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Yes, we cane. La Russia ora alle prese con il Covid-19

Giovanni Boggero

Mosca non tiene a bada né il virus né i suoi abitanti. Ritratto di una capitale poco ligia (che si affida anche ai cani)

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Fino a qualche giorno fa, a chiunque fosse capitato di atterrare a Mosca dalle poche località europee che servono questa tratta, sarebbe sembrato di fare un balzo nel passato, quando le persone erano libere di assembrarsi senza precauzioni. Oggi, che, per la prima volta da inizio maggio, la Russia ha fatto registrare un livello record di contagi – più di 14.000 in un giorno, di cui un terzo solo nella capitale – i moscoviti sembrano accorgersi della recrudescenza della situazione epidemiologica, in rapido peggioramento, ormai, dalla metà di settembre. I casi giornalieri a Mosca sono aumentati nel giro di poche settimane e la curva non accenna a piegarsi, tanto che, fin dalla fine del mese scorso, il sindaco, Sergey Sobyanin, ha cercato di correre ai ripari, disponendo nuove misure di contenimento, le prime dopo la grande riapertura del paese avvenuta a giugno. Dapprima, sono stati invitati a restare a casa gli ultrasessantacinquenni e con loro donne incinte e soggetti immunodepressi, poi è stato prolungato il periodo di vacanze previsto per i bambini delle scuole primarie e gli studenti delle secondarie (dal 5 fino al 18 ottobre), infine, si è disposto il generale ritorno alla didattica a distanza a partire dal 19 ottobre. Soltanto asili e scuole materne resteranno aperti, anche se la raccomandazione è di sospendere le attività.

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Fino a qualche giorno fa, a chiunque fosse capitato di atterrare a Mosca dalle poche località europee che servono questa tratta, sarebbe sembrato di fare un balzo nel passato, quando le persone erano libere di assembrarsi senza precauzioni. Oggi, che, per la prima volta da inizio maggio, la Russia ha fatto registrare un livello record di contagi – più di 14.000 in un giorno, di cui un terzo solo nella capitale – i moscoviti sembrano accorgersi della recrudescenza della situazione epidemiologica, in rapido peggioramento, ormai, dalla metà di settembre. I casi giornalieri a Mosca sono aumentati nel giro di poche settimane e la curva non accenna a piegarsi, tanto che, fin dalla fine del mese scorso, il sindaco, Sergey Sobyanin, ha cercato di correre ai ripari, disponendo nuove misure di contenimento, le prime dopo la grande riapertura del paese avvenuta a giugno. Dapprima, sono stati invitati a restare a casa gli ultrasessantacinquenni e con loro donne incinte e soggetti immunodepressi, poi è stato prolungato il periodo di vacanze previsto per i bambini delle scuole primarie e gli studenti delle secondarie (dal 5 fino al 18 ottobre), infine, si è disposto il generale ritorno alla didattica a distanza a partire dal 19 ottobre. Soltanto asili e scuole materne resteranno aperti, anche se la raccomandazione è di sospendere le attività.

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Dallo scorso lunedì, invece, le principali società operanti nella capitale sono state obbligate a ripristinare il lavoro agile per almeno il 30 per cento dei dipendenti. Se non dovesse bastare, sono pronti nuovi divieti per pub e discoteche. Da ultimo, il quotidiano Vedomosti ha ipotizzato che siano in preparazione piani per ripristinare il lockdown, che in Russia è meglio noto con la formula di “autoisolamento” (samoisolatsiya). I contagi hanno ripreso a crescere a ritmo sostenuto dopo la riapertura delle scuole e dopo il rientro dei moscoviti dalle ferie, trascorse perlopiù entro i confini nazionali, visto che i viaggi per motivi turistici sono tuttora limitati a poche destinazioni, tra cui, oltre agli stati della galassia post sovietica, figurano Emirati Arabi, Maldive, Egitto, Tanzania, Turchia, Regno Unito e Svizzera. Negli ultimi giorni, il sindaco ha anche disposto in tutta fretta la riapertura di due Covid-hospital nel centro della città, così da ovviare alla forte pressione sui reparti di terapia intensiva. Proprio come la scorsa primavera, le ambulanze hanno cominciato a incolonnarsi davanti ai principali ospedali Covid, dove si contano ormai più di 1.000 ricoveri ogni 24 ore.

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Parallelamente, vista una certa sordità dei cittadini della capitale a rispettare le indicazioni sul distanziamento e a indossare le mascherine, il sindaco ha anche disattivato gli abbonamenti per i servizi di trasporto urbano di anziani e scolari colpiti dalle misure restrittive. In generale, tuttavia, a Mosca non si respira affatto un’aria di coprifuoco: i parchi della capitale sono brulicanti di persone, i grandi eventi non sono stati annullati e le partite del campionato di calcio della Premier Liga si svolgono senza significativi limiti di accesso agli stadi (il match Spartak Mosca-Zenit San Pietroburgo ha fatto registrare 21.000 spettatori). Nonostante i reiterati inviti a indossare guanti e mascherine, negozi e ristoranti tollerano l’ingresso di avventori privi di dispositivi di protezione e la pressione sociale, nonostante qualche baruffa immortalata dalle televisioni locali, resta piuttosto bassa anche sui mezzi pubblici. Del resto, i controlli mancano sia all’ingresso dei centri commerciali, sia dei piccoli esercizi, oltreché ai margini dei mercati che affollano i grandi viali delle periferie. Neanche i numerosi verbali che vengono staccati tutti i giorni dalla polizia locale (100.000 sono le infrazioni accertate dall’inizio della pandemia) sono in grado di modificare la percezione sul Covid della generalità dei moscoviti.

 

Con più di dodici milioni e mezzo di abitanti, cui si aggiungono centinaia di migliaia di lavoratori irregolari, Mosca è una metropoli che difficilmente si lascia irreggimentare. Complici le notizie che vengono diffuse e raccontano dell’efficace sperimentazione di un vaccino e di un numero di decessi contenuto rispetto ad altri paesi. Tra le nuove misure per tracciare i contagiati, le autorità hanno parlato della possibilità di usare dei cani per individuare i viaggiatori positivi negli aeroporti: si tratta di cani particolari, chiamati in russo shalaika, un incrocio tra un cane e uno sciacallo. Eppure, nonostante gli annunci roboanti, il tentativo di tenere sotto controllo il virus in Russia sembra ancora complicato, e, mentre un’inoculazione generalizzata del vaccino resta lontana, il numero delle vittime è destinato a essere rivisto al rialzo. Secondo stime di quotidiani locali sui dati del servizio federale di statistica (Rosstat), il numero effettivo dei morti sarebbe tra le due e le tre volte superiore rispetto a quello ufficiale, che ancora oggi si fonda su calcoli che distinguono tra decessi per e con coronavirus.

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