PUBBLICITÁ

La bassa mortalità in Russia non è un successo di Putin contro il Covid

Micol Flammini

Dal numero delle vittime della pandemia ai dati sull’economia. Le statistiche ritoccate dal Cremlino in un’inchiesta di Meduza

PUBBLICITÁ

Roma. Ieri il primo ministro Mikhail Mishustin ha detto che il numero dei contagiati in Russia è finalmente in diminuzione. La scorsa settimana Mosca è arrivata al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, con quasi 300 mila casi di coronavirus, le autorità hanno comunicato che la situazione sta migliorando ma “rimane difficile” e il viceministro degli Esteri, Sergei Rybakov, ha anche detto che Mosca potrebbe accettare i ventilatori polmonari offerti dagli Stati Uniti. Mesi fa la Russia aveva inviato a Washington dei respiratori, Donald Trump ha detto che non c’è stato bisogno di utilizzarli ma che è pronto a restituire il favore – la scorsa settimana sono scoppiati due incendi, uno all’ospedale di Mosca e uno a San Pietroburgo, proprio a causa dei ventilatori Aventa-M, il modello inviato sia negli Stati Uniti sia in Italia.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Roma. Ieri il primo ministro Mikhail Mishustin ha detto che il numero dei contagiati in Russia è finalmente in diminuzione. La scorsa settimana Mosca è arrivata al secondo posto, dopo gli Stati Uniti, con quasi 300 mila casi di coronavirus, le autorità hanno comunicato che la situazione sta migliorando ma “rimane difficile” e il viceministro degli Esteri, Sergei Rybakov, ha anche detto che Mosca potrebbe accettare i ventilatori polmonari offerti dagli Stati Uniti. Mesi fa la Russia aveva inviato a Washington dei respiratori, Donald Trump ha detto che non c’è stato bisogno di utilizzarli ma che è pronto a restituire il favore – la scorsa settimana sono scoppiati due incendi, uno all’ospedale di Mosca e uno a San Pietroburgo, proprio a causa dei ventilatori Aventa-M, il modello inviato sia negli Stati Uniti sia in Italia.

PUBBLICITÁ

 

 

PUBBLICITÁ

La Russia durante la crisi ha cercato di nascondere le debolezze, di presentarsi come un’eccezione. Mentre i casi cominciavano ad aumentare nel mondo, Mosca si vantava dell’assenza del coronavirus. Quando il mondo soffriva per la mancanza di mascherine e respiratori, Mosca si prodigava nel mostrare che invece aveva abbastanza scorte, tanto da poterne inviare o vendere agli altri nonostante i medici dicessero che gli ospedali erano impreparati e il personale non aveva sufficienti protezioni in condizioni normali, figuriamoci per fronteggiare l’epidemia. L’epidemia è arrivata e i casi hanno iniziato a crescere rapidamente, oltre diecimila al giorno. Vladimir Putin ha lasciato ad altri il compito di prendere decisioni importanti, in molti hanno percepito la sua assenza e con il passare dei giorni sono aumentate le accuse dei critici del Cremlino, molti medici, per i quali non tutto era stato detto sulla pandemia, sicuramente non il numero esatto dei morti.

 

 

La scorsa settimana Putin aveva annunciato la fine della quarantena e la vice premier, Tatyana Golikova, aveva detto, con entusiasmo, che in Russia la mortalità del Covid-19 era incredibilmente bassa: 7,4 volte inferiore rispetto alle altre nazioni. Talmente incredibile che gli esperti hanno detto che in effetti i dati sulla mortalità in Russia presentano qualcosa di strano. Durante lo scorso fine settimana la notizia è stata ripresa e analizzata da vari giornali internazionali, tanto da suscitare la reazione di molti diplomatici delle ambasciate russe in giro per il mondo. L’ambasciatore in Gran Bretagna ha inviato una lettera al Financial Times in cui invita i giornalisti ad “analizzare le migliori pratiche della Russia che hanno reso possibili certi risultati anziché andare alla ricerca di inesattezze statistiche”. Ma c’è chi si è intestardito nel cercare le ragioni di certe anomalie e Liliya Yapparova, giornalista del sito Meduza, ha scoperto che il metodo con cui vengono contate le vittime è piuttosto inesatto, che gli obitori in alcune città sono strapieni e che interi focolai sono stati esclusi dal computo delle vittime, come la città di Sarov. Gli ospedali, si legge nell’inchiesta, avrebbero ricevuto l’ordine di attribuire le cause della morte ad altri fattori, quando si trattava di Covid. Non è una pratica nuova: già nel 2012 Putin aveva chiesto ai funzionari regionali di presentare tassi di mortalità ridotti per alcune malattie, per rafforzare l’idea di un sistema sanitario nazionale solido.

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

I ritocchi sui dati e sulle statistiche sono una pratica diffusa in diversi campi, per il presidente è importante dare l’idea che tutto sia in ordine. Che i russi stanno bene, che nessuno protesta, che il Covid in Russia è meno letale e che l’economia va benissimo. Lo scorso anno improvvisamente la Rosstat, l’agenzia russa per le statistiche, aveva pubblicato le stime di crescita del 2018 rivelando il miglior risultato per l’economia degli ultimi sei anni: una crescita del 2,3 per cento. Dopo mesi di pessimi risultati, il successo non era da attribuire a riforme economiche, quanto al nuovo direttore dell’agenzia Rosstat, che aveva ritoccato talmente tanto le stime che anche i banchieri russi avevano avuto da ridire.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ