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Editoriali

Ohibò, un laburista difende le banche

Il sindaco di Londra Khan contro Johnson, i Tory e l’ex leader Corbyn

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Cinque anni fa, in pieno dominio corbyniano, sarebbe stato impensabile. Niente poteva esserci di più lontano dall’impostazione radicale di Jeremy Corbyn, ben rappresentata dal titolo del manifesto del Labour del 2017 (“For the many, not the few”), della difesa del mondo della finanza. E invece il sindaco laburista di Londra Sadiq Khan ha deciso di aprire la campagna elettorale per la rielezione con un editoriale sul Financial Times in difesa della City. “Le persone che lavorano nei servizi finanziari del Regno Unito una volta credevano di poter contare su un governo conservatore”, ha scritto. E invece, è il senso dell’intervento di Khan, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson ha tradito la sua città e i Tory il loro blocco sociale di riferimento. E tutto questo per seguire i deliri della Brexit.

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Cinque anni fa, in pieno dominio corbyniano, sarebbe stato impensabile. Niente poteva esserci di più lontano dall’impostazione radicale di Jeremy Corbyn, ben rappresentata dal titolo del manifesto del Labour del 2017 (“For the many, not the few”), della difesa del mondo della finanza. E invece il sindaco laburista di Londra Sadiq Khan ha deciso di aprire la campagna elettorale per la rielezione con un editoriale sul Financial Times in difesa della City. “Le persone che lavorano nei servizi finanziari del Regno Unito una volta credevano di poter contare su un governo conservatore”, ha scritto. E invece, è il senso dell’intervento di Khan, l’ex sindaco di Londra Boris Johnson ha tradito la sua città e i Tory il loro blocco sociale di riferimento. E tutto questo per seguire i deliri della Brexit.

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“Con grande clamore, il primo ministro Boris Johnson ha celebrato l’accordo sulla Brexit concordato prima di Natale. Ma incredibilmente – scrive Khan sul Ft – i servizi finanziari, un settore del valore di 132 miliardi di sterline all’anno e che impiega più di un milione di persone, sono stati trascurati da un accordo che è migliore per gli esportatori europei di merci nel Regno Unito che per il suo settore dei servizi leader a livello mondiale”.

 

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Khan, con argomenti che solo pochi anni fa sarebbero stati usati dalla destra liberale, ricorda che danneggiare il settore finanziario avrebbe delle ripercussioni non solo sulla città di Londra e sulle fasce benestanti ma anche sul resto del paese perché verrebbero a mancare decine di migliaia di posti di lavoro e miliardi di entrate fiscali che finanziano i servizi pubblici per i più poveri in tutto il Regno Unito. Khan sa che non è popolare difendere il mondo della finanza, soprattutto a sinistra e dopo la crisi del 2008, ma invita con realismo a rendersi conto che è un settore strategico per l’economia britannica.

 

Per l’esponente laburista la penalizzazione del settore finanziario durante i negoziati della Brexit è stata una scelta deliberata del governo conservatore per potersi smarcare da quella che definisce “élite metropolitana liberale”, anche a costo di fare una danno a tutto il paese: i “few” della City sono fondamentali per i “many”.

  

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