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Le primavere degli altri

Quanto corre veloce l'America sui vaccini

Biden alza l'obiettivo a un milione e mezzo di dosi somministrate al giorno. Gli effetti interni e quelli che ci fanno tremare, noi dall'altra parte dell'Atlantico (e in affanno)

Paola Peduzzi

Al punto che, nel grandioso piano di vaccinazione americano che segna un insperato punto di continuità tra l’Amministrazione Trump e quella di Joe Biden, il conflitto oggi è tra velocità ed equità con evidente danno per i meno abbienti.

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Lo scandalo del momento sui giornali d’America, terra che qualche tempo fa, quando parlavamo di altre infezioni e non solo di coronavirus, ospitò un’epidemia di morbillo perché andava forte il movimento anti vaccini – lo scandalo del momento riguarda una coppia facoltosa canadese atterrata con l’aereo privato in un angolo (canadese) di Alaska, che si è finta dipendente della clinica locale e si è fatta vaccinare. Multe, sdegno, immunità dei cento abitanti locali a rischio: saltare la fila è il nuovo privilegio, e i ricchi ci si buttano. Al punto che, nel grandioso piano di vaccinazione americano che segna un insperato punto di continuità tra l’Amministrazione Trump e quella di Joe Biden, il conflitto oggi è tra velocità ed equità, con evidente danno per i meno abbienti. A Memphis, in Tennessee,  il comune ha deciso di dare accesso preferenziale al vaccino a chi si iscriveva online, quando anche l’accesso alla rete è già un privilegio, una discriminazione.

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Lo scandalo del momento sui giornali d’America, terra che qualche tempo fa, quando parlavamo di altre infezioni e non solo di coronavirus, ospitò un’epidemia di morbillo perché andava forte il movimento anti vaccini – lo scandalo del momento riguarda una coppia facoltosa canadese atterrata con l’aereo privato in un angolo (canadese) di Alaska, che si è finta dipendente della clinica locale e si è fatta vaccinare. Multe, sdegno, immunità dei cento abitanti locali a rischio: saltare la fila è il nuovo privilegio, e i ricchi ci si buttano. Al punto che, nel grandioso piano di vaccinazione americano che segna un insperato punto di continuità tra l’Amministrazione Trump e quella di Joe Biden, il conflitto oggi è tra velocità ed equità, con evidente danno per i meno abbienti. A Memphis, in Tennessee,  il comune ha deciso di dare accesso preferenziale al vaccino a chi si iscriveva online, quando anche l’accesso alla rete è già un privilegio, una discriminazione.

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Le linee di divisione dell’America – geografiche, sociali, razziali – appaiono nitide nella campagna di vaccinazione, come accade ogni volta che ci occupiamo di eventi che riguardano  il paese a livello nazionale. C’è chi corre ai ripari, come la città di Chicago che ha aumentato il tempo per gli appuntamenti in modo da dare la possibilità a chi abita nelle zone più lontane di andare all’ambulatorio senza dover prendere permessi dal lavoro, e chi invece utilizza anche la campagna di vaccinazione per sottolineare una visione del mondo: la città di Dallas ha dovuto eliminare il piano previsto per vaccinare gli abitanti dei quartieri più poveri perché, ha scritto la Texas Tribune, il governo dello stato ha minacciato di tagliare le forniture. In sintesi, scrive il sito Axios: vaccinare gli americani più vulnerabili non è mai stato tanto importante, considerando anche le mutazioni in corso, eppure restano quelli meno vaccinati in proporzione al totale della popolazione.

 

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Se pure la velocità batte l’equità, il risultato positivo è che i ritmi di vaccinazione sono invero alti. Per settimane, Joe Biden ha detto che il suo obiettivo era semplice: un milione di dosi al giorno, 100 milioni nei suoi primi 100 giorni di mandato. Lunedì ha annunciato: “Penso che se Dio vuole riusciremo ad arrivare a un milione e mezzo di dosi somministrate al giorno”. Il milione al giorno continua a essere l’obiettivo, ma è diventato l’obiettivo “minimo”, cioè struttura e logistica permettono di accelerare ancora. In realtà, qualcuno aveva detto che quel milione di dosi era un obiettivo piazzato volutamente basso per poter poi ottenere l’effetto di questi giorni: con Biden funziona tutto. L’Amministrazione Trump aveva avviato la campagna di vaccinazione che già era molto ben funzionante: 800 mila dosi al giorno, ritmo in crescita. Un altro merito di Trump sottovalutato? Soltanto in parte, perché Biden sostiene questa campagna con un pacchetto di stimoli economici enorme (e controverso ovviamente) ma soprattutto perché le rilevazioni mostrano che per la prima volta dall’inizio della pandemia è tornata la fiducia nei confronti della capacità del governo di gestire la pandemia. Si fidano tutti di più, democratici, repubblicani, indipendenti e questo conta visto che non ci sono soltanto buone notizie: assieme agli obiettivi dei vaccini Biden ha parlato  delle vittime del coronavirus, che potrebbero essere attorno a 640 mila.

 

Fuori dai confini americani, l’efficienza della campagna di vaccinazione americana fa tutto un altro effetto. Quando Biden dice che in primavera in America “chi vorrà vaccinarsi potrà farlo”, in Europa si trema (c’è anche chi, col solito vittimismo, condisce i tremori con il complottismo e pensa che le case farmaceutiche tolgano dosi all’Ue per favorire l’America di Biden). Si potrebbe venire a creare una divergenza consistente tra il livello di immunità europeo e quello americano e questo avrebbe un impatto forte sull’economia e  sulla possibilità di riaprirsi al mondo e rilanciarsi. Per di più durante la stagione estiva, quando il continente europeo dovrebbe poter organizzare la stagione del turismo già mezza perduta nel 2020. Un assaggio c’è già in questi giorni, con la selezione dei voli e dei passeggeri che possono muoversi e quelli che è bene lasciare a casa.
 

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