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Editoriali

L'ottimismo della terza dose

Redazione

Israele estende l’opzione a tutti gli over 12 e prende il volo (letteralmente)  

Ieri le autorità sanitarie israeliane hanno ulteriormente esteso la possibilità di somministrare una terza dose di vaccino Pfizer contro il Covid a tutti gli over 12 anni che abbiano ricevuto la seconda dose a distanza di almeno cinque mesi. E’ stato inoltre annunciato che coloro che hanno ricevuto la seconda o la terza terza dose negli ultimi sei mesi saranno esentati dalla quarantena al ritorno in Israele dai viaggi internazionali. In concomitanza con l’annuncio, già da ieri sera si è registrato un boom di acquisti online di biglietti aerei per viaggi internazionali. La domanda è aumentata immediatamente del 50 per cento.

 

La narrazione sulla terza dose non è quindi necessariamente negativa come qualcuno vorrebbe far credere. Non si traduce nel fallimento dei vaccini ma anzi può essere vista come un ulteriore rilancio utile a far venire meno anche quelle restrizioni rimaste in piedi a causa della crescita dei contagi trainati dalla variante Delta. Con la variante Delta, infatti, i vaccini rimangono sì funzionali ma sembrano perdere parte della loro efficacia protettiva nel corso dei mesi, come confermato oggi, ultimo in ordine di tempo, dall’Institut Pasteur. Già i dati di studi israeliani spiegavano come, ad esempio, gli over 60 vaccinati a marzo 2021 erano 1,7 volte più protetti contro il Covid rispetto a coloro che avevano concluso il ciclo vaccinale a gennaio.

Una conferma, seppur indiretta, iniziamo a registrarla anche in Italia. La scorsa settimana infatti la Federazione degli infermieri ha denunciato come i contagi tra gli operatori sanitari – tra i primi a essere stati vaccinati – dopo un calo registrato nei primi sette mesi dell'anno, siano ora aumentati in poco più di un mese quasi del 600 per cento. Il “booster” rappresentato dalla terza dose potrebbe quindi non solo aiutare quantomeno il personale sanitario e i più fragili ad affrontare con maggiore sicurezza il prossimo autunno ma, come vediamo da Israele, potrebbe anche rappresentare una nuova occasione per limare al ribasso le restrizioni e rilanciare alcuni settori economici.

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