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Editoriali

Vade retro Irini

Redazione

Alla missione Ue non è concesso di entrare a Tripoli. Un punto per Erdogan

Dopo le gravi violazioni dei libici nel contenimento dei flussi migratori verso l’Europa, ora il Pd vuole proporre al governo un piano per affidare l’addestramento della Guardia costiera di Tripoli all’Ue. L’obiettivo del segretario Enrico Letta, che era premier ai tempi di Mare Nostrum, è di responsabilizzare anche gli altri paesi europei sulla sicurezza dei confini esterni dell’Unione.

 

L’idea di affidare alla missione Irini l’addestramento dei libici è in discussione da tempo e non è una novità. Alla vigilia della discussione in Parlamento del rinnovo del sostegno alla Guardia costiera libica, il piano sembra ragionevole, ma deve scontrarsi con delle difficoltà che stanno via via emergendo in questi mesi. Due giorni fa, il comandante di Irini, l’ammiraglio italiano Fabio Agostini, sarebbe dovuto andare a Tripoli per incontrare il premier del governo di unità nazionale Abdul Hamid Dabaiba. I libici però hanno rifiutato di concedere il visto ad alcuni membri della delegazione europea che ha dovuto rinviare il viaggio. Un incidente non casuale se si pensa che è da maggio che Agostini tenta, invano, di andare a Tripoli.

 

Il messaggio politico dei libici è chiaro: non vi vogliamo, almeno non per ora. Dabaiba è anche ministro della Difesa, perché le milizie dell’est e dell’ovest della Libia sono ancora divise e non hanno accettato altre figure per questa carica, che sarebbe essenziale per decidere a chi affidare l’addestramento della Guardia costiera.

 

Questi giochi di potere interni hanno un duplice risvolto negativo: da una parte dimostrano che in Libia i rischi di una ripresa dei combattimenti sembrano sempre dietro l’angolo; dall’altra certificano il ruolo dei turchi come addestratori della Guardia costiera di Tripoli, impegnata a mantenere lo status quo e a non fare sgarbi a Erdogan fino al voto di dicembre. Con una conseguenza grave per l’Europa e per l’Italia: con i “servigi” dei turchi, i migranti arrivati dalla Libia all’Europa sono passati da 9.299 in tutto il 2020 a 24.576 in appena sette mesi nel 2021.

 

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