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Il viaggio europeo dei Pompeo: truppe, 5G e il pettegolezzo su Sebastian Kurz

Micol Flammini

Il segretario di stato americano ha visitato con sua moglie Repubblica ceca, Slovenia, Austria e Polonia. Dice Bolton che per Vienna Trump ha un piano speciale

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Roma. Il tour per l’Europa centro orientale del segretario di stato americano Mike Pompeo sta per concludersi. Dopo essere stato in Repubblica ceca, in Slovenia e in Austria, oggi è atteso a Varsavia. Ha detto di essere partito per discutere di due argomenti in particolare: la redistribuzione dei dodicimila soldati che saranno spostati dalla Germania e il 5G. In tutto questo c’è un intruso, una tappa inusuale. Nulla di strano sull’incontro con Andrej Babis a Praga o con Janez Jansa che ha accolto Pompeo sulle rive del lago Bled, ma è l’incontro viennese che ha sollevato più di una domanda. L’Austria è neutrale, non è nella Nato e il giornalista di Politico Matthew Karnitschnig osserva che sembra quasi un viaggio di piacere quello del segretario di stato, che questa volta ha portato con sé anche sua moglie Susan.

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Roma. Il tour per l’Europa centro orientale del segretario di stato americano Mike Pompeo sta per concludersi. Dopo essere stato in Repubblica ceca, in Slovenia e in Austria, oggi è atteso a Varsavia. Ha detto di essere partito per discutere di due argomenti in particolare: la redistribuzione dei dodicimila soldati che saranno spostati dalla Germania e il 5G. In tutto questo c’è un intruso, una tappa inusuale. Nulla di strano sull’incontro con Andrej Babis a Praga o con Janez Jansa che ha accolto Pompeo sulle rive del lago Bled, ma è l’incontro viennese che ha sollevato più di una domanda. L’Austria è neutrale, non è nella Nato e il giornalista di Politico Matthew Karnitschnig osserva che sembra quasi un viaggio di piacere quello del segretario di stato, che questa volta ha portato con sé anche sua moglie Susan.

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Susan Pompeo in realtà viene spesso coinvolta negli affari del marito, la collaborazione tra i due era anche stata al centro di un’inchiesta – poi Trump ha allontanato l’ispettore generale che indagava sulla coppia – e chissà non sia andata con il marito proprio per prestare attenzione a questa tappa viennese. Non è solo una gita di piacere, potrebbe essere un’ispezione. Lo ha spiegato John Bolton, l’ex consigliere per la sicurezza nazionale autore del libro che ha fatto tanto arrabbiare la Casa Bianca, in un’intervista al quotidiano austriaco Die Presse. Bolton ama parlare dell’Amministrazione Trump, raccontarne i segreti, le impreparazioni, le gaffe. E nell’intervista ha raccontato che la visita di Pompeo in Austria potrebbe essere un modo per capire se Kurz potrebbe diventare il futuro uomo dell’America in Europa. Se il presidente americano dovesse essere riconfermato dopo le elezioni di novembre, sa già che il suo rapporto con Angela Merkel è irrecuperabile. I due non si sopportano, non hanno punti in comune e lui le ha anche fatto più di uno sgarbo. Quel rapporto privilegiato tra Washington e Berlino è saltato ormai dal 2016 – “Povera Angela, è rimasta sola”, aveva sospirato Obama durante la sua ultima visita alla cancelliera prima di lasciare la Casa Bianca – e Trump ha bisogno di una nuova Merkel. Dice Bolton che avrebbe puntato su Sebastian Kurz. L’Austria non è di certo la Germania, per dimensioni e rilevanza, ma secondo l’ex consigliere per la sicurezza nazionale, il presidente vorrebbe un appoggio per influenzare le decisioni in Ue, forse si è reso conto che quattro anni di sgarbi e inimicizie hanno reso Washington e Bruxelles sempre più lontane, e questo è un male per gli Stati Uniti. Ma non potrà mai essere l’Austria a sostituire la Germania, né Sebastian Kurz, per quanto ambizioso, iperattivo, volitivo e intellegibile, a sostituire Angela Merkel. Se questa è davvero una missione esplorativa, ai Pompeo, Susan e Mike, non sfuggirà che si tratta di un’idea assurda.

 

 (Mike Pompeo e Susan Pompeo in Repubblica ceca)

 

L’ultima tappa del viaggio del segretario di stato è la Polonia. Varsavia sa già che le spetteranno alcune delle truppe spostate dalla Germania, e Pompeo è sempre un ospite molto atteso. Era già stato a Varsavia poco più di un anno fa quando era partito per visitare l’Europa centro orientale e rinsaldare i rapporti in funzione anticinese. Questa volta Pompeo parteciperà anche alle celebrazioni per il centenario della battaglia di Varsavia – nel 1920 i polacchi riuscirono a respingere l’attacco dei sovietici e a conservare la loro indipendenza – ma è il capitolo 5G che più inquieta i polacchi. All’interno del governo non c’è una posizione condivisa da tutti. Il premier Mateusz Morawiecki è convinto che la soluzione giusta sia cooperare con gli Stati Uniti, questo porterebbe anche a degli investimenti in Polonia da parte di società americane, dice il premier. Altri ministri temono che la mossa anticinese potrebbe far crollare le esportazioni verso Pechino, in aumento. Anche il presidente Andrzej Duda, benché abbia detto a Trump che vuole dedicargli una base militare, Fort Trump, guarda con simpatia alla tecnologia cinese. Pompeo è un diplomatico molto bravo, dicono lo stesso anche di Susan, e dopo tutta l’attenzione dedicata a questa parte di Europa, non ha intenzione di tornare indietro senza rassicurazioni.

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