PUBBLICITÁ

editoriali

Mascherine e museruole

Redazione

Donazioni e giornalisti espulsi, i due volti della propaganda di Pechino

PUBBLICITÁ

La Cina espelle i giornalisti americani dal suo territorio. Il ministero degli Esteri cinese ha annunciato il ritiro dei visti ai cittadini statunitensi che lavorano per Wall Street Journal, New York Times e Washington Post, e ha chiesto ai più importanti quotidiani americani di fornire dettagli su tutto il personale che opera in Cina. E’ solo l’ultimo atto delle tensioni tra America e Cina e un nuovo capitolo della propaganda sul coronavirus che, dopo la prima fase di difficoltà per l’epidemia esplosa a Wuhan e nello Hubei, vede ora la controffensiva cinese.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


La Cina espelle i giornalisti americani dal suo territorio. Il ministero degli Esteri cinese ha annunciato il ritiro dei visti ai cittadini statunitensi che lavorano per Wall Street Journal, New York Times e Washington Post, e ha chiesto ai più importanti quotidiani americani di fornire dettagli su tutto il personale che opera in Cina. E’ solo l’ultimo atto delle tensioni tra America e Cina e un nuovo capitolo della propaganda sul coronavirus che, dopo la prima fase di difficoltà per l’epidemia esplosa a Wuhan e nello Hubei, vede ora la controffensiva cinese.

PUBBLICITÁ

 

Pochi giorni fa il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lijian Zhao, aveva rilanciato su Twitter teorie complottiste e completamente infondate insinuando, senza alcuna prova, che il virus a Wuhan sarebbe stato portato dai militari americani (presenti lì a ottobre per i Military World Games), invece che nato, come ormai appurato, in un mercato locale di animali vivi.

 

PUBBLICITÁ

Anche l’Italia è territorio della battaglia propagandistica cinese. Lo abbiamo visto con la donazione delle mascherine e di altro materiale per contrastare l’epidemia, celebrata dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio con una diretta Facebook e da tanti commentatori come un grande gesto di generosità di Pechino. Il regime ha usato questa donazione a fini di propaganda interna, rilanciando video montati ad arte per far credere che la popolazione italiana cantasse l’inno nazionale cinese sui balconi e applaudisse il regime cinese. Lo stesso Beppe Grillo, fondatore e Garante del M5s, dal suo blog ha elogiato Huawei, la multinazionale cinese vicina al governo, per aver donato all’Italia 200 mila mascherine e dispositivi agli ospedali italiani (su questo, visti i precedenti riguardanti altre aziende, Grillo dovrebbe specificare se il contenuto è stato pubblicato su commissione e dietro pagamento o meno).

 

In ogni caso è evidente che le donazioni di Pechino facciano parte di un progetto politico-propagandistico. Per questo dovremmo sempre ricordare, ringraziando ovviamente la Cina per le donazioni, che il regime comunista non è semplicemente quello che regala le mascherine, ma anche quello che mette le museruole.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ