principale problema degli ucraini nell’est, e il vantaggio dei russi. Zaluzhnij chiede i lanciarazzi di fabbricazione americana da più di un mese e oggi la Cnn ha dato la notizia che l’Amministrazione Biden ha deciso e arriveranno: si tratta di quelli a lunga gittata come gli M270, che – con le munizioni di ultima generazione – possono andare a colpire in profondità, anche obiettivi più lontani di 160 chilometri. Il nuovo pacchetto di aiuti della Casa Bianca che li comprenderà è atteso per la prossima settimana.

 

Ma Putin, questa volta, è arrivato prima. Non ha fatto lo stesso errore che aveva commesso nella prima fase dell’invasione e che gli analisti militari avevano notato anche quando la guerra si è spostata in Donbas: l’esercito di Mosca stava mandando le sue truppe alla spicciolata, perdendo la grande occasione di muovere compatti e coordinati per portare a casa un successo rapido, prima che gli ucraini facessero arrivare i rinforzi e gli occidentali gli aiuti militari. La coordinazione adesso c’è e Hanna Malyar,  viceministro della Difesa ucraina, ha detto che i russi hanno raggiunto “il massimo dell’intensità” in combattimento dall’inizio della guerra.

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Lyman è caduta mercoledì ed è la seconda città (di piccole dimensioni) conquistata dalle truppe di Mosca in una settimana: non significa che procedono spediti, ma a una velocità che finora non avevamo visto. Oggi i primi soldati russi sono arrivati in un hotel nella periferia di Severodonetsk, che non è ancora completamente accerchiata ed è l’ultima roccaforte ucraina dell’oblast di Luhansk. Loro sono arrivati prima dei lanciarazzi americani. Putin non è più in affanno e adesso sono gli altri – gli ucraini e gli alleati – a doverlo rincorrere. L’obiettivo è una controffensiva d’estate, consapevoli che riconquistare territorio è più difficile che difenderlo. 

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