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Ecco i dettagli della convivenza con russi e cinesi (non si respira)

Paola Peduzzi

Appunti per tutti quelli che pensano che il condominio europeo sia stretto e scomodo

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Capita spesso nel condominio europeo di ritrovarsi a sognare amici lontani, alleati che abitano fuori dalle frontiere dell’Ue, generosi, presenti, sempre pronti a dare una mano (o almeno a farsi fotografare mentre danno una mano). Con i vicini di pianerottolo si litiga e si discute e si sospira: loro sì che ci capiscono. Loro sono i russi e i cinesi in particolare, quelli che nelle classifiche dei migliori amici durante le settimane più cupe della pandemia erano in alto, ai primi posti, mentre i francesi o i tedeschi scivolano giù, egoisti e presuntuosi. Abbiamo festeggiato la parata militare russa in Italia, gli aiuti e il sostegno degli uomini del Cremlino, senza sapere che cosa erano venuti a fare (hanno poi fatto qualcosa?) ma festeggiandoli come gli unici in grado di comprendere la nostra tragedia. Nel frattempo si trasferivano pazienti anche dentro l’Europa e arrivavano scatoloni di materiale sanitario recuperato in affanno ma comunque recuperato e l’Unione europea si stava trasformando velocemente, seguendo un istinto inconsueto ma evidentemente necessario, tanto che ora un premier olandese accetta un debito comune europeo, e pure una cancelliera tedesca. Ma quel che accade nel proprio condominio non è mai degno di nota, figurarsi di festa, perché l’Europa è fatta per svilire i suoi stati membri, no?

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Capita spesso nel condominio europeo di ritrovarsi a sognare amici lontani, alleati che abitano fuori dalle frontiere dell’Ue, generosi, presenti, sempre pronti a dare una mano (o almeno a farsi fotografare mentre danno una mano). Con i vicini di pianerottolo si litiga e si discute e si sospira: loro sì che ci capiscono. Loro sono i russi e i cinesi in particolare, quelli che nelle classifiche dei migliori amici durante le settimane più cupe della pandemia erano in alto, ai primi posti, mentre i francesi o i tedeschi scivolano giù, egoisti e presuntuosi. Abbiamo festeggiato la parata militare russa in Italia, gli aiuti e il sostegno degli uomini del Cremlino, senza sapere che cosa erano venuti a fare (hanno poi fatto qualcosa?) ma festeggiandoli come gli unici in grado di comprendere la nostra tragedia. Nel frattempo si trasferivano pazienti anche dentro l’Europa e arrivavano scatoloni di materiale sanitario recuperato in affanno ma comunque recuperato e l’Unione europea si stava trasformando velocemente, seguendo un istinto inconsueto ma evidentemente necessario, tanto che ora un premier olandese accetta un debito comune europeo, e pure una cancelliera tedesca. Ma quel che accade nel proprio condominio non è mai degno di nota, figurarsi di festa, perché l’Europa è fatta per svilire i suoi stati membri, no?

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Con i vicini di pianerottolo si litiga e si discute e si sospira: loro sì che ci capiscono. Loro sono i russi e i cinesi in particolare, quelli che nelle classifiche dei migliori amici durante le settimane più cupe della pandemia erano in alto, ai primi posti, mentre i francesi o i tedeschi scivolano giù, egoisti e presuntuosi. Abbiamo festeggiato la parata militare russa in Italia, gli aiuti e il sostegno degli uomini del Cremlino, senza sapere che cosa erano venuti a fare (hanno poi fatto qualcosa?) ma festeggiandoli come gli unici in grado di comprendere la nostra tragedia. Nel frattempo si trasferivano pazienti anche dentro l’Europa e arrivavano scatoloni di materiale sanitario recuperato in affanno ma comunque recuperato e l’Unione europea si stava trasformando velocemente, seguendo un istinto inconsueto ma evidentemente necessario, tanto che ora un premier olandese accetta un debito comune europeo, e pure una cancelliera tedesca. Ma quel che accade nel proprio condominio non è mai degno di nota, figurarsi di festa, perché l’Europa è fatta per svilire i suoi stati membri, no?

   

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" target="_blank" rel="noopener">Ieri mattina si è celebrato un momento molto importante per l’Ue, è accaduto quel che soltanto otto settimane fa era stato definito “impossibile” e sono arrivate anche altre due notizie in concomitanza, una sulla Russia e una sulla Cina. “Notizia” in realtà non è il termine giusto perché a parte gli odiatori del condominio tutti più o meno sanno che l’obiettivo della Russia in occidente è quello della destabilizzazione – creare caos, che sia sulle frontiere e nelle coalizioni politiche non importa – e quello della Cina di far passare per relazioni commerciali quel che è una conquista (c’è chi la chiama sottomissione) politica. Nel Regno Unito è stato pubblicato un report sulle ingerenze russe nel referendum sulla Brexit del 2016: questa inchiesta parlamentare è stata conclusa un anno e mezzo fa, ma la sua pubblicazione è stata rimandata e ostacolata fino a questo momento – è anche cambiata la composizione del Parlamento nel frattempo. Quel che dice il documento: il Regno Unito è un obiettivo della propaganda e dell’interferenza russa (dopo Stati Uniti e Nazioni Unite), ma nonostante tutti fossero a conoscenza di questo piano, la questione russa è stata trattata come una “hot potato”, nessuno ha voluto affrontarla e contenerla, non ci sono stati controlli sui rapporti – di amicizia e di denaro – tra oligarchi russi e politici britannici, soprattutto nel Partito conservatore al potere. Così l’interferenza russa è diventata “the new normal” per il Regno Unito.

   

Per il Cremlino il report è “russofobia” e comunque non ci sono le prove specifiche dell’interferenza, ma quel “new normal” rende perfettamente l’idea di quel che è accaduto: ci siamo abituati, forse adattati, alle manipolazioni russe. Al punto che se le ingerenze sono europee sono inaccettabili e inammissibili – come si permette l’Ue?, dicono gli inglesi sulla via della Brexit – mentre quelle russe sono normali, nulla da dichiarare. Al Parlamento europeo intanto c’è il timore che il servizio diplomatico stia rimandando o addirittura bloccando il report su un’inchiesta interna sulla disinformazione della Cina, su pressioni della Cina stessa. Il rischio che anche le interferenze di Pechino rientrino nel new normal è alto, anche se mai come adesso il confronto tra il condominio e la presunta vita con gli amici di fuori è stato tanto impietoso.

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