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I leader europei rinunciano alle vacanze. Ma ce n’è uno più invidiato degli altri

Micol Flammini

Dall’ansioso al temerario, il virus e le ferie a metà

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Roma. Sono vacanze a metà un po’ per tutti, vacanze in partenza, ferie appese a un “vediamo come va”. I leader europei non fanno eccezione, questi sono i giorni della loro pausa estiva, e loro, che di norma non si fermano mai, hanno deciso di rimanere vigili, a disposizione, sospesi e in attesa. O almeno molto vicini al loro posto di lavoro. Emmanuel Macron ci è abituato, lui che in agosto si trasferisce al Forte di Brégançon, dalla Costa Azzurra non smette mai di lavorare. Due anni fa a Brégançon è stata ricevuta Theresa May. Lo scorso anno proprio lì organizzò uno dei suoi incontri più importanti e controversi, accolse Vladimir Putin poco prima del G7 di Biarritz. Ama il suo Forte, e benché non sia una tradizione quella di organizzare dei bilaterali nella residenza estiva dei presidenti, pare che lui ci lavori molto bene, quest’anno l’invitato più atteso sarà Angela Merkel, che invece ha scelto la Baviera. Lo scorso anno era stata sorpresa mentre si dedicava alla lettura di un libro che dice tutto sulla cancelliera: “Il tiranno. Shakespeare e l’arte di rovesciare i dittatori”, di Stephen Greenblatt. In vacanze sulle Alpi studiava tanti suoi colleghi riflessi nei personaggi di Shakespeare.

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Roma. Sono vacanze a metà un po’ per tutti, vacanze in partenza, ferie appese a un “vediamo come va”. I leader europei non fanno eccezione, questi sono i giorni della loro pausa estiva, e loro, che di norma non si fermano mai, hanno deciso di rimanere vigili, a disposizione, sospesi e in attesa. O almeno molto vicini al loro posto di lavoro. Emmanuel Macron ci è abituato, lui che in agosto si trasferisce al Forte di Brégançon, dalla Costa Azzurra non smette mai di lavorare. Due anni fa a Brégançon è stata ricevuta Theresa May. Lo scorso anno proprio lì organizzò uno dei suoi incontri più importanti e controversi, accolse Vladimir Putin poco prima del G7 di Biarritz. Ama il suo Forte, e benché non sia una tradizione quella di organizzare dei bilaterali nella residenza estiva dei presidenti, pare che lui ci lavori molto bene, quest’anno l’invitato più atteso sarà Angela Merkel, che invece ha scelto la Baviera. Lo scorso anno era stata sorpresa mentre si dedicava alla lettura di un libro che dice tutto sulla cancelliera: “Il tiranno. Shakespeare e l’arte di rovesciare i dittatori”, di Stephen Greenblatt. In vacanze sulle Alpi studiava tanti suoi colleghi riflessi nei personaggi di Shakespeare.

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In Francia chi si è liberato di un gran peso per l’estate è stato invece l’ex premier Édouard Philippe . Lo abbiamo visto partire in camicia bianca e con un paio di infradito come gemelli dopo le sue dimissioni, e sul Monde e sul Figaro compaiono ampi racconti su come sia contento di passare l’estate senza le incombenze di Matignon. Legge moltissimo, scrive tantissimo, si riposa, non pensa alla politica. L’ultima sua apparizione televisiva è stata durante un programma calcistico. Lui può – nonostante la sua assenza continua anche a essere il politico francese più amato – e chissà quanti altri leader europei che si son trovati a dover gestire l’emergenza sanitaria, vorrebbero trovarsi al suo posto.

 

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Mark Rutte, dice il sito di notizie europee Politico, ama trascorrere le sue vacanze a New York, una delle città più sconsigliate del momento. Pensava di ripiegare sulla Germania, ma è dovuto tornare a lavoro perché anche nei Paesi Bassi la curva dei contagi non è rassicurante, ci sono più di duemila casi al giorno. Rutte è dovuto tornare all’Aia, lui con il suo ministro della Sanità hanno tenuto una conferenza stampa per spiegare ai cittadini che è necessario evitare una seconda ondata, rimanere attenti, usare la mascherina ed evitare gli assembramenti. Il governo olandese è molto preoccupato e ha annullato le vacanze. Anche Pedro Sánchez, finora la Spagna nei confini europei è la più colpita, ha preferito non allontanarsi troppo da Madrid, ha scelto l’isola di Lanzarote come destinazione turistica, la stesa cosa ha fatto Andrej Plenkovic, primo ministro croato che assieme a tutti i suoi ministri ha deciso di non muoversi dalla Croazia, lui è andato a Fiume con la famiglia. C’è chi, invece, come Micheál Martin, alla guida del governo irlandese, ha deciso di non muoversi proprio. Anzi, pare che le preoccupazioni legate al virus non gli abbiano dato il tempo neppure di sistemare il suo nuovo ufficio – ci sono ancora i quadri da appendere – il governo in Irlanda è nato soltanto a fine giugno, e l’estate sarà preziosa per risolvere tante questioni. Il più temerario? Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, è andato in Provenza a fare un giro in moto. Il suo portavoce ha però sottolineato che non si è dimenticato della situazione internazionale e delle difficoltà dell’Ue.

 

Dice Politico che il più invidiato di tutti è Giuseppe Conte, ha il mare vicinissimo, la sua è la miglior staycation di sempre. Lo provano anche le foto: lei perfetta e assorta, lui imperfetto ma ugualmente assorto. Nessuno avrebbe voluto essere Giuseppe Conte nei primi mesi dell’anno, osserva il sito di notizie europee, ma in molti avrebbero voluto esserlo in vacanza.

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