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Il primo passo di Biden è sul Covid: ecco la squadra di esperti per gestire la pandemia

Luciana Grosso

La decisione del Presidente eletto segna un cambio di strategia rispetto alla Casa Bianca di Trump. Nel team che si occuperà di prevenzione, cura dei malati e ricerca del vaccino anche Anthony Fauci

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Si comincia dal Covid. Lo aveva promesso Joe Biden che sarebbe tornato a “believe in science” e che, prima di tutto, si sarebbe occupato di Covid. Il che, in buona sostanza, significa occuparsi di tre cose: prevenzione del contagio, cura dei malati, ricerca di un vaccino. Il modo che il Presidente Eletto ha scelto per farlo è stato quello di creare, all’interno del suo team di transizione, una squadra di 12 esperti.

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Si comincia dal Covid. Lo aveva promesso Joe Biden che sarebbe tornato a “believe in science” e che, prima di tutto, si sarebbe occupato di Covid. Il che, in buona sostanza, significa occuparsi di tre cose: prevenzione del contagio, cura dei malati, ricerca di un vaccino. Il modo che il Presidente Eletto ha scelto per farlo è stato quello di creare, all’interno del suo team di transizione, una squadra di 12 esperti.

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La decisione segna un primo cambio di passo rispetto alla Casa Bianca di Trump, e alle sue stentoree prese di posizione nazionaliste (“China Virus”), fake news (ricordate la storia di bere la candeggina?), violenza verbale (contro scienziati ed esperti, in particolare Anthony Fauci) e, soprattutto, risultati scarsi (gli USA viaggiano al ritmo di 100 mila nuovi contagi al giorno e i morti, nell’ultimo mese, sono cresciuti del 36%).

Del gruppo di Biden, che lavorerà al fianco del Center for Disease Control di Anthony Fauci, faranno parte 12 membri presi tra centri di ricerca, centri di cura, e università.
A guidarlo saranno tre esperti, ognuno competente in un campo: per la prevenzione del contagio ci sarà Marcella Nunez-Smith, docente di medicina all'università di Yale e specializzata nello studio di come le malattie colpiscono diversamente le persone a seconda delle loro condizioni sociali (il CoVid, negli USA, sta colpendo con particolare violenza la popolazione non bianca e povera); per la cura, invece, ci sarà Vivek Murthy, che era Surgeon General del governo di Barack Obama, ossia ricopriva un incarico che potremmo definire come una specie di capo militare della sanità; di ricerca e di vaccino, invece, dovrebbe occuparsi l’ex Commissario per la Food and Drug Administration David Kessler.

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L’agenda del nuovo gruppo sarà basata su quelle che Biden ha indicato come priorità del suo piano Covid: test e strumenti di tracciamento da estendere il più possibile; rifornimento e diffusione, al massimo possibile, di mascherine e guanti; preparazione, per quando sarà, della produzione e distribuzione di dosi di vaccino. Quest’ultima partita appare particolarmente delicata, poiché si stima che per debellare il Covid occorrerà vaccinare, in pochi mesi, almeno il 70% della popolazione mondiale, ossia 5,6 miliardi di persone (e 200 milioni di americani). Per la faccenda vaccino, Biden ha detto di voler stanziare 25 miliardi di dollari: come e dove e perché toccherà deciderlo al nuovo team. Ma oltre a questo, ci sarà da rattoppare quel che l'amministrazione Trump ha sfasciato: far rientrare gli USA nell’Oms; ripristinare il progetto PREDICT, che Trump ha chiuso e che aveva l’incarico di cercare future minacce di malattie e pandemie; ricostituire la Direzione per la sicurezza sanitaria globale e la Biodefense, che Obama aveva creato nel 2016 per gestire minacce come Ebola e che Donald Trump ha smantellato nel 2018, sostenendo che non servisse a nulla. Invece, forse, sarebbe tornato utile, di questi tempi.

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