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Pompeo il conquistatore

Anticinese o antiraniano. Il tour del segretario di stato nell’Europa dell’est

Era iniziato come un tour anticinese e si sta concludendo come un tour anti iraniano. Il viaggio di Mike Pompeo in tre dei paesi del gruppo di Visegrád, Ungheria, Slovacchia e Polonia, aveva come obiettivo quello di ammonire sui rischi di un’alleanza con Pechino e di mettere in guardia dall’utilizzo di apparecchiature cinesi. Ma il viaggio ha creato una catena di preoccupazioni: l’America che, preoccupata dalla Cina, ha deciso di andare a rinsaldare il rapporto con l’Europa orientale, ha preoccupato la Russia che sull’Europa orientale ha interessi.

 

In Ungheria Pompeo ha detto che i colloqui sono stati positivi, che ha parlato con il premier Viktor Orbán della sua politica controversa e ai giornalisti ha riferito: “Abbiamo partner nella Nato con cui vogliamo parlare apertamente”. Poi Pompeo è andato in Slovacchia nel giorno in cui si celebrava l’anniversario dell’omicidio del giovane giornalista Jan Kuciak e ieri è arrivato a Varsavia. Pompeo ha spesso manifestato una simpatia, non timida, per un blocco nazionalista di ispirazione orbaniana. A dicembre a Bruxelles aveva elogiato i paesi che riaffermano la loro sovranità e lunedì a Budapest Pompeo ha detto: “Siamo stati a lungo assenti dall’Europa centrale e orientale e i nostri rivali hanno riempito questo vuoto”. I rivali sono Russia e Cina, ma se in tutto l’est rimane una nazione fedele agli Stati Uniti, nonostante l’assenza, è la Polonia, che con i russi non vuole avere nulla a che fare e con i cinesi è diffidente e ha appena ricevuto la promessa dell’arrivo di altri militari americani nel paese. Pompeo è a Varsavia per parlare di Teheran, insieme con altri leader mediorientali, anche Benjamin Netanyahu, il premier israeliano. Nel pomeriggio è arrivato Mike Pence, il vicepresidente degli Stati Uniti, e il governo polacco che altro non sogna che un ponte che colleghi la nazione dritta dritta agli americani, senza passare per l’Ue, sta cercando di approfittare di tanto onore per ottenere rassicurazioni dagli alleati atlantici. Washington da parte sua sa che per spingere l’Europa su posizioni antiraniane deve far leva sui paesi orientali dell’Unione. Non c’è nemmeno bisogno di forzare, la Polonia è già convinta.

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