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Accade in Germania

Il negazionismo va in tilt

Chi protesta contro la Merkel la accusa di essere liberticida come Hitler. Poi fa il saluto nazista

Paola Peduzzi

Si evoca il regime nazista ma a farlo sono negazionisti dell’Olocausto ed esponenti dell’AfD, partito che ha frange considerate neonaziste. Alla confusione la cancelliera risponde con i suoi débat con disoccupati, lavoratori essenziali, pazienti: un distillato di buon senso. E domenica sono 15 anni di Merkel

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L’apparato di sicurezza attorno al Reichstag mercoledì era più imponente rispetto alla fine di agosto e infatti i manifestanti non sono riusciti a tentare l’assalto al palazzo come fecero a fine agosto. Ma la rabbia, in questa piazza piccola e furente dei “Querdenker”, i liberi pensatori antimascherina e antivaccino (il vaccino è un complotto), era immutata: Angela Merkel è accusata di voler instaurare una “dittatura” e le misure di restrizione introdotte per governare la pandemia sono paragonate alle leggi che dettero pieni poteri ad Adolf Hitler nel 1933.

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L’apparato di sicurezza attorno al Reichstag mercoledì era più imponente rispetto alla fine di agosto e infatti i manifestanti non sono riusciti a tentare l’assalto al palazzo come fecero a fine agosto. Ma la rabbia, in questa piazza piccola e furente dei “Querdenker”, i liberi pensatori antimascherina e antivaccino (il vaccino è un complotto), era immutata: Angela Merkel è accusata di voler instaurare una “dittatura” e le misure di restrizione introdotte per governare la pandemia sono paragonate alle leggi che dettero pieni poteri ad Adolf Hitler nel 1933.

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Proprio così: mentre ungheresi e polacchi dicono che l’Unione europea è diventata come l’Unione sovietica, una prigione di censura, le proteste tedesche fanno paragoni tra la Merkel e il nazismo. I paradossi storici sono quasi annichilenti: il premier ungherese, Viktor Orbán, ha combattuto il regime sovietico e ora azzarda il paragone con l’Unione europea, un’entità nata in alternativa alla dittatura, sogno e aspirazione di chi – come la stessa Merkel – viveva al di là del Muro. Nelle proteste contro il governo tedesco, la confusione è ancora più grande. Si evoca il regime nazista ma a farlo sono – secondo i racconti dei giornalisti che hanno assistito alla manifestazione –  negazionisti dell’Olocausto ed esponenti dell’AfD, partito che ha frange considerate neonaziste. Le proteste sono state disperse dai cannoni d’acqua, e sono stati fermati quelli che attaccano la Merkel perché sembra Hitler e poi mostrava la stella gialla o l’aquila nazista. Thomas Wieder, corrispondente a Berlino del Monde, dice che alcuni dei manifestanti sostengono che le minacce che subiscono i No vax sono come quelle che subivano gli ebrei negli anni Trenta: poi nelle immagini (lo Spiegel ne ha pubblicate alcune) fanno il saluto nazista.

   

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La Merkel, che ci ha insegnato cosa vuol dire avere le idee molto chiare ma non comportarsi da ideologi, ha trovato un altro antidoto a questa confusione storica e culturale. Ieri ha risposto all’ondata di paradossi con un incontro a distanza con i lavoratori essenziali e con pazienti o parenti di pazienti: in novanta minuti di conversazione, la cancelliera ha ascoltato e ha chiesto sempre la stessa cosa: cosa possiamo fare per migliorare la vostra situazione durante la pandemia? Giovedì scorso, la Merkel aveva tenuto lo stesso incontro, ma i suoi interlocutori erano lavoratori precari e disoccupati. Anche lì: cosa possiamo fare per voi in questo momento, cioè dando per scontato che entreremo e usciremo dal lockdown fino a che non ci sarà il vaccino?

 
Domenica si festeggiano i 15 anni di Angela Merkel al potere, la sua popolarità è al 75 per cento – l’ultima volta che è stata così alta era il 2015. La cancelliera è una di quei pochi leader che riescono a costruire la propria eredità continuando a governare, e questo suo lascito non riguarda soltanto la Germania, ma anche tutta l’Ue, e l’occidente. Barack Obama, nel suo memoir “Una terra promessa”, ricorda che la Merkel all’inizio era un po’ scettica nei suoi confronti: quelli tutti retorica e belle parole non la convincevano mai: “La cosa non mi offese – scrive Obama – dato che in un leader tedesco l’avversione a ogni possibile demagogia mi pareva piuttosto salutare”. E’ lo stesso istinto salutare che ha accompagnato la Merkel nella gestione della pandemia e che ha portato il ministro della Sanità, Jens Spahn, a fare in Parlamento la domanda perfetta agli esponenti dell’AfD e a tutti i critici: “In che altro paese vorreste vivere se non in Germania?”.

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