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Il giorno multilaterale

Il G7 dei vaccini

Insieme per aiutare i paesi più poveri. Ma si discute sul come e il quando. Il padrone di casa, Boris Johnson, sogna un vertice potenziato

Paola Peduzzi

Spigliato, con il monitor davanti e la tazza con le ondine del vertice del G7 – che si terrà dall’11 al 13 giugno a Carbis Bay, sulla spiaggia della Cornovaglia – Johnson è diventato virale perché, durante le presentazioni, è stato interrotto dalla cancelliera Angela Merkel che parlava in tedesco a un collaboratore: ci senti Angela? Dovresti chiudere il microfono, le ha detto e “to mute Merkel” è stato il giochetto social del pomeriggio

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Lo chiamano debutto, ma in realtà per Mario Draghi l’incontro di ieri con i colleghi del G7 è stato un ritrovarsi: è cambiato l’incarico, ma l’approccio e lo status sono quelli di sempre, con l’aggiunta della presidenza italiana del G20. Semmai il debutto riguarda Joe Biden, presidente americano impegnato nella sua prima  giornata di restaurazione: riallacciare i rapporti transatlantici e internazionali dopo il trambusto di Trump. E si tratta di un parziale debutto anche per il padrone di casa, il premier britannico Boris Johnson, che ha la presidenza del G7 e che per la prima volta si presenta come il leader di un paese uscito dall’Ue.

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Lo chiamano debutto, ma in realtà per Mario Draghi l’incontro di ieri con i colleghi del G7 è stato un ritrovarsi: è cambiato l’incarico, ma l’approccio e lo status sono quelli di sempre, con l’aggiunta della presidenza italiana del G20. Semmai il debutto riguarda Joe Biden, presidente americano impegnato nella sua prima  giornata di restaurazione: riallacciare i rapporti transatlantici e internazionali dopo il trambusto di Trump. E si tratta di un parziale debutto anche per il padrone di casa, il premier britannico Boris Johnson, che ha la presidenza del G7 e che per la prima volta si presenta come il leader di un paese uscito dall’Ue.

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Spigliato, con il monitor davanti e la tazza con le ondine del vertice del G7 – che si terrà dall’11 al 13 giugno a Carbis Bay, sulla spiaggia della Cornovaglia – Johnson è diventato virale perché, durante le presentazioni, è stato interrotto dalla cancelliera Angela Merkel che parlava in tedesco a un collaboratore: ci senti Angela? Dovresti chiudere il microfono, le ha detto e “to mute Merkel” è stato il giochetto social del pomeriggio.

Lo spin di Downing Street ha fatto sì che vicino a “G7” ci fosse sempre il concetto di “Global Britain” per ribadire che, finito il matrimonio con l’Ue, ora il Regno Unito è pronto a nuove avventure geopolitiche e commerciali.

Al cuore della riunione informale del G7 ci sono stati i vaccini o meglio la loro distribuzione a livello mondiale. L’obiettivo è garantire la fornitura di vaccini per tutti perché, come dice Johnson,  si deve andare veloci per uscire dalla mentalità dei lockdown, e bisogna  anche prendersi la responsabilità di dire: “Never again”, mai più.

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L’espressione fa sempre il suo bell’effetto, ma già non ha  funzionato con le catastrofi umanitarie, chissà come può farlo con le pandemie. Sulle modalità di questo sforzo globale poi ci sono delle differenze, e forse anche un istinto dispettoso. Emmanuel Macron, presidente francese, ha rilasciato un’intervista al Financial Times per dire che bisogna destinare subito il 5 per cento dei vaccini ai paesi in via di sviluppo. Il fatto che Macron abbia parlato a un quotidiano britannico e abbia sottolineato l’appoggio della Merkel ha fatto sì che gli inglesi si indispettissero: il solito francese che vuole oscurarci. In ogni caso Londra dice di poter condividere fino all’80 per cento del proprio surplus all’interno di Covax, l’agenzia creata dall’Organizzazione mondiale della sanità per coordinare “l’accelerazione anti pandemia”. Secondo Londra, questo è il metodo più veloce: il Regno Unito ha ordinato 407 milioni di dosi di sette tipi diversi di vaccini, molto più di quanto serva a immunizzare tutta la popolazione adulta del paese. Nota: il surplus s’intende disponibile una volta che la richiesta di vaccinazione dei cittadini inglesi è stata soddisfatta.

Sia l’Ue sia gli Stati Uniti hanno stanziato fondi per la distribuzione attraverso Covax (un miliardo e quattro miliardi di dollari rispettivamente): questa è la grande differenza tra il G7 e la Russia e la Cina. Si passa attraverso organismi multilaterali, non si usa il vaccino come strumento di pressione geopolitica. C’è anche un caso Canada: il premier Justin Trudeau ha deciso di utilizzare la propria partecipazione a Covax per ottenere più dosi di vaccini per il Canada. E’ una cosa prevista che si può fare, ma il Canada è l’unico paese del G7 a farlo e questo ha causato non poche polemiche.
Johnson ha cercato di smussare ogni angolo: il suo G7 deve essere competitivo rispetto agli altri consessi: a giugno, quando forse i leader si vedranno di persona, Johnson inviterà come ospiti Australia, Corea del sud e India. Johnson vuole trasformare il G7 in D10, dove la “d” sta per democrazia. L’Ue, che teme le manovre dell’ex, ha già iniziato a dire che deve essere rispettato un equilibrio geografico.
 

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