Yves Herman, Pool via AP 

L'Ue deve ispirarsi a Bebe Vio. Il discorso sullo stato dell'Unione

David Carretta

Von der Leyen usa la campionessa paralimpica come simbolo dell'anno che è passato e di ciò che attende l'Europa. Il discorso integrale

L'Unione europea deve ispirarsi a Bebe Vio, perché dimostra che “se sembra impossibile, allora si può fare”. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha utilizzato della campionessa paralimpica italiana come simbolo dell'anno che è passato e di ciò che attende l'Europa. “Si può realizzare ciò in cui si crede”, ha detto von der Leyen: “Questo era lo spirito dei padri fondatori ed è lo spirito della nuova generazione europea. Facciamoci ispirare da Bebe”.

   

   

La presidente della Commissione ha rivendicato il successo nella gestione delle crisi sanitaria ed economica provocate dal Covid-19. “Nella più grande crisi sanitaria globale da un secolo, abbiamo scelto di affrontarla insieme in modo che ogni parte d'Europa avesse accesso a un vaccino salva-vita. Nella più profonda crisi economica globale da decenni, abbiamo scelto di affrontarla insieme con NextGenerationEU. E nella più grave crisi planetaria di tutti i empi, abbiamo scelto di affrontarla insieme con il Green deal europeo”.

  

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Von der Leyen ha chiesto agli europei di essere “orgogliosi” di ciò che è stato realizzato. Più del 70 per cento degli adulti vaccinati. L'Ue è stato l'unico continente a continuare a esportare dosi. Ora contribuirà alla vaccinazione globale donando altre 200 milioni di vaccini entro la metà del 2022. Il Green pass europeo è stato scaricato 400 milioni di volte e 42 paesi in 4 continenti sono connesse al sistema. Lo strumento Sure ha sostenuto 31 milioni di lavoratori e 2,5 milioni di imprese in Europa. Ora il Recovery fund permetterà di “investire siano nella ripresa di breve periodo sia nella prosperità di lungo periodo”. Sul piano economico “abbiamo imparato le lezioni del passato quando eravamo stati troppo divisi e troppo in ritardo”, ha detto von der Leyen.

 

E per il futuro? A undici giorni dalle elezioni in Germania, la presidente della Commissione non ha fatto grandi annunci a sorpresa. Sulle regole fiscali della zona euro e la revisione del Patto di stabilità e crescita, von der Leyen vuole “costruire un consenso”. Meglio non aspettarsi rivoluzioni. Sul Green deal, che crea preoccupazioni nel momento in cui aumentano i costi dell'energia con un'impennata delle bollette, la linea della Commissione non cambia: “Metteremo un prezzo sull'inquinamento”, anche se si deve fare in modo che “un'ambizione climatica più alta sia accompagnata da ambizione sociale più alta”. In sostanza, Von der Leyen ha chiesto al Parlamento europeo e ai governi di non bocciare la proposta di estendere il sistema Ets anche a carburanti per i trasporti e riscaldamento, facendo pagare i consumatori per le emissioni. Sulle migrazioni, la Commissione ritiene che il nuovo Patto su migrazione e asilo sia la soluzione migliore, anche di fronte ai dittatori come Alexander Lukashenka che usano i migranti come arma politica contro l'Ue. “Fino a quando non troveremo terreno comune su come gestire migrazioni i nostri avversari continueranno a prenderci di mira”, ha detto von der Leyen, salvo riconoscere che i progressi sul nuovo Patto sono “dolorosamente lenti”.

  

Dopo l'Afghanistan von der Leyen era attesa sulla politica estera. All'inizio del suo mandato aveva battezzato la sua Commissione come “geopolitica”. Oggi “stiamo entrano in una nuova era di iper-competizione, un'era in cui alcuni on si fermano davanti a nulla per con conquistare influenza: dalle promesse di vaccini a prestiti a alti tassi di interesse, dai missili alla disinformazione”, ha detto von der Leyen. Il pivot si sposta verso la Cina. “Proporremo un divieto sui prodotti nei nostri mercati che sono stati fabbricati con lavoro forzato"”, ha detto von der Leyen: "I diritti umani non sono in vendita. A nessun prezzo". La presidente della Commissione ha dato forma anche all'iniziativa per fare concorrenza alle Nuove vie della seta: “la nuova strategia sulla connettività sarà chiamata Global Gateway” e sarà basata “sui valori offrendo trasparenza e good governance”. L'Ue vuole “creare legami e non dipendenze”, ha detto von der Leyen.

  

Ma sulla sicurezza e la difesa le proposte sono modeste. La presidente della Commissione vuole creare un "Joint Situational Awareness Center per mettere insieme tutti i diversi pezzi di informazioni per essere meglio preparati, pienamente informati e dunque in grado di decidere". Von der Leyen ha anche annunciato che insieme a Emmanuel Macron organizzerà un Summit sulla difesa dell'Ue nella primavera del 2022. L'idea di una forza di spedizione non è stata quasi menzionata. “Nelle ultime settimane, ci sono state molte discussioni su forze di spedizione, su che tipo e quante ne abbiamo bisogno: i battaglioni o le forze di ingresso dell'Ue”, ha detto von der Leyen. “Sarà parte della soluzione”, ma “il problema più fondamentale è perché questo non ha funzionato in passato. Si possono avere le forze più avanzate al mondo, ma se non si mai pronte a usarle, che utilità hanno?”. Per von der Leyen il problema non è tanto la mancanza di capacità militare, ma “la mancanza di volontà politica”. L'analisi è giusta. Ma difficilmente un Centro per raccogliere e diffondere informazioni sulle minacce militari e di sicurezza tra gli stati membri sarà la soluzione.