Horst Seehofer (foto LaPresse)

Seehofer vince la partita sui migranti: la Germania accetterà solo quelli qualificati

Redazione

Il governo approva un nuovo testo sul modello canadese. Chi vuole un permesso di soggiorno sarà classificato a seconda di educazione, età, capacità linguistiche e “sicurezza economica”

Il governo tedesco ha annunciato oggi di avere raggiunto un accordo sulla nuova legge per l’immigrazione. L’intesa renderà più difficile ottenere asilo in Germania agli immigrati più poveri e privi di un titolo di studio. La bozza della legge – consultata da alcuni giornalisti tedeschi – dice che l’idea di fondo è “separare il diritto all’asilo dall’immigrazione economica”. I diritti già garantiti agli immigrati saranno mantenuti ma il provvedimento restringe di molto il campo di chi effettivamente potrà goderne. “Non vogliamo un’immigrazione fatta da cittadini non qualificati provenienti da paesi terzi”, sottolinea l’accordo.

 

Berlino ha preso come modello la legge canadese: i richiedenti asilo saranno classificati a seconda del livello di educazione, età, capacità linguistiche, offerte di lavoro e “sicurezza economica”. L’accordo è stato siglato dal ministro del Lavoro, Hubertus Heil (Spd), e dal ministro dell’Interno Horst Seehofer (Csu). E proprio il leader dei cristianodemocratici bavaresi – alleati di governo della Cdu di Angela Merkel – è il vero vincitore della partita. Uno degli obiettivi principali che Seehofer aveva promesso di perseguire era proprio quello di stringere le maglie dell’immigrazione non qualificata nel paese. D’altra parte, come recita l’intesa raggiunta oggi, “i lavoratori qualificati provenienti dall’estero stanno già dando un contributo notevole alla competitività dell’economia tedesca”.

 

La questione dei rifugiati resta però fuori dal documento: l’Spd chiedeva di includere un articolo su coloro che si erano visti rifiutare la richiesta di asilo ma che erano già ben integrati nella società tedesca. Anche su questo punto ha prevalso la linea più intransigente della Csu, che non è andata oltre un impegno verbale a non deportare dalla Germania quegli immigrati che, pur rientrando nella categoria della manodopera qualificata, non hanno un regolare permesso di soggiorno.

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