Il fumo si alza dall'acciaieria Azovstal, a Mariupol, assediata dall'esercito russo (LaPresse)

◉ LA GIORNATA

Guerra in Ucraina, le notizie del 72esimo giorno di invasione

Continua l'offensiva russa nel sud-est, ma questa notte le sirene hanno suonato in quasi tutta l'Ucraina. Oggi nuovi tentativi di evacuazione da Azovstal, dove in questi giorni sono stati salvati quasi 500 civili, dicono le autorità di Kyiv. Secondo il Cremlino, i colloqui sono in una fase di stallo

Giorno 72 dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. La giornata, in breve:

 

  • L'esercito russo continua la sua offensiva nel sud est dell'Ucraina. Dopo i bombardamenti e il nuovo assalto all'acciaieria Azovstal, proseguono i tentativi di conquistare l'intera città di Mariupol, non ancora completamente controllata dal Cremlino.
  • A rilento, procedono ancora i tentativi di evacuazione dei civili da Mariupol: "L'evacuazione verso a Zaporižžja, avrà luogo dalle ore 12", ha detto il vice primo ministro ucraino, Iryna Vereshchuk.
  • "I colloqui di pace tra Russia e Ucraina sono in fase di stallo". Lo affermato oggi Alexey Zaitsev, vicedirettore del dipartimento di informazione e stampa del ministero degli Esteri russo. "Le dichiarazioni dei politici ucraini sono la prova più evidente della loro riluttanza a proseguire i colloqui".
  • "Stiamo organizzando una telefonata tra Biden e i leader del G7 per i prossimi giorni". Lo ha detto ieri sera la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, in un briefing con la stampa. 
  • La first lady degli Stati Uniti, Jill Biden, arriva oggi in visita in Romania.
  • Il New York Times ha rivelato ieri che l'intelligence americana avrebbe giocato un ruolo centrale, fornendo posizioni e informazioni, nell'uccisione dei generali russi da parte dell'esercito ucraino. La Cnn aggiunge che anche l'affondamento dell'incrociatore Moskva si deve alle informazioni arrivate dall'America. La Casa Bianca ha però smentito questa ricostruzione dei fatti
  • Questa notte le sirene antiaeree sono suonate in gran parte dell'Ucraina
  • Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, si è detta fiduciosa di raggiungere l'accordo sull'embargo del petrolio russo.

 

Gentiloni, abbiamo creduto di poter cambiare Cina e Russia
 

I rappresentanti dei paesi europei hanno pensato di poter cambiare il modello russo e quello cinese. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo all'Economia, al Global Europe Seminar di Salisburgo. "Eravamo convinti, in passato, che incrementare gli scambi commerciali e le relazioni diplomatiche con Russia e Cina avrebbe trasformato le loro società e reso noi più sicuri. Sfortunatamente, non è stato così".

 


Kyiv: “Nuovo scambio di prigionieri con Mosca”

Nuovo scambio di prigionieri fra Mosca e Kyiv. Lo ha detto la vicepremier Ucraina Iryna Vereshchuk su Telegram. “È avvenuto un altro scambio di prigionieri, 41 persone sono state rimpatriate, di cui 11 donne, 28 militari e 13 civili stanno tornando a casa”, ha spiegato, aggiungendo che tra i liberati c’è anche il rettore della Chiesa ortodossa Ucraina


Kuleba, ministro degli Esteri ucraino: su 9 maggio pronti a qualsiasi scenario
 

Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe annunciare qualcosa di "grandioso" il 9 maggio, ma l'Ucraina è costantemente minacciata dalla Russia ed è pronta per qualsiasi scenario ogni giorno.

Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un briefing congiunto con gli omologhi di Estonia, Lettonia e Lituania a Kiev. "In effetti, cosa potrebbe esserci di peggio? Voleranno altri missili verso l'Ucraina? I russi possono aumentare questo numero in qualsiasi momento, prima o dopo il 9 maggio. Più truppe russe verranno lanciate in Ucraina? Anche questo può accadere ogni giorno", ha affermato Kuleba. Secondo il diplomatico, Putin potrebbe usare la data del 9 maggio per scopi di propaganda, anche se ha invitato a non esagerare con le minacce in occasione di questa data, perché una svolta potrebbe avvenire ogni giorno.


 

Zelensky apre agli accordi di pace "se la Russia rientra nei suoi confini precedenti al 24 febbraio"

Se la Russia si dovesse ritirare sulle posizioni del 23 febbraio, ovvero prima che scatenasse la sua offensiva militare, l'Ucraina sarebbe disposta ad accettare un accordo di pace di compromesso. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, intervenendo in video collegamento alla Chatham House, think tank britannico con sede a Londra.

In uno scenario del genere, l'Ucraina sarebbe dunque disposta, almeno per il momento, a non chiedere la restituzione della Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. "Da parte nostra non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati", ha detto Zelensky che ha evitato di avanzare richieste su quella parte del Donbass fra Donetsk e Lugansk strappata al controllo di Kiev dal 2014.

Alla domanda su quali condizioni minime ponesse per un accordo di pace con la Russia, Zelensky ha risposto di essere stato eletto dal popolo ucraino "presidente dell'Ucraina, non presidente di una mini Ucraina". Le truppe russe devono ritirarsi e ritirarsi in modo che l'Ucraina possa reclamare tutti i territori suoi prima dell'invasione russa, ha aggiunto.

 


 

Nella Mariupol controllata dai russi cambia anche la segnaletica stradale

Mentre si combatte ad Azovstal, i propagandisti del Cremlino sfilano a Mariupol, accanto ai cittadini ridotti alla fame, portando con sè la statua che rappresenta Nonna Anya - la storia di un mito, probabilmente falso - con la bandiera sovietica in mano. Nel frattempo, nella città portuale, cambia anche le segnaletica stradale: non più in ucraino, ma in russo. 
 


 

Battaglione Azov: i russi sparano durante l'evacuazione di Azovstal

Le forze russe hanno nuovamente violato il cessate il fuoco nell'area dell'acciaieria Azovstal a Mariupol sparando contro civili. È quanto riferito dal reggimento Azov sul suo canale Telegram, specificando che gli scontri avrebbero provocato una vittima. Oltre alla vittima segnalata, ci sarebbero almeno sei feriti. "Il nemico continua a violare tutti gli accordi e non rispetta le garanzie di sicurezza durante le procedure di evacuazione della popolazione civile".


 

Cremlino: la parata della Vittoria del 9 maggio non si terrà a Mariupol

La parata della Vittoria del 9 maggio non si terrà a Mariupol quest'anno, ma "verrà il momento e ci sarà una grande celebrazione". Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un briefing. "Ci saranno sicuramente dei russi e saranno molti il 9 maggio. Ma non sono al corrente di alcuna delegazione ufficiale", ha precisato Peskov.

Inoltre il portavoce del Cremlino ha dichiarato di non essere a conoscenza di eventuali piani dell'esercito in merito, rinviando la questione al primo vice capo dell'amministrazione presidenziale russa, Sergej Kiriyenko, presente a Mariupol. In precedenza Kiriyenko, aveva dichiarato che la parata della Vittoria e la sfilata del "Reggimento immortale" del 9 maggio non potranno tenersi a Donetsk e Luhansk.


Kyiv vorrebbe Cina e India come garanti di un accordo con la Russia

"Vorremmo vedere Cina, India e, forse, altri Paesi tra i garanti. Ma dipende dalla posizione di questi Paesi. La Cina è un attore serio sulla scena internazionale, abbiamo il maggior fatturato commerciale con loro e penso sarebbe importante". Lo ha detto il capo dell'ufficio della presidenza ucraina, Andriy Yermak, in un'intervista ad un'emittente ucraina, secondo quanto riporta l'agenzia Unian.


 

Nave russa in fiamme nel Mar Nero

Una fregata russa sta bruciando vicino a Snake Island, nel Mar Nero: secondo le prime ricostruzioni sarebbe stata colpita dopo da un missile ucraino Neptune. Lo conferma il deputato popolare Oleksiy Honcharenko su Telegram, citato dai media ucraini. 

Un'esplosione si sarebbe verificata sulla nave, seguita da un incendio. Aerei russi stanno sorvolando quell'area del Mar Nero e navi di soccorso sono arrivate dalla Crimea in aiuto della fregata. Secondo i dati aggiornati dello Stato maggiore ucraino "i russi hanno perso una nave".

La notizia tuttavia non è stata ancora confermata da fonti indipendenti nè dal Cremlino
 


 

Quasi 500 civili evacuati da Mariupol
 

"Quasi 500 civili" in totale sono stati evacuati negli ultimi giorni dalla città di Mariupol, assediata e bombardata dai russi, hanno affermato le autorità ucraine, aggiungendo che le operazioni di evacuazione continuano. "Siamo riusciti a evacuare quasi 500 civili" ha detto su Telegram il capo dell'amministrazione presidenziale Andriy Iermak. Intanto l'Onu ha annunciato di aver inviato un nuovo convoglio per evacuare gli ultimi civili trincerati nelle acciaierie Azovstal

 


 

Zelensky: a Mariupol è un inferno

Nel messaggio social di ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha spiegato che il bombardamento dell'acciaieria Azovstal a Mariupol prosegue nonostante la presenza di civili.

"Rimangono anche donne e molti bambini, immaginate l'inferno: due mesi di continui bombardamenti e morte costante nelle vicinanze. Le autorità ucraine stanno facendo di tutto per trovare una soluzione per salvare i nostri eroi militari difendendo Mariupol", ha detto Zelensky. "Ci sono diverse unità. Hanno molti feriti, ma non si arrendono. Mantengono la posizione. E anche noi stiamo cercando di trovare soluzioni per trovare sicurezza per queste persone".


 

La Russia non vuole usa armi nucleari, dice Lavrov

"La Russia non ha alcuna intenzione di impiegare armi nucleari nella sua operazione speciale in Ucraina". Lo ha detto il ministero degli Esteri russo Sergej Lavrov, come riporta l'agenzia russa Tass.

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