Antony Blinken (a destra) e Lloyd Austin (foto LaPresse) 

Il senso della Nato

Gli americani insistono con l'Ue perché elimini l'equidistanza (immobile) tra Mosca e Kiev

David Carretta

Blinken e Austin sono in Europa a parlare dell’Ucraina. Biden propone un incontro a Putin

Gli Stati Uniti sono tornati ai fondamentali dell’Alleanza transatlantica, la Russia sta ammassando truppe al confine con l’Ucraina e l’Europa è chiamata ad assumersi le sue responsabilità. E’ questo il messaggio che indirizzeranno oggi agli europei Antony Blinken e Lloyd Austin durante una riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri e della Difesa della Nato. Causa Covid-19 la discussione sarà in videoconferenza. Ma la presenza fisica a Bruxelles del segretario di Stato e del segretario alla Difesa non è solo un fatto simbolico. Blinken è al suo secondo viaggio in poche settimane nella capitale europea, dove ieri ha visto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba.

 

“Gli Stati Uniti difendono con fermezza la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”, ha detto Blinken, accusando la Russia di “azioni molto provocatorie”. Domenica il segretario di Stato aveva avvertito Mosca che ci saranno “conseguenze” se continuerà ad agire in modo aggressivo. Mentre l’Ue appare passiva, alla Nato l’allarme è tornato ai livelli del 2014. “Nelle ultime settimane la Russia ha spostato migliaia di truppe pronte al combattimento ai confini dell’Ucraina, il più grande concentramento di truppe russe dall’annessione illegale della Crimea”, ha spiegato ieri il segretario generale Jens Stoltenberg, in una conferenza stampa con Kuleba: “La Russia deve porre fine a questo rafforzamento militare in e attorno all’Ucraina, fermare le sue provocazioni e procedere immediatamente alla de-escalation”, ha detto Stoltenberg.

 

Sull’Ucraina l’Amministrazione Biden ha ripreso i comandi dopo che Germania e Francia avevano mostrato equidistanza tra Mosca e Kiev. Il 4 aprile Berlino e Parigi avevano chiesto a “entrambe le parti” moderazione, senza fare distinzioni in termini di responsabilità. Ieri Joe Biden ha avuto una conversazione con Vladimir Putin. Il presidente americano ha proposto un vertice in un paese terzo da tenersi “nei prossimi mesi” per discutere “tutte le questioni che hanno di fronte America e Russia”. Durante  la telefonata Biden ha  espresso le sue  “preoccupazioni” per le truppe russe ai confini con l’Ucraina. E’ stata Washington a orchestrare la dichiarazione del G7 per chiedere alla Russia di rispettare i suoi obblighi. Blinken e Stoltenberg hanno rilanciato le prospettive di adesione dell’Ucraina alla Nato. “Avremo un’opportunità di discutere le aspirazioni euro-atlantiche dell’Ucraina”, ha detto il segretario di Stato affianco a Kuleba. “Tocca ai 30 paesi Nato decidere quando l’Ucraina sarà pronta per l’adesione”, ha spiegato Stoltenberg: “Rigettiamo  l’idea  che la Russia abbia una sorta di veto”.

 

La visita di Blinken è stata invece vissuta con imbarazzo dall’Ue. Charles Michel, Ursula von der Leyen e Josep Borrell non incontreranno il segretario di Stato (ieri sera l’Alto rappresentante ha parlato con Blinken ma al telefono). E’ come se una potenziale guerra tra Russia e Ucraina non riguardasse l’Ue. Kuleba ha chiesto di preparare “un nuovo round di sanzioni, che alzerebbe il prezzo dell’aggressione russa”. I ministri degli Esteri dei 27 discuteranno di Ucraina lunedì prossimo. La chiave è la Germania, non solo per lo stop al completamento del Nord Stream 2, ma anche per sanzioni economiche più severe.

 

Ieri a Berlino Austin ha annunciato l’abbandono del piano di Donald Trump di ritirare un terzo delle truppe americane dalla Germania, e ha aggiunto l’intenzione di “stazionare in modo permanente circa 500 soldati in più nell’area di Wiesbaden”. “Apprezzo veramente”, ha risposto il ministro della Difesa, Annegret Kramp-Karrenbauer. Ma le parole di ringraziamento potrebbero non bastare all’Amministrazione Biden.