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editoriali

Netanyahu porta il futuro a Davos

redazione

Il premier svela i due pilastri del successo di Israele con vaccini, sicurezza e acqua

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha partecipato ieri al World economic forum di Davos e, contrariamento ad altri leader, ha deciso di non tenere un discorso, ma si è fatto porre delle domande che hanno riguardato tre temi in particolare: vaccini, sicurezza e acqua. Tre campi nei quali Israele è un’eccellenza e secondo Netanyahu, non bisogna andare a cercare segreti nascosti per capire il motivo del successo di Gerusalemme, perché sono due le componenti che finora hanno permesso agli israeliani di diventare un modello: istruzione e innovazione. La campagna vaccinale messa in campo dal governo di Netanyahu contro il coronavirus va velocissima, Netanyahu ha detto che gli israeliani puntano a diventare un laboratorio mondiale per l’immunità di gregge, ma che non è il momento di abbandonare la strada dei lockdown: “Abbiamo vaccinato l’82 per cento dei nostri anziani e puntiamo al 99. Ma ancora non sappiamo cosa succederà con le mutazioni del virus”.

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha partecipato ieri al World economic forum di Davos e, contrariamento ad altri leader, ha deciso di non tenere un discorso, ma si è fatto porre delle domande che hanno riguardato tre temi in particolare: vaccini, sicurezza e acqua. Tre campi nei quali Israele è un’eccellenza e secondo Netanyahu, non bisogna andare a cercare segreti nascosti per capire il motivo del successo di Gerusalemme, perché sono due le componenti che finora hanno permesso agli israeliani di diventare un modello: istruzione e innovazione. La campagna vaccinale messa in campo dal governo di Netanyahu contro il coronavirus va velocissima, Netanyahu ha detto che gli israeliani puntano a diventare un laboratorio mondiale per l’immunità di gregge, ma che non è il momento di abbandonare la strada dei lockdown: “Abbiamo vaccinato l’82 per cento dei nostri anziani e puntiamo al 99. Ma ancora non sappiamo cosa succederà con le mutazioni del virus”.

 

Sulla sicurezza Bibi ha detto che è importante soprattutto investire sulla formazione e sulla tecnologia: “Pur essendo un piccolo paese, abbiamo uno dei sistemi di intelligence più efficienti del mondo. Ai nostri militari diciamo che bisogna curare più il cervello che i muscoli”. Il terzo punto trattato durante l’incontro è stato quello dell’acqua: Israele nonostante sia una nazione desertica ha ormai risorse idriche superiori al suo fabbisogno. Anche qui, quel che conta, ha detto il premier, è sapersi innovare, cercare soluzioni anche nel deserto. Al forum di Davos, in cui tutti i leader sono arrivati, finora, delineando le difficoltà di questo mondo da rimettere in piedi dopo la pandemia, Netanyahu, che sappiamo essere in campagna elettorale e punta a essere rieletto (si vota il 23 marzo per la quarta volta in meno di due anni), ha mostrato qualche soluzione. Ha aperto una strada verso il futuro, per la resistenza e per il dopo crisi sanitaria con due concetti semplici: istruzione e innovazione.

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