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I peccati della gauche

Mauro Zanon

Il romanzo dell’orrore della sinistra mitterrandiana che sapeva tutto su Duhamel, ma non ha parlato

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“Non rivelo niente in questo libro, tutti sapevano, compresi gli amici della mia famiglia”. E’ stato stampato nella massima segretezza dalle edizioni Seuil il libro-dinamite di questa rentrée letteraria francese, “La familia grande” di Camille Kouchner, il romanzo dell’orrore della sinistra mitterrandiana, dei peccati inconfessabili di una certa Francia intellettuale, dei suoi silenzi insopportabili, degli abusi taciuti, dei suoi incesti e delle vite rovinate per sempre. “Questo libro è nato da questa necessità: testimoniare sull’incesto per mostrare che si tratta di qualcosa che dura per anni, e che è molto, molto difficile superare il silenzio. Non l’ho scritto in nome di mio fratello, ma delle sorelle, dei nipoti, di tutte le persone che sono state colpite dall’incesto. L’omertà, in una famiglia, pesa su tutti”, ha detto all’Obs Camille Kouchner.

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“Non rivelo niente in questo libro, tutti sapevano, compresi gli amici della mia famiglia”. E’ stato stampato nella massima segretezza dalle edizioni Seuil il libro-dinamite di questa rentrée letteraria francese, “La familia grande” di Camille Kouchner, il romanzo dell’orrore della sinistra mitterrandiana, dei peccati inconfessabili di una certa Francia intellettuale, dei suoi silenzi insopportabili, degli abusi taciuti, dei suoi incesti e delle vite rovinate per sempre. “Questo libro è nato da questa necessità: testimoniare sull’incesto per mostrare che si tratta di qualcosa che dura per anni, e che è molto, molto difficile superare il silenzio. Non l’ho scritto in nome di mio fratello, ma delle sorelle, dei nipoti, di tutte le persone che sono state colpite dall’incesto. L’omertà, in una famiglia, pesa su tutti”, ha detto all’Obs Camille Kouchner.

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Figlia del celebre medico ed ex ministro degli Esteri di Sarkozy, Bernard Kouchner, e della scrittrice Evelyne Pisier, Camille accusa il patrigno, Olivier Duhamel, politologo di successo ed ex eurodeputato socialista, di aver abusato sessualmente del fratello gemello – “Victor” nel testo, nome scelto per proteggere la sua vita privata – quando quest’ultimo era appena adolescente. “Aveva tredici anni quando i fatti sono iniziati, quattordici quando me li ha raccontati”, dice Camille Kouchner. Le violenze ai danni del fratello da parte del secondo marito della madre, sono durate almeno due anni. Siamo alla fine degli anni Ottanta, tra le fine del primo settennato di Mitterrand e l’inizio del secondo. L’incesto occupa solo un capitolo de “La familia grande”, ma fin dalle prime pagine si viene risucchiati in un universo licenzioso dove gli adulti fanno il bagno nudi davanti ai ragazzini, dove la sessualità precoce viene elogiata senza freni e dove le foto delle parti intime dei membri della famiglia ornano i muri delle case. Poi, a metà libro, compare il terribile secreto, “l’idra”, come viene definita dall’autrice, quella che “Victor” e Camille hanno tenuto nascosta fino al 2008, quando, a vent’anni dalle “visite notturne” di Olivier Duhamel, hanno deciso di confessare tutto al fratello maggiore, Julien, e alla madre, Evelyne, che ha preso le difese del marito, rispondendo con questa frase raggelante: “E’ dispiaciuto sai. E poi non c’è stata sodomia. Le fellatio sono una cosa ben diversa”.

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“Ho pensato che il mio libro potesse apparire osceno a causa della notorietà della mia famiglia. Poi però mi sono detta: è proprio per questo che devo farlo”, ha dichiarato Camille Kouchner, che oggi ha 45 anni e lavora come avvocato a Parigi. La figlia di Bernard Kouchner non descrive soltanto un incesto, descrive un clima incestuoso, quello delle estati degli anni Ottanta trascorse a Sanary-sur-Mer, nel Var, nella villa con piscina del patrigno che dice al suo figliastro “adesso ti spiego, vedrai, è una cosa che tutti fanno”, prima di abusare di lui, il clima della “sinistra olé olé”, come scrive Ariane Chemin sul Monde. Camille aveva informato il patrigno del suo progetto di libro, dicendogli che aspettava ancora le sue scuse. Le scuse, da parte del costituzionalista parigino, non sono mai arrivate, e quando ha saputo de “La familia grande” ha giocato la carta della vittimizzazione. “Adesso ti spiego, a te che non fai che sdottorare alla radio e ti pavoneggi negli studi televisivi, adesso ti spiego che avresti potuto quantomeno scusarti. Prendere coscienza e preoccuparti. Ma invece di fare questo, ti ricordo che mi hai minacciata. Messaggio nella mia segreteria telefonica: ‘Mi suicido’”, gli rimprovera Camille. Bernard, il padre, tramite un comunicato stampa, ha reagito con queste parole all’uscita del libro: “Un ingombrante segreto che pesava su di noi da troppo tempo è stato fortunatamente svelato. Ammiro il coraggio di mia figlia Camille”.

  

 

Contattato dall’Obs, Olivier Duhamel ha risposto invece che “non ha niente da dire”. Ma dovrà spiegare molte cose alla giustizia francese. Martedì, la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta ai suoi danni per “stupro e aggressioni sessuali”. Travolto dalle accuse, Duhamel si è dimesso da tutte le sue funzioni a Sciences Po, dove era presidente dell’influente Fondation nationale des sciences politiques (Fnsp), l’istanza incaricata della gestione delle finanze e degli orientamenti strategici dell’istituto parigino. “Tutta l’élite borghese di sinistra che ha frequentato i Pisier-Kouchner e i Pisier-Duhamel sapeva”, ha detto la giornalista del Monde Ariane Chemin. Ma ha taciuto.

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