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Twitter dichiara guerra a QAnon, il complotto degli sciroccati pro Trump

Eugenio Cau

7.000 account sospesi, 150.000 limitati per evitare che diffondano propaganda. Ma l'iniziativa potrebbe non essere più sufficiente: ora alcuni complottisti sono candidati al Congresso per le elezioni di novembre

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Milano. Ieri Twitter ha dichiarato guerra a QAnon, la più grande e forse più pericolosa teoria del complotto degli ultimi anni. Un portavoce del social network ha detto ai media americani che Twitter sospenderà indefinitamente 7.000 account legati a QAnon e farà in modo di limitarne altri 150.000 mila per evitare che diffondano propaganda e impedire che le falsità diffuse dai complottisti diventino virali. (Nota importante: il portavoce ha chiesto ai giornalisti di rimanere anonimi per evitare minacce e ritorsioni). La novità dell’intervento di Twitter è che non si limita a cancellare e ridurre la portata di alcuni account che violano le regole, lasciando che i complottisti ne creino di nuovi e costruiscano nuovi network. Al contrario, la guerra sarà permanente. Saranno sospesi tutti gli account legati a QAnon che commetteranno violazioni gravi come azioni coordinate contro una singola persona (si chiama “swarming”, quando tutti ti saltano addosso online) o cercheranno di eludere sospensioni precedenti. Inoltre, Twitter smetterà di raccomandare contenuti legati a QAnon, farà in modo che QAnon non esca tra i risultati di ricerca e renderà impossibile condividere link di siti internet associati con QAnon (quest’ultimo proposito, in particolare, sembra difficile da realizzare e potrebbe costringere Twitter a una lunga caccia del gatto con il topo).

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Milano. Ieri Twitter ha dichiarato guerra a QAnon, la più grande e forse più pericolosa teoria del complotto degli ultimi anni. Un portavoce del social network ha detto ai media americani che Twitter sospenderà indefinitamente 7.000 account legati a QAnon e farà in modo di limitarne altri 150.000 mila per evitare che diffondano propaganda e impedire che le falsità diffuse dai complottisti diventino virali. (Nota importante: il portavoce ha chiesto ai giornalisti di rimanere anonimi per evitare minacce e ritorsioni). La novità dell’intervento di Twitter è che non si limita a cancellare e ridurre la portata di alcuni account che violano le regole, lasciando che i complottisti ne creino di nuovi e costruiscano nuovi network. Al contrario, la guerra sarà permanente. Saranno sospesi tutti gli account legati a QAnon che commetteranno violazioni gravi come azioni coordinate contro una singola persona (si chiama “swarming”, quando tutti ti saltano addosso online) o cercheranno di eludere sospensioni precedenti. Inoltre, Twitter smetterà di raccomandare contenuti legati a QAnon, farà in modo che QAnon non esca tra i risultati di ricerca e renderà impossibile condividere link di siti internet associati con QAnon (quest’ultimo proposito, in particolare, sembra difficile da realizzare e potrebbe costringere Twitter a una lunga caccia del gatto con il topo).

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QAnon è un intrico di teorie del complotto nato nel 2017 come un’evoluzione del Pizzagate. Quest’ultimo sosteneva che Hillary Clinton e altri stessero organizzando un racket di pedofilia usando come quartier generale una pizzeria nella periferia di Washington, e finì male quando un uomo entrò armato nel locale, cercando bambini seviziati e trovando invece famiglie terrorizzate dall’invasione (per fortuna non si fece male nessuno). QAnon è molto più complesso. La teoria del complotto nasce dai messaggi criptici di Q, un anonimo che scrive su forum molto frequentati dall’estrema destra e che sostiene che Donald Trump sta combattendo una crociata segreta contro il “deep state”, un gruppo di politici democratici, imprenditori e star di Hollywood che venerano Satana e praticano abusi e pedofilia su bambini innocenti. Negli anni, le bandiere con la scritta Q sono diventate comuni ai comizi di Trump, e il presidente a volte ha ammiccato, seppure mai esplicitamente, alle teorie del gruppo.

 

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Negli anni QAnon ha ispirato numerosi crimini, compreso un omicidio (un 24enne ha ucciso un uomo a New York perché convinto che facesse parte del “deep state”), e giusto un anno fa, nell’agosto del 2019, l’Fbi aveva definito sia QAnon sia il Pizzagate come potenziali minacce terroristiche interne. Di recente, Facebook e altre piattaforme hanno cancellato centinaia di pagine e profili legati a QAnon, ma Twitter è stato il primo a cominciare una lotta sistematica. Il social network ha deciso di agire adesso dopo che i cospirazionisti hanno intensificato la loro attività contro persone note del mondo dello spettacolo, e anche contro aziende. Pochi giorni fa, dopo che la compagnia di mobili Wayfair aveva per sbaglio messo in vendita alcuni articoli a prezzi troppo alti, i membri di QAnon hanno cominciato a dire che l’azienda stesse trafficando in bambini abusati, e la parola Wayfair era diventata trend su Twitter. L’iniziativa di Twitter potrebbe non essere più sufficiente. Secondo Nbc News, decine di sostenitori di QAnon hanno partecipato alle primarie repubblicane negli scorsi mesi e sei di loro, finora, saranno candidati al Congresso alle elezioni di novembre. Qualcuno potrebbe vincere.

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