Trump tira in libreria. Tutti i libri sul presidente
Secondo un’analisi di Guardian sarebbero circa 4.500 i libri in lingua inglese pubblicati che parlano di The Donald. Abbiamo fatto un po' di ordine sugli scaffali. Un piccolo best of
Federico Fellini diceva che mai nella vita avrebbe pensato di diventare un aggettivo, ”felliniano”. Allo stesso modo possiamo immaginare che mai, ma proprio mai, Donald Trump, uomo e presidente che si è sempre vantato di aver poca dimestichezza con le parole scritte, si sarebbe aspettato di diventare un genere letterario. Eppure, tant’è. Secondo un’analisi di Guardian sarebbero circa 4.500 i libri in lingua inglese pubblicati su Trump. Tra questi vari sottogeneri: memoir di gole profonde, analisi, pamphlet, inchieste giornalistiche più o meno approfondite, testi dal punto di vista dell’una o dell’altra parte, libri satirici, graphic novel. Un record. E soprattutto un giro d’affari enorme, visto che molti di questi volumi hanno superato il milione di copie.
Federico Fellini diceva che mai nella vita avrebbe pensato di diventare un aggettivo, ”felliniano”. Allo stesso modo possiamo immaginare che mai, ma proprio mai, Donald Trump, uomo e presidente che si è sempre vantato di aver poca dimestichezza con le parole scritte, si sarebbe aspettato di diventare un genere letterario. Eppure, tant’è. Secondo un’analisi di Guardian sarebbero circa 4.500 i libri in lingua inglese pubblicati su Trump. Tra questi vari sottogeneri: memoir di gole profonde, analisi, pamphlet, inchieste giornalistiche più o meno approfondite, testi dal punto di vista dell’una o dell’altra parte, libri satirici, graphic novel. Un record. E soprattutto un giro d’affari enorme, visto che molti di questi volumi hanno superato il milione di copie.
Censirli tutti è impossibile, ma a fare ordine, quello si può provare:
2016: la campagna elettorale
Donald Trump è piombato nella politica americana come un alieno: lui non c’entrava niente con la politica e il governo, il governo e la politica non c'entravano niente con lui. Su questo, soprattutto insistono le decine di volumi pubblicati nel corso della sua rutilante campagna elettorale: volete un presidente come non se ne sono mai visti? Votate (o non votate, a seconda dei gusti) per Donald Trump.
• In Trump We Trust: E Pluribus Awesome!
Scritto durante la campagna per le primarie da Ann Coulter, commentatrice vicina all’alt-right, il volume spiega perché Trump sarà il presidente più conservatore (e per questo più ganzo) che si sia mai visto.
• The Making of Donald Trump
David Cay Johnston è un giornalista finanziario. Ha seguito per trent’anni le vicende delle imprese Trump. Leggenda vuole che abbia scritto il libro in tre settimane, visto che non aveva bisogno di fare ricerche perché sapeva già tutto. Il volume raccoglie una collezione di malversazioni e pratiche al limite (o oltre il limite) della legalità commesse da Trump imprenditore e dai suoi per decenni.
• The Conservative Case for Trump
Scriitto dai due opinionisti di superdestra Phyllis Schlafly e Ed Martin, all’indomani della vittoria di Trump alle primarie, il libro su basa su incontri e interviste che gli autori hanno avuto con Trump stesso. Alla luce della loro conoscenza del candidato, dicono che , a loro giudizio, chi si considera conservatore dovrebbe sostenerlo, perché Trump aveva le carte in regola per essere il ‘presidente più conservatore che l’america avesse mai avuto’.
Dopo le elezioni
Ricordate le settimane successive all’elezione di Trump? Quel novembre e quel dicembre con il mondo sottosopra? Quei mesi in cui l’impensabile era successo e l'ignoto ci si spalancava davanti? In quelle prime settimane, nelle librerie comparirono svariati volumi la cui precisa finzione era di lenire le ansie di chi pensava che Trump non avrebbe mai dovuto essere presidente. Pannicelli caldi.
• The Plot to Hack America: How Putin’s Cyberspies and WikiLeaks Tried to Steal the 2016 Election
Malcolm Nance è un esperto della marina, specializzato in crittografia e intelligence. A poche settimane dalle elezioni pubblicò un libro, passato per la verità piuttosto inosservato, che metteva in fila i mille indizi che facevano una prova di un’ingerenza russa (con la volonterosa complicità degli hacker di Wikileaks) nella campagna elettorale americana.
• The Dangerous Case of Donald Trump
Si tratta di un libro che più di altri ha fatto discutere, perché, scritto nel 2017 da 27 psichiatri,. Parlava esplicitamente del fatto che Trump mostrasse segni di instabilità e malattia mentale. Il che, va detto, viola le regole etiche dell’ordine degli psichiatri americani, che non possono (per altro gustamente) fare diagnosi su pazienti che non hanno visto e visitato.
I libri dei repubblicani per convincere gli altri repubblicani
All’inizio della sua storia Trump non piaceva neppure ai repubblicani. Molti non lo avevano votato, molti altri lo avevano votato con riluttanza, più per ineriza che per altro. Solo pochi (almeno all’inizio) lo avevano votato con convinzione. Per questo servivano volumi che compattassero il partito alle spalle di quel Presidente venuto dal nulla.
• Understanding Trump
Chi poteva garantire, davanti al partito repubblicano per Donald Trump, se non l’uomo che il partito repubblicano di oggi lo aveva disegnato e concepito, Newt Gingrich? Il padre nobile del partito repubblicano degli anni 2000 (quello nato dalle ceneri della doppia sconfitta subita da Clinton e dal Partito della Riforma) descrive Trump come un ottimo campione del conservatorismo, e soprattutto come una testa di ariete per sconfiggere le elite (PS: nelle elite Gingrich mete anche i Bush, per dire)
• All out war: the plot to destroy Trump
La presidenza Trump vista con gli occhi dei trumpiani: un quadriennio giusto, ma soprattutto legittimo, posto sotto continuo assedio e minaccia da un opposizione feroce e mai doma. Scrito dall’ex capo redattore (conservatore) del New York Magazine, Edward Klein.
• Blitz
Uscito lo scorso giugno, Blitz di David Horowitz racconta come e perché Trump vincerà ancora le elezioni, e sbaraglierà una volta per tutte la sinistra elitista che lo odia. Vedremo.
2018: Le inchiestone giornlistiche
Man mano che i mesi passavano, che la Presidenza Trump prendeva forma e che, alle ipotesi su come sarebbe stata la sua Presidenza si sostituivano i fatti, presero ad arrivare le prime inchieste giornalistiche ben fatte.
• Fire and Fury e Siege
Capostipite del genere, il libro di Michael Wolff è stato il primo a uscire per provare a raccontare la Casa Bianca al tempo di Trump. Il libro (così così) ha venduto un milione di copie. Un anno dopo è uscito Siege, che racconta l’anno vissuto pericolosamente della presidenza sotto l’assedio dell’inchiesta Mueller. La pubblicazione del volume è stata in parte contestata dallo staff di Mueller che ha smentito alcune ricostruzioni.
• Fear e Rage
Bob Woodward è una specie di Cristiano Ronaldo del giornalismo americano. Quando fa qualcosa è sempre impeccabile e preciso. Nel caso specifico Fear è uno dei libri più belli e coinvolgenti del 2018 (non a caso ha venduto più di un milione di copie solo nella prima settimana). Racconta, scorrendo veloce come un romanzo, l’assolta casualità delle scelte della campagna e dell’amministrazione poi. Racconta il tormento dei collaboratori di Trump, divisi tra la lealtà al loro Presidente, e quella a ciò che è giusto per il loro Paese. Se doveste scegliere un solo libro sulla presidenza Trump da leggere, dovrebbe essere questo. Poche settimane fa è uscito il seguito: Rage, scritto da Woodward con l’aiuto del Presidente stesso che gli ha concesso svariate interviste, riuscendo nella non facile impresa di peggiorare, se possibile, il suo ritratto.
• Enemy of the People
Donald Trump non ha mai amato la CNN (chiamata, con disprezzo, Clinton News Network) e la CNN, per carità, non ha mai amato lui. Così, dopo un anno di rocambolesche coperture dalla Casa Bianca e di svariati scontri con l’ufficio stampa e vari press pass ritirati, Jim Acosta, il corrispondete dalla Casa Bianca di Cnn ha scritto un libro nel quale racconta com’è lavorare con uno che ti addita come ’Nemico del popolo’ e che l’unica cosa che vorrebbe è che tu smetta di fare il tuo lavoro. Fa paura.
Ritratti insoliti
Trump, nella sua vita è stato molte cose, non solo politico. Per questo, quasi chiunque ci abbia avuto a che fare si è sentito in diritto di scriverci un libro sopra.
• Commander in Cheat
In teoria si tratta di un libro di golf, scritto da un giornalista sportivo Rick Reilly. In pratica è un libro di politica, nel quale Trump viene descritto come baro e sbruffone, oltre che come mediocre giocatore di golf. Nota di colore: Trump sostiene di aver vinto 20 club chempionship, Reilly sostiene che il massimo di cui si abbia notizia, tra i giocatori di tutto il mondo, è di 8. E comunque non è un record che appartiene a Trump.
• Trump, the Blue-Collar President
Questo libro lo ha scritto Antony Scaramucci, direttore delle comnicazioi della Casa Bianca per soli 11 giorni che, se possibile ha fatto più casino di Trump stesso. In realtà il libro racconta la vita di Scaramucci, ma racconta anche come la Casa Bianca di Trump sia diventato, all’improvviso un posto accessibile anche ad outsider completi come lui.
• Too Much and Never Enough
Un ritratto insolitamente deprimente di Donald Trump, scritto dalla nipote Mary L. Trump, che parla dello zio come di un uomo singolarmente meschino, arido e stupido. Il libro, a oggi è il memoir su Trump che ha venduto, in assoluto, di più.
• Let Trump Be Trump: The Inside Story of His Rise to the Presidency
Scritto da Corey Lewandowski, il primo responsabile della campagna di Trump (prima di Paul Manafort e Steve Bannon), è un libro scritto da insider circa la caotica campagna di Trump: riporta le sue sfuriate, i suoi ordini contraddittori, i cambi di idea e di rotta. Ps: esiste un libro uguale e contrario che riguarda la campagna di Hillary Clinton e che si chiama Shattered, solo che, a differenza di questo, finisce male.
I libri di quelli che hanno avuto a che fare con Trump e ora non vogliono saperne più niente
Tra i molti record della Presidenza Trump c’è anche quello, poco invidiabile, di un continuo e incessante turnover, tra ministri, assistenti, collaboratori, consiglieri. Quasi tutti, a un certo punto hanno scritto un libro nel quale raccontano il loro anno (difficilmente di più) vissuto pericolosamente.
• The Briefing: Politics, the Press and the President
Sean Spicer ha fatto, seppure per pochi mesi, uno dei lavori più difficili del mondo: è stato il volto della Presidenza in Sala Stampa (chi ha visto West Wing pensi intensamente a CJ Cregg). Ha retto poco. Poi si è dimesso. E ha scritto un libro che potremmo riassumere come “Come dire balle e farla franca”. Istruttivo.
• Disloyal: A Memoir: The True Story of the Ex Attorney Personal to President Donald J. Trump
Forse, in questo mare di pagine, il libro più esplosivo di tutti su Trump, lo ha scritto il suo ex avvocato (oggi in prigione per finanziamento delle campagne elettorali illeciti, frode fiscale e frode bancaria) Michael Cohen. Cohen senza mezze misure definisce Trump "un imbroglione, un bugiardo, un bullo, un razzista, un predatore, un truffatore". A breve arriverà il seguito.
• The room where it happened
John Bolton è forse uno degli uomini più di destra d’America. Eppure, nella Casa Bianca, di Trump ha resistito poco più di un anno. Poi, dopo le dimissioni (o il licenziamento, non è chiaro) ha scritto un libro la cui pubblicazione Trump ha cercato di bloccare in tutti i modi, nel quale descrive la condotta in politica estera di Trump come irresponsabile, antipatriottica e straordinariamente ignorante.