Le immagini delle manifestazioni contro Maduro a Caracas

Il giorno delle manifestazioni in Venezuela: migliaia in piazza in tutto il paese e il leader dell'opposizione Juan Guaidò si proclama presidente

È il giorno delle manifestazioni in Venezuela. Migliaia di persone sono scese in piazza in 23 stati del paese e a Caracas, in un clima di altissima tensione, con scontri tra gli oppositori del presidente Nicolas Maduro e i suoi sostenitori. Sono almeno cinque, secondo quanto riporta El Mundo, le persone rimaste uccise questa notte, prima dell'inizio della manifestazione. Gli scontri sono avvenuti soprattutto nella zona di Catia, un quartiere popolare molto vicino al Palazzo presidenziale di Miraflores. Già ieri ci sono stati grandi cortei in almeno 30 diversi punti della capitale. La polizia sparato lacrimogeni per disperdere la folla anche nel quartiere di Cotiza, nella parte nord della città, dove lunedì un gruppo di ufficiali aveva annunciato la propria disobbedienza nei confronti del presidente, prima di essere circondato dalle forze dell'ordine e militari che li hanno arrestati, insieme ad altre 27 persone.

     
Maduro si è insediato due settimane fa per un secondo mandato da presidente del Venezuela, ma l'opposizione e diversi paesi della comunità internazionale lo ritengono illegittimo e non hanno riconosciuto i risultati delle elezioni. “Abbiamo uno storico appuntamento con il nostro Paese, con il futuro dei nostri figli”, ha spiegato Juan Guaidó il presidente del Parlamento – l'Assemblea nazionale – l'unica istituzione controllata dall'opposizione. Intorno alle 19 italiane Guaidó si è proclamato presidente ad interim del Venezuela: “Giuro di assumere formalmente le competenze dell'esecutivo nazionale come presidente incaricato del Venezuela per arrivare alla fine dell'usurpazione, a un governo di transizione e indire libere elezioni”, ha dichiarato in una piazza Juan Pablo II invasa da migliaia di persone. Dopo l'appoggio di ieri ai manifestanti del vicepresidente americano Mike Pence, oggi Guaidó ha ottenuto anche il sostegno di Donald Trump e dell'Organizzazione degli Stati Americani. “L'unica transizione in Venezuela è verso il socialismo”, ha replicato Diosdado Cabello, presidente della potente assemblea costituente, fedele al regime, che ha invitato i sostenitori del governo a scendere in piazza anche loro. 

      

Le proteste si svolgono in una data altamente simbolica per i venezuelani: oggi è il 61esimo anniversario di una rivolta civile e militare che ha rovesciato l'ex dittatore, il generale Marcos Perez Jimenez.

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