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I francesi si arrabbiano in Libia

Redazione

La linea europea comune è una via migliore rispetto agli egoismi nazionali

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Il presidente francese Emmanuel Macron è molto arrabbiato perché Erdogan sta mandando mezzi e miliziani in Libia a difendere la capitale Tripoli. Con questa manovra spregiudicata, i turchi di fatto sbarrano la strada al generale Haftar e ai suoi sponsor, Francia inclusa. Il Monde cita fonti dei servizi francesi e dice che alcuni dei siriani trasferiti dai turchi in Libia hanno già disertato e sono sbarcati in Italia – l’allarme non è confermato da nessuna fonte italiana, per ora sembra una notizia fatta circolare per creare paura sulla nostra costa (siamo già occupati con i turisti cinesi a questo giro però). In breve: i francesi s’incazzano. E però Macron dovrebbe prendersela di più con il generale Haftar, suo protetto, che all’età di 76 anni s’è messo in testa di diventare il nuovo Gheddafi, ha mandato all’aria tutti i piani di pace, ha lanciato un’offensiva di due giorni per prendere Tripoli e dieci mesi dopo è ancora allo stesso punto. Non saremmo qui se non ci fosse stata quella scommessa. Il problema, per Macron, sembra essere che la guerra civile più o meno funzionava per i suoi scopi fino a quando i turchi non si sono messi di mezzo. Non ci sono state proteste francesi quando gli Emirati Arabi Uniti hanno mandato al generale Haftar uomini, mezzi, denaro e droni, oppure quando russi e sudanesi si sono uniti all’assedio.

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Il presidente francese Emmanuel Macron è molto arrabbiato perché Erdogan sta mandando mezzi e miliziani in Libia a difendere la capitale Tripoli. Con questa manovra spregiudicata, i turchi di fatto sbarrano la strada al generale Haftar e ai suoi sponsor, Francia inclusa. Il Monde cita fonti dei servizi francesi e dice che alcuni dei siriani trasferiti dai turchi in Libia hanno già disertato e sono sbarcati in Italia – l’allarme non è confermato da nessuna fonte italiana, per ora sembra una notizia fatta circolare per creare paura sulla nostra costa (siamo già occupati con i turisti cinesi a questo giro però). In breve: i francesi s’incazzano. E però Macron dovrebbe prendersela di più con il generale Haftar, suo protetto, che all’età di 76 anni s’è messo in testa di diventare il nuovo Gheddafi, ha mandato all’aria tutti i piani di pace, ha lanciato un’offensiva di due giorni per prendere Tripoli e dieci mesi dopo è ancora allo stesso punto. Non saremmo qui se non ci fosse stata quella scommessa. Il problema, per Macron, sembra essere che la guerra civile più o meno funzionava per i suoi scopi fino a quando i turchi non si sono messi di mezzo. Non ci sono state proteste francesi quando gli Emirati Arabi Uniti hanno mandato al generale Haftar uomini, mezzi, denaro e droni, oppure quando russi e sudanesi si sono uniti all’assedio.

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La Francia potrebbe essere un fattore di stabilizzazione in Libia, invece è una delle ragioni per cui l’Europa non riesce a parlare con una voce sola sulla crisi – figurarsi agire. I turchi hanno rovinato le manovrine francesi e – tra le altre cose – hanno sportellato via noi italiani dalla costa libica, dopo tutti i tentativi di contare qualcosa laggiù. Quando l’Europa vorrà tornare a essere rilevante, dovrà per prima cosa tagliare tutti questi rifornimenti che alimentano la guerra civile con un’operazione che le Nazioni Unite approverebbero anche domani mattina se qualcuno si facesse avanti. E la Francia invece che prendersela con uno solo tra quelli che giocano sporco dovrebbe tornare in linea con l’Ue e cambiare priorità. La cosa importante è stoppare la guerra civile, non mettere sul trono un generale amico.

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